Smobilizzo del TFR e opting-out: una proposta strutturale
Dal 1993, anno del primo intervento normativo (il Decreto Legislativo n. 124) che tentava di dare un inquadramento completo e istituzionale ai pilastri privati previdenziali [1], lo sviluppo dei fondi pensione (second pillar) e delle polizze assicurative con finalità pensionistiche (third pillar) rimane ancora agli albori, rendendo più difficili, sul piano economico e politico, le riforme del sistema pubblico di base. Uno degli aspetti da sempre rimasti irrisolti è quello dello smobilizzo (degli accantonamenti futuri [2]) del trattamento di [...]
Sono possibili riforme economiche, in particolare quelle pensionistiche?
L’economia italiana è a un punto di svolta, sono necessarie misure rigorose e ambiziose. In campagna elettorale si è assistito a un numero incredibile di proposte di riforma. Alcuni economisti ricordano sulla stampa con rituale periodicità le priorità e il quid agendum ai vari governi. È un esercizio utile anche se non sempre efficace. Tutti più o meno sanno cosa sarebbe necessario fare. La questione di fondo è la volontà politica – se le condizioni le permettono – per realizzare [...]
01-2006 – La nuova fiscalità della previdenza complementare per il lavoratore, l’impresa e l’Erario – Una quantificazione per il lavoratore dipendente neoassunto del settore privato con turnover decennale di datore di lavoro
Il Decreto Legislativo del 5 Dicembre 2005, n. 252, "Disciplina delle forme pensionistiche complementari" ha introdotto in Italia il Testo Unico della Previdenza Complementare ("TUP"), che ha modificato e integrato la normativa riguardante la previdenza privata. Come la previgente normativa, anche il TUP individua, come possibili fonti di contribuzione ai programmi di investimento previdenziale, il contributo del diretto interessato, cioè il lavoratore, il contributo del datore di lavoro e lo smobilizzo degli accantonamenti al trattamento di fine rapporto ("TFR"). Il [...]
04-2005 – Opting-out previdenziale, smobilizzo del TFR e basi strutturali del pilastro privato
Si parte dal presupposto metodologico che il pilastro privato non sia uno strumento deputato al trasferimento di risorse dal datore di lavoro al lavoratore. Gli obiettivi redistributivi, non ristretti all'interno del rapporto diretto tra lavoratore e proprio datore, sono affidati al sistema fiscale e anche a quella parte del sistema fiscale che riguarda il disegno delle agevolazioni agli investimenti previdenziali. Ciò posto, nel valutare le ipotesi di finanziamento del pilastro privato e di smobilizzo del TFR, non ci si può [...]
03-2005 – Il disegno delle nuove agevolazioni fiscali alla previdenza complementare – una quantificazione per un lavoratore dipendente neoassunto del settore privato
E' simulato l'investimento in un programma di previdenza complementare da parte di un lavoratore neoassunto del settore privato con carriera quarantennale che, oltre a contribuire personalmente, decide di dedicarvi anche gli accantonamenti al TFR. La simulazione è ripetuta sia all'interno della normativa fiscale vigente, che in quella riformata dallo schema di decreto approntato nei giorni scorsi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sono, quindi, calcolati i profili dei flussi di cassa differenziali rivenienti al lavoratore, al datore di [...]
02-2005 – Alcuni vantaggi “minori” del contributivo – Ricongiunzione e Totalizzazione
La presente nota dapprima descrive lo status quo della normativa regolante ricongiunzioni e totalizzazioni; successivamente, si evidenzia come, mentre il criterio di calcolo retributivo della pensione è inadatto a trattare con semplicità e trasparenza le situazioni di mobilità lavorativa e cambiamento di gestione di iscrizione, quello contributivo, invece, possiede alcune proprietà positive, che gli permettono tout court di preservare la naturale continuità della vita lavorativa e contributiva. La linearità del criterio di calcolo contributivo conduce persino a sovrapporre e rendere [...]