La rassegna della settimana: #1 UPB: validato il quadro macroeconomico programmatico della NADEF 2023 sebbene le stime si attestino sopra la mediana delle previsioni del Panel UPB. #2 Science|Business: approvato dal Parlamento europeo o Strategic Technologies for European Platform (STEP). La parola ora passa agli Stati membri. #3 Gimbe: la NADEF 2023 ha destinato risorse insufficienti al SSN. Secondo l’analisi GIMBE se non vi sarà un’inversione il SSN è a rischio sostenibilità.
L’Ufficio Parlamentare di bilancio ha validato le previsioni del quadro macroeconomico programmatico della NADEF 2023 “poiché si collocano in un intervallo accettabile rispetto alle informazioni attualmente disponibili.” L’Audizione nell’ambito dell’esame della NADEF 2023 riporta le valutazioni effettuate sullo scenario a legislazione vigente e programmatico. Quest’ultimo è stato validato, nello specifico solo il dato del 2024, perché riporta valori coerenti con quelli del Panel UPB (CER, Oxford Economics, Prometeia, Ref.Ricerche e UPB) nonostante si trovi nella fascia alta dell’intervallo di previsione. La stima del PIL nominale si colloca invece al di sotto della mediana del Panel. (Leggi)
Il Parlamento europeo ha approvato nella seduta del 17 dicembre lo Strategic Technologies for European Platform (STEP). In un articolo pubblicato su Science|Business intitolato “European Parliament approves STEP plan for critical technologies“, M. Greenacre illustra il piano ed evidenzia i nodi ancora da sciogliere quali ad esempio la richiesta degli europarlamentari di incrementare la dotazione di ulteriori tre miliardi di euro, portando lo stanziamento complessivo a 13 miliardi. Vi è, inoltre, ancora disaccordo sugli scopi e sul budget del programma. Da questo momento in poi l’attenzione si concentra sulla negoziazione dei termini con gli Stati membri. (Leggi)
La NADEF 2023 ha destinato al SSN risorse pari al 6,2% del PIL. A confronto con altri Paesi europei il nostro sistema sanitario non sembra sufficientemente finanziato. Secondo il 6° Rapporto GIMBE sul Servizio Sanitario Nazionale nel decennio 2010-2019 si è assistito all’inizio del sotto finanziamento della sanità pubblica risultante dalla differenza tra il fabbisogno e quanto effettivamente erogato. Nel 2022 la spesa sanitaria complessiva si è attestata a 171,9 miliardi di euro: 130,4 miliardi la spesa pubblica corrente 41,5 la spesa privata che ha quasi raggiunto un quarto della spesa complessiva. L’88,% è sostenuta direttamente dalle famiglie, l’11,2% è intermedia da fondi sanitari e assicurazioni. (Leggi)
LA CRESCITA VALIDATA
Nell’audizione parlamentare nell’ambito dell’esame della NADEF, l’UPB ha comunicato di aver validato anche il quadro macroeconomico programmatico per il 2024. Il quadro macroeconomico tendenziale era già stato validato nelle precedenti settimane. L’esito della validazione del quadro programmatico non era del tutto scontato in quanto le stime della crescita del PIL reale nel 2024 si attestano all’1,2%, mentre le maggiori istituzioni internazionali quali OECD e, di recente, l’IMF hanno rivisto al ribasso le stime di crescita per l’anno prossimo rispettivamente allo 0,8% e 0,7%, valori lontani da quelli elaborati dal governo. La stima del PIL nominale si mantiene prudente 4,1% e si colloca nella fascia bassa delle previsioni del Panel UPB.
Secondo l’Ufficio parlamentare i rischi dello scenario macroeconomico sono di natura essenzialmente esogena e provenienti dal versante internazionale. In particolare permangono i rischi riguardo l’attuazione del PNRR in quanto nei primi due anni del programma l’attivazione dei fondi è stata di molto inferiore a quanto programmato: a tale riguardo il Governo ha presentato la scorsa estate una proposta di revisione del PNRR. L’andamento incerto dell’economia tedesca e cinese influiranno sulla crescita globale. L’inflazione resta ancora elevata e, di conseguenza, i tassi saranno mantenuti alti nel medio periodo. Destano preoccupazioni anche i conflitti alle porte dell’Unione Europea in quanto potranno innescare degli shock non prevedibili.
Il quadro di finanza pubblica vede al rialzo il deficit tendenziale nel triennio 2023-2025 rispetto a quanto previsto dal DEF 2023. Si allontana di un anno il raggiungimento del rapporto deficit PIL del 3%, cosi come il ritorno ad un avanzo primario a livelli del 2019. Nel 2023 l’indebitamento netto è previsto al 5,2% per gli effetti delle maggiori spese per il Superbonus e il Bonus facciate – oltre 4 miliardi di euro. In assenza di questi effetti l’indebitamento sarebbe stato inferiore a quello stimato nel DEF 2023, nonostante i minori contributi sociali dovuti al taglio del cuneo fiscale nel 2023. Nel 2024 la manovra sarà finanziata in deficit mentre nel 2025 la manovra diventa più correttiva. La riduzione della velocità di diminuzione del rapporto debito PIL rallenta e anche in questo caso il ritorno a livelli pre-pandemia: il 134,2% sul PIL nel 2019 appare lontano.

UNO STRUMENTO PER RIDURRE LA DIPENDENZA TECNOLOGICA UE
Lo scorso giugno la Commissione europea aveva presentato lo Strategic Technologies for European Platform (STEP) quale strumento che sfrutta e rafforza gli strumenti UE già esistenti per distribuire rapidamente il sostegno finanziario a vantaggio degli investimenti aziendali. Attraverso lo STEP i finanziamenti saranno indirizzati verso settori tecnologici cruciali per la leadership europea con l’obiettivo di creare le condizioni di parità degli investimenti nel mercato unico. Lo STEP si baserà su strumenti già esistenti quali: InvestEU, Fondo per l’innovazione, Orizzonte Europa, EU4Health, Programma Europa digitale, Fondo europeo per la difesa, Strumento per la ripresa e la resilienza e sui fondi della politica di coesione.
L’obiettivo è rafforzare la sovranità tecnologica e la resilienza dell’Europa in settori quali l’intelligenza artificiale, le energie rinnovabili e i prodotti farmaceutici. Per incrementare la capacità d’investimento mirata agli obiettivi STEP è stato proposto un ulteriore stanziamento di 10 miliardi di euro in programmi mirati. InvestEU sarà incrementato di 3 miliardi, 0,5 miliardi di euro saranno destinati a Orizzonte Europa, 5 miliardi di euro andranno al Fondo per l’innovazione e 1,5 miliardi di euro al Fondo europeo per la difesa. Il rafforzamento di questi quattro programmi porterà all’attivazione di ulteriori 110 miliardi di investimenti in tecnologie critiche.
Agendo sul Fondo europeo di coesione in termini di prefinanziamenti e cofinanziamenti più elevati, gli stati membri sono incoraggiati a riprogrammare le loro priorità. Qgni 5% della riprogrammazione indirizzata verso le tecnologie STEP attiva 18,9 miliardi eu euro di risorse disponibili. Insieme ai 6 miliardi da versare dal Just Transition Fund e ai 30 miliardi potenzialmente disponibili per InvestE, potranno essere attivati complessivamente 160 miliardi di euro. La richiesta di stanziamento di ulteriori fondi si collega alla revisione di medio termine del bilancio complessivo EU 2021-2027. I deputati insistono sul fatto che STEP, insieme alla revisione del bilancio a lungo termine dell’UE, dovrebbe essere concordato il prima possibile in modo che il pacchetto possa essere integrato nel bilancio annuale del prossimo anno, che dovrebbe essere negoziato nel novembre 2023.
Science|Business – European Parliament approves STEP plan for critical technologies

IL PUNTO SUL SSN ALLA VIGILIA DELLA LEGGE DI BILANCIO
Come rilevato anche dalla Corte dei Conti nell’audizione sulla NADEF 2023, a legislazione vigente il finanziamento del SSN passerà dal 6,6% sul PIL del 2023 al 6,2% del 2024 e del 2025 per diminuire al 6,1% nel 2026. L’incremento nel triennio 2024-2026 sarà di soli 4,2 miliardi di euro +1,1%. Secondo i calcoli del 6° Rapporto GIMBE il finanziamento del 2022 e 2023 è stato inferiore all’inflazione: nel 2022 il finanziamento al SSN è aumentato del 2,9% a fronte di un’inflazione annua dell’8,1% mentre nel 2023 il FSN è aumentato del 2,8% a fronte di un tasso di inflazione acquisito al 30 settembre del 5,7%.
Con la Legge di bilancio 2023 il Fabbisogno Sanitario Nazionale standard è stato incrementato di 2,15 miliardi di euro rispetto ai 126,58 miliardi stabiliti dalla Legge di bilancio 2022 per l’anno 2023. La Legge di bilancio ha destinato ulteriori 5 milioni di euro per le Borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale. Tra le altre misure previste spiccano al previsione di 1,4 miliardi di euro come contribuito ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche e un contributo Statale di € 1,08 miliardi di euro per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici. Se si analizza la composizione della Spesa sanitaria complessiva per fonti di finanziamento, si evidenzia come la percentuale della spesa privata sia una quota rilevante: 41,5 miliardi di euro corrispondenti al 24,1% del totale.
La spesa out of pocket è di 36,8 miliardi di euro pari al 21,7% della spesa complessiva mentre 4,7 miliardi sono intermediati da assicurazioni per 3,5 miliardi da istituzioni senza scopo di lucro per 435 milioni e da imprese 724 milioni. Disaggregando la spesa sanitaria pubblica per funzioni di assistenza – dati Istat SHA – si ha che 74,2 miliardi sono spesi per l’assistenza sanitaria per cura (59,6%), 12,8 miliardi per l’assistenza sanitaria a lungo termine (9,8%), 11,8 miliardi per servizi ausiliari (9,1%), 19,8 miliardi per prodotti farmaceutici e altri apparecchi terapeutici (15,2%), 10,4 miliardi per i servizi di prevenzione delle malattie (8,0%) e 1,4 miliardi per governance, amministrazione e finanziamento del SSN (1,0%).
Gimbe – 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale
https://www.salviamo-ssn.it/attivita/rapporto/6-rapporto-gimbe/download.it-IT.html