La rassegna della settimana: #1 GPDP: una sintesi del caso ChatGDP in Italia, le ragioni del blocco del software, legate alla tutela della privacy degli utenti; le richieste del Garante, le modifiche che hanno portato allo sblocco e gli echi nell’Unione europea. #2 ISTAT: nel rapporto Bes 2022 alcuni indicatori sono in netta ripresa rispetto al 2020 e al 2021, avvicinandosi ai livelli del 2019, nonostante in alcune aree si assista a un costante e deciso peggioramento. #3 BCE: si accentuano gli effetti negativi della stretta monetaria nell’Area dell’euro sul credito alle famiglie e alle imprese sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta. #4 OECD: per affrontare le nuove sfide per la concorrenza nei mercati digitali i Paesi OCSE stanno approvando o discutendo proposte di regolamentazione che hanno l’obiettivo di promuovere la contendibilità ed equità.


In seguito a una perdita di dati, subita da ChatGPT (modello di chatbot basato sull’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico) in cui erano stati sottratti dati personali e conversazioni, il Garante per la protezione dei dati personali (GPDP) il 30 marzo scorso ha disposto la limitazione provvisoria del trattamento dei dati personali degli interessati stabiliti nel territorio italiano. Con provvedimento successivo dell’11 aprile il Garante ha formulato delle richieste e ha dato tempo a ChatGPT fino al 30 dello stesso mese per mettersi in regola. Dopo l’aggiornamento, il portale di intelligenza artificiale è tornato fruibile agli utenti italiani. (Leggi)

Rispetto al 2019, anno considerato un benchmark in quanto precedente alla pandemia, gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) stanno recuperando in modo graduale, sebbene in alcune aree vi siano siano dei costanti peggioramenti. Il Rapporto BES 2022 dell’ISTAT, ha aggiornato il set dei 152 indicatori, al fine di monitorare costantemente il benessere della popolazione italiana negli ultimi anni e di verificare se, e in quale misura, si stia ritornando ai livelli pre-pandemici. Il 2022 è stato un anno difficile per le famiglie italiane sia per l’incertezza dell’invasione dell’Ucraina sia per alcuni importanti eventi legati ai cambiamenti climatici. (Leggi)

Nel sistema bancario dell’Area euro gli standard di credito per prestiti alle imprese e per l’acquisto di casa hanno subito un ulteriore inasprimento rispetto all’ultimo trimestre del 2022. L’Indagine sui prestiti bancari dell’area dell’euro di aprile 2023, condotta dalla BCE, evidenzia anche come la domanda di prestiti sia diminuita a causa dell’aumento dei tassi di interesse, dalla contrazione degli investimenti e dall’indebolimento del mercato immobiliare. Sta contribuendo all’indebolimento delle dinamiche di prestito anche la riduzione del bilancio della BCE legata ai rimorsi TLTRO e ai reinvestimenti solo parziali del’APP. (Leggi)

Tra la concorrenza e i mercati digitali vi è un rapporto difficile in quanto gli interventi politiche affrontano le questioni in ritardo e in modo non efficace. In un paper OECD intitolato “Competition, regulation and growth in a digitized world: Dealing with emerging competition issues in digital markets“, G. Nicoletti, C. Vitale e C. Abate, hanno discusso sulla necessità, riconosciuta sia in ambiente politico sia in quello accademico, di intervenite con normative ex-ante, come sta avvenendo in seno ai pesi OCSE, in modo da evitare che in questi mercati venga meno la concorrenza e che vi sia un impatto negativo sulla produttività e l’innovazione. (Leggi)

UN CASO (PROBABILMENTE) DA MANUALE

Ha destato scalpore la limitazione provvisoria del trattamento in Italia della chatbot basata sull’intelligenza artificiale ChatGPT da parte del Garante per la protezione dei dati personali (GPDP) il 30 marzo scorso, provvedimento preso in seguito a un importante incidente informatico. L’incidente, verificatosi il 20 marzo scorso, ha comportato una grave perdita di dati quando, in una finestra di 9 ore, la cronologia della chat e le informazioni di fatturazione degli utenti – tra cui l’indirizzo di fatturazione, le ultime quattro cifre della carta di credito e la data di scadenza – potevano essere visualizzate da altri utenti. La perdita di dati ha interessato l’1,2% degli utenti ChatGPT Plus ed è stata causata da un bug di un software open source Redis utilizzato per memorizzare nella cache dei server le informazioni degli utenti.

In seguito a quanto accaduto, il GPDP è intervenuto nei confronti di OpenAI, società USA che gestisce la piattaforma, contestando sia l’assenza di un’informativa agli utenti sulla raccolta dati sia la mancanza di una “base giuridica” sulla quale giustificare la raccolta e la conservazione “massiccia” dei dati personali al fine di addestrare gli algoritmi della piattaforma. In ultimo è stata contestata anche l’assenza di controllo di veridicità dell’età nella procedura di registrazione per impedire l’accesso a utenti di età inferiore ai 18 anni, non idonei,secondo il Garante, all’utilizzo del software. Secondo il primo provvedimento OpenAI avrebbe avuto 20 giorni per attuare le richieste, pena la sanzione di 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

Dopo un interlocuzione con i rappresentanti della società statunitense il Garante, con provvedimento del’11 aprile, ha indicato una serie di misure concrete da adottare entro la fine di aprile. Predisporre sul sito un’informativa trasparente, facilmente accessibile, da consultare prima della registrazione del servizio: per gli utenti italiani tale informativa va presentata prima del completamento della registrazione, momento in cui sarà effettuato anche un controllo selettivo sull’età dell’utente per la tutela dei minori. La base giuridica non dovrà prevedere un contratto, come accadeva fino ad ora, tra utente e OpenAI ma il consenso o il legittimo interesse come presupposto per utilizzare i dati. Dovrà essere promossa, infine, una campagna di informazione sui media e sul web per spiegare l’uso dei dati personali per l’addestramento degli algoritmi. Il 13 aprile è stata costituita a livello UE una task-force ChatGPT in ambito Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB). In seguito ai miglioramenti introdotti da OpenAI la piattaforma è stata riaperta il 28 aprile scorso.

GPDP – Il Caso ChatGPT in Italia

https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9870847

FRENA IL BENESSERE NEL POST PANDEMIA

Il 2022 sarebbe dovuto essere l’anno della ripresa del post pandemia degli indicatori di Benessere e quo e sostenibile dei cittadini italiani ma alcuni importanti eventi geopolitici e climatici hanno rallentato il percorso e, in alcuni casi, li hanno riportati indietro. Rispetto al 2019, tra i 109 indicatori con dati confrontabili, suddivisi in 12 domini, il 53% – di cui il 6,4% è sempre in miglioramento e il 28,4% in miglioramento ma discontinuo – ha avuto un miglioramento, superando il livello del 2019, il 13,8% è stabile mentre il 33,2% ha registrato un peggioramento – di cui il 4,6% è sempre in peggioramento e il 46,8% in peggioramento ma discontinuo. Nei domini Sicurezza, “Qualità dei servizi” e “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita”, più del 72% degli indicatori è in miglioramento.

Nel dominio “Sicurezza” si assiste a un trend positivo seppur discontinuo mentre in quello del “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita” si registrano criticità persistenti con peggioramenti di lungo periodo negli indicatori della qualità del lavoro come gli occupati sovraistruiti e il part time involontario. Nei domini “Politica e istituzioni” e “Innovazione, ricerca e creatività” si registrano miglioramenti in due terzi degli indicatori, tranne la partecipazione elettorale che è in marcata contrazione e alcuni indicatori quali “Innovazione, ricerca e creatività” che scontano un ritardo pregresso, anche rispetto alla media europea. Tra gli indicatori del dominio “Lavoro”, ha registrato un peggioramento sensibile il rapporto tra tra i tassi di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni con figli di età inferiore ai 6 anni e delle donne della stessa età senza figli è diminuito a 72,4 da 75,4 nel 2019.

L’indicatore sulla rinuncia a prestazioni sanitarie, per il dominio “Qualità dei servizi”, è aumentato al 7,0% dal 6,3%. Nel dominio “Politica e istituzioni”, la durata dei procedimenti civili, è passata a 433 nel 2022 dai 421 giorni del 2019. Negli ultimi tre anni gli indicatori dei domini “Relazioni sociali”, “Benessere soggettivo”, “Benessere economico” e “Istruzione e formazione” sono in costante peggioramento. Nel caso del “Benessere economico”, è peggiorata la percezione della situazione economica delle famiglie, con una percentuale di famiglie che dichiarano che la propria situazione economica è peggiorata rispetto all’anno precedente arrivata al 35,2%, corrispondenti a +10 p.p. rispetto al 2019.

 

ISTAT – Rapporto BES 2022

https://www.istat.it/it/archivio/282920

AVANZA LA STRETTA CREDITIZIA

Il 27% della banche dell’Area dell’euro ha riportato un ulteriore inasprimento, rispetto al trimestre precedente, degli standard di credito per i prestiti o le linee di credito alle imprese – ossia le linee guida interne delle banche o i criteri di approvazione dei prestiti. Guardando retrospettivamente, il ritmo dell’inasprimento degli standard di credito procede a un ritmo molto elevato come non si verificava dalla crisi del debito sovrano del 2011. L’inasprimento netto interessa anche la concessione del credito alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, mentre è meno pronunciato per il credito al consumo e per altri prestiti alle famiglie, segnalato rispettivamente dal 19% e dal 10% degli istituti di credito.

L’inasprimento dei prestiti alle imprese e della concessione di mutui alle famiglie è stato più marcato rispetto alle aspettative del trimestre precedente: ciò è avvenuto per un’aumentata percezione del rischio, e in misura minore, per una ridotta tolleranza per i rischi da parte delle banche. Gli aumenti dei tassi chiave della BCE e le diminuzioni della liquidità delle banche centrali, il costo dei fondi e le mutate condizioni dei bilanci bancari hanno fatto da sfondo all’inasprimento degli standard di credito per i prestiti alle imprese dell’Area dell’euro. Nel secondo trimestre del 2023 le banche si attendono un ulteriore, anche se più moderato, inasprimento degli standard di credito sui prestiti alle imprese e per l’acquisto di case. Per il credito al consumo l’attesa è di un ulteriore inasprimento allo stesso ritmo del primo trimestre. Le banche hanno riportato una marcata diminuzione netta della domanda da parte di prese di prestiti o di linee di credito.

La contrazione della domanda netta è stata più marcata rispetto a quanto previsto nel trimestre precedente ed è stato il più forte dalla Grande crisi finanziaria globale. Il principale driver della riduzione della domanda di prestiti è l’elevato livello dei tassi di interesse maturati in un contesto di inasprimento della politica monetaria. Anche gli investimenti fissi lordi hanno impresso un effetto smorzamento sulla domanda dei prestiti. Le scorte e il capitale circolante sono diventati neutrali sulla domanda dei prestiti, questo perché si sono allentate le strozzature dell’offerta e costi dell’energia si sono moderati. È stato segnalato, infine, che l’eliminazione graduale del TLTRO III ha avuto un impatto negativo sulle posizioni di liquidità delle banche, sulla redditività e sulle condizioni di finanziamento, con un impatto restrittivo sul credito.

BCE – April 2023 euro area bank lending survey

https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2023/html/ecb.pr230502~a2ac24ba21.en.html

GOVERNARE I MERCATI DIGITALI

La digitalizzazione può svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere la crescita economica frenata, in questo periodo, dal calo della produttività e dal ridotto utilizzo del lavoro, dalle minacce alla salute globale e dalle incertezze geopolitiche. La mancanza di regolamentazione e di politiche di concorrenza nei mercati digitali, può contribuire a far svanire questi benefici per l’aumento della concentrazione e la conseguente diminuzione della pressione competitiva, con conseguiti divari crescenti tra le imprese. I rischi per la sicurezza informatica e le minacce per la privacy potrebbero incidere sul benessere dei consumatori e sulla crescita e nel lungo periodo, gli effetti negativi potrebbero più che compensare gli effetti positivi.

La mancanza di regolazione può amplificare, per ragioni specifiche alle tecnologie digitali, alcune tendenze che hanno limitato la crescita della produttività aggregata e hanno contribuito ad ampliare le disuguaglianze negli ultimi venti anni. Sia in Europa sia negli Stati Uniti i numerosi problemi di concorrenza sorti nei mercati digitali sono stati affrontati attraverso una serie di indagini antitrust e sulla concorrenza in risposta a reclami dei consumatori o dei concorrenti. Queste azioni si sono concretizzate in contravvenzioni o in rimedi strutturali e hanno contrastato ex-post gli abusi di posizione dominante sul mercato a danno del benessere dei consumatori.

L’elevata numerosità dei casi ha favorito un dibattito sugli effetti potenziali delle leggi sulla concorrenza e sulle pratiche intraprese per risolvere i nuovi problemi che sorgono nei mercati digitali, evidenziando la necessità di adattare e aggiornare le leggi e le pratiche esistenti all’era digitale. Le misure ex post tuttavia, difficilmente riescono a rimuovere le barriere strutturali all’entrata e favorire l’evoluzione dei mercati digitali, pertanto si ricercano altri strumenti complementari come il ricorso alla regolazione ex-ante. Alcuni Paesi OCSE (Germania, Cina, Italia e Austria) hanno già approvato delle modifiche alla legislazione sulla concorrenza per adattarla ai mercati digitali, mentre analoghi cambiamenti sono in discussione in Corea, Australia e Canada. Un importante caso è il controllo delle concentrazioni che è uno strumento rilevante nei mercati digitali sia ex-ante sia ex-post.

OECD – Competition, regulation and growth in a digitized world: Dealing with emerging competition issues in digital markets

https://www.oecd-ilibrary.org/economics/competition-regulation-and-growth-in-a-digitized-world_1b143a37-en