La rassegna della settimana: #1 ECFIN: a meno di un anno dalla Comunicazione dell’avvio del processo di riforma, la Commissione ha pubblicato le proposte orientate alla semplificazione e alla trasparenza della governance economica europea. #2 Eurostat: nel secondo semestre del 2022 i prezzi dell’energia elettrica e del gas hanno raggiunto livelli record rispetto allo stesso periodo del 2021. #3 Banca d’Italia: i fondi strutturali europei hanno contribuito a un incremento significativo del PIL procapite delle Regioni che li hanno impiegati con ricadute positive anche nelle Regioni confinanti. #4 AIFA: nel 2022 la spesa farmaceutica complessiva è stata pari a 20.504,59 milioni di euro corrispondenti al 16,42% del Fondo Sanitario nazionale, 1,57 p.p. in più rispetto al tetto programmato.


La Commissione europea ha lanciato una proposta al fine di redigere nuove regole per la governance economica dell’Unione europea. Il documento segue la Comunicazione del 9 novembre 2022 in cui si annunciava l’avvio della riforma della governance orientata a rinforzare la sostenibilità del debito, tenendo conto della necessità di ridurre i livelli molto aumentati del debito pubblico dei Paesi UE e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva attraverso riforme e investimenti. Per raggiungere questi obiettivi la proposta renderà il quadro di governance economica più semplice e trasparente, migliorerà la titolarità nazionale e rafforzerà l’applicazione. (Leggi)

Nel secondo semestre del 2022 i prezzi medi dell’elettricità praticati alle famiglie nella UE hanno subito un forte incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 passando da 23,5 euro per 100 kWh a 28,4 euro per 100 kWh (+20,8%). L’Eurostat in un articolo “Electricity & gas hit record prices in 2022“, ha analizzato l’andamento dei prezzi degli energetici nella UE nel corso del 2022. Anche i prezzi medi del gas naturale hanno seguito lo stesso trend di quelli dell’elettricità, sebbene in proporzioni maggiori: nella seconda metà del 2022 i prezzi sono aumentati a 11,4 euro per 100 kWh da 7,8 euro per 100 kWh nello stesso periodo del 2021 (+45,4%). (Leggi)

L’impiego di fondi strutturali nelle Regioni dell’Unione europea ha contribuito ad incrementare il PIL per un ammontare pari a 2,6 volte la spesa. È quanto è emerso da un Tema di discussione della Banca d’Italia intitolato “Gli effetti dei fondi strutturali europei sul PIL pro capite: evidenze per le regioni europee” di S. Destefanis e V Di Giacinto. Gli effetti sono maggiori nelle Regioni in ritardo nello sviluppo, soprattutto in quei Paesi sostenuti dal Fondo di coesione. L’effetto sulle Regioni confinanti è sempre positivo e significativo sebbene di entità minore. (Leggi)

Nel 2022 la spesa farmaceutica totale – somma di convenzionata e per acquisti diretti – pari al 16,42% sul Fondo Sanitario Nazionale (FSN) ha sforato di 1,57 p.p. il tetto del 14,85%. È quanto emerge dal primo rilascio del “Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale Gennaio-Dicembre 2022” a cura dell’AIFA. La spesa convenzionata ai fini della verifica del rispetto del tetto al netto di sconti, compartecipazione e del payback 1,83% ma al lordo dei ticket regionali si è attestata a 8.015,4 milioni di euro pari al 6,42% sul FSN. La spesa per acquisti diretti al netto dei gas medicinali si è attestata a 12.248,8 milioni di euro pari al 9,81% sul FSN. (Leggi)

LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE ALLA PROVA DELL’EFFICACIA

Dopo la pubblicazione della proposta da parte della Commissione, il processo di riforma del quadro di governance economica dell’Unione europea è entrato nel vivo. Come già emerso dalla Comunicazione del 9 novembre 2022, sarà garantita una maggiore titolarità nazionale attraverso piani strutturali di bilancio nazionali a medio termine. I piani comprenderanno non solo le politiche fiscali ma anche le riforme e le politiche di investimento di ciascun stato membro, coerentemente a un quadro comune dell’UE. La riduzione del debito pubblico e il mantenimento dell’indebitamento sotto la soglia del 3% del PIL, sarà ottenuto con regole più semplici e trasparenti e con percorsi di aggiustamento fiscale basati su obiettivi di spesa pluriennale.

Nel caso vangano assunti impegni credibili di riforma e di investimento, che promuovano una crescita sostenibile e inclusiva in linea con gli obiettivi UE, saranno consentiti percorsi di aggiustamento fiscale più graduali. Il maggiore margine di manovra del processo di aggiustamento fiscale necessita di una maggiore applicazione e di garanzie comuni. Per garantire l’indipendenza, assicurare la capacità tecnica e per i nuovi compiti delle istituzioni indipendenti nazionali, saranno emanate nuove norme minime UE e un principio di conformità destinato alle autorità nazionali destinatarie delle raccomandazioni delle IFIN. Queste proposte semplificheranno il quadro in quanto la sorveglianza fiscale si baserà su un unico indicatore operativo, ossia gli obiettivi di spesa pluriennali dello stato membro, approvati dal Consiglio di Europa.

La sorveglianza fiscale, a cadenza annuale, sarà effettuata lungo tutta la durata del piano pluriennale sulla base degli obiettivi. Il monitoraggio annuale della Commissione sarà meno oneroso per gli Stati membri, in quanto non saranno più formulate le raccomandazioni annuali di politica fiscale ma saranno monitorati il rispetto degli obiettivi di spesa pluriennali. Gli stati membri dovranno presentare delle relazioni annuali incentrate sull’attuazione dei programmi di stabilità, queste relazioni sostituiranno i programmi annuali di stabilità o convergenza e i programmi nazionali di riforma. Saranno, infine, semplificate le procedure di esecuzione (invariate in caso di deficit superiori al 3% del PIL) che saranno attivate dalle deviazioni dalle deviazioni dagli obiettivi di spesa pluriennali concordati per per procedure di disavanzo eccessivo basate sul debito.

ECFIN – New economic governance rules fit for the future

https://economy-finance.ec.europa.eu/publications/new-economic-governance-rules-fit-future_en

LA GRAVE CRISI ENERGETICA EUROPEA DEL 2022

Il 2022 ha visto i prezzi dell’elettricità e del gas naturale raggiungere livelli record in Europa. Nella seconda metà del 2022 le famiglie nell’Unione europea hanno sopportato aumento del 20,9% del prezzo medio dell’elettricità per 100 kWh e del 45,4% del prezzo del gas naturale per 100 kWh rispetto allo stesso periodo del 2021. Già prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i prezzi avevano subito un incremento significativo: nel secondo semestre del 2021 il prezzo medio del gas naturale per 100 kWh era aumentato del 12,0% rispetto allo stesso periodo del 2020 passando da 6,98 euro a 7,82 euro. Analogamente i prezzi medi dell’elettricità avevano visto un incremento del 10,2% passando da 21,3 a 23,5 euro per 100 kWh.

Dopo l’inizio del conflitto i prezzi dell’elettricità sono aumentati del 14,6% nel primo semestre 2022 e del 20,8% nel secondo semestre rispetto agli stessi periodi del 2021. I prezzi medi del gas hanno subito un incremento più marcato: +35,0% nel primo semestre del 2022 e+45,4% nel secondo semestre del 2023. Dopo aver raggiunto livelli massimi nel 2022, i prezzi stanno mostrando un rallentamento e una stabilizzazione grazie all’intervento dei governi UE sotto forma di varie misure.Alcuni Paesi hanno concesso una riduzione di tasse e commissioni ed esenzioni fiscali temporanee per i consumatori, hanno fissato limiti di prezzo, erogato sostegni forfettari oppure hanno assegnato buoni ai consumatori finali mentre altri Paesi hanno applicato prezzi regolamentati.

Rispetto alla seconda metà del 2021, la percentuale delle tasse nella bolletta dell’energia elettrica è scesa bruscamente dal 36% al 16% (-18,3%) mentre nella bolletta gas dal 27% al 14% (-15,8%). Tutti i paesi UE hanno adottato indennità e sussidi governativi, ridotto le tasse e i prelievi per mitigare i costi energetici con un conseguente aggravio sui conti pubblici. Nel secondo semestre del 2022 i prezzi medi dell’energia elettrica, espressi in valuta nazionale, sono aumentati in tutti i Paesi UE eccetto Malta -3% e Paesi Bassi -7% rispetto allo stesso semestre del 2021. Gli aumenti più elevati sono stati registrati in Romania (+112%) mentre i più bassi in Lussemburgo con +3%. Il prezzo medio del gas naturale, espresso in valuta nazionale, è aumentato in tutti Paesi con picchi del 231% nella Repubblica Ceca e nei Paesi Baltici mentre i gli aumenti più contenuti si sono registrati in Croazia e Slovacchia, rispettivamente +14% e +18%.

Eurostat – Electricity & gas hit record prices in 2022

https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/w/ddn-20230426-2

FONDI STRUTTURALI E CRESCITA ECONOMICA

Tra gli Stati membri e le Regioni dell’Unione europea si registrano ancora oggi delle marcate disparità economiche. Per colmare questi i divari la Commissione europea ha creato ed espanso alcuni programmi quali i Fondi strutturali e di investimento europei che sono i principali strumenti di supporto allo sviluppo regionale. Nel nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 è stata decisa l’allocazione dei 330,2 miliardi di euro a questi fini, corrispondenti a un terzo del budget complessivo dell’Unione europea. Di particolare importanza sono i fondi europei di sviluppo regionale, creati specificatamente per ridurre gli squilibri regionali nell’Unione europea e il fondo di coesione destinato al supporto di progetti ambientali e di trasporto in quei Paesi in cui il Gross national income (GNI) è al di sotto del 90% della media UE.

Al fine di valutare l’impatto delle politiche UE e per fornire utili indicazioni di policy è stato stimato un modello VAR per un panel di 183 regioni di livello NUTS-2 di dodici paesi europei nel periodo 1990-2016. Il modello VAR è stato impiegato per per eliminare le fonti potenziali di distorsione che risiedono nell’esistenza di causalità inversa tra la variabile risultato e lo strumento politico e di fattori confondenti non osservati. I risultati dell’analisi VAR sono riportati principalmente in termini di moltiplicatori dinamici: i loro valori indicano che ogni euro speso in Fondi strutturali si traduce in 1,3 euro di PIL all’impatto, in 2,9 euro l’anno successivo, e in 2,6 euro dopo 10 anni e su orizzonti temporali più lunghi.

I moltiplicatori all’interno della regione sono più alti in quelle in ritardo di sviluppo, soprattutto se situate in paesi sostenuti dal Fondo di coesione e nelle regioni con una popolazione più numerosa. I moltiplicatori positivi tra le regioni sono più elevati per le regioni situate nei paesi sostenuti dal Fondo di coesione. I risultati dell’analisi di Destefanis e Di Giacinto hanno una chiara rilevanza politica. Un ridimensionamento della politica di coesione dell’UE potrebbe avere, nell’attuale situazione economica, conseguenze disastrose per il livello dell’attività economica, soprattutto nelle regioni meno sviluppate dell’UE.

Banca d’Italia – Gli effetti dei fondi strutturali europei sul PIL pro capite: evidenze per le regioni europee

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temi-discussione/2023/2023-1409/index.html

SPESA FARMACEUTICA PER ACQUISTI DIRETTI FUORI CONTROLLO

Il primo rilascio del monitoraggio sulla spesa farmaceutica conferma le tendenze emerse negli ultimi anni: la spesa sanitaria convenzionata rispetta il tetto programmato mentre la spesa per acquisti diretti no. Secondo i dati provvisori AIFA 2022 la spesa convenzionata al netto degli sconti della compartecipazione del cittadino del payback 1,83% e di altri payback di è attestata a 8.015,4 milioni di euro pari al 6,42% sul FSN provvisorio con uno scostamento assoluto di -727,7 milioni di euro. Non hanno rispettato il tetto programmato del 7,00% sul Fondo Sanitario Regionale (FSR) 7 Regioni: Lombardia 7,37%, Basilicata, 7,23%, Abruzzo 7,22%, Campania 7,17%, Puglia 7,09%, Calabria 70,7% e Sardegna 7,0%.

Tra le restanti 14 Regioni che hanno rispettato il limite, Lazio 6,71%, Sicilia 6,57%, Molise 6,51%, Marche 6,20%, Umbria 6,07% e Friuli Venezia Giulia 6,02%; sotto la soglia del 6% vi sono Liguria, 5,83%, PA di Trento 5,68%, Piemonte 5,65%, Toscana 5,63%, Val d’Aosta 5,30%, Veneto 5,18% ed Emilia Romagna 5,11% mentre PA di Bolzano è sotto la soglia del 5% con 4,33%. La spesa per acquisti diretti al netto dei gas medicinali, calcolata come spesa per farmaci di classe A e H esclusi i gas medicinali, esclusi i vaccini, payback, spesa per farmaci innovativi dal Fondo, è stata pari a 12.248,8 milioni di euro pari al 9,81% sul FSN provvisorio con uno scostamento assoluto di 2.693,8 milioni di euro corrispondente a uno scostamento relativo di 2,16 p.p.

Tutte le Regioni non hanno rispettato il tetto di spesa programmato del 7,65%: Sardegna 11,89%, Abruzzo 11,39%, Marche 11,37%, Friuli Venezia Giulia 11,19%, Umbria 11,09%, Campania 11,08%, Calabria 10,73%, Puglia 10,75%, Emilia Romagna 10,77%, Liguria 10,56%, Molise 10,40%, Basilicata 10,32%, Piemonte 9,83%, Toscana 9,67%, PA di Bolzano 9,65%, Lazio 9,53%, Veneto 9,37%, Sicilia 9,06%, PA di Trento 8,79%, Lombardia 8,15 e Val d’Aosta 7,75%. La spesa per gas medicinali si è attestata a 240,3 milioni di euro pari allo 0,19% del FSN, corrispondente a uno scostamento assoluto negativo di 9,5 milioni di euro. Le Regioni che hanno rispettato il tetto programmato complessivo del 14,85% sono Veneto 14,64%, PA di Trento 14,52%, PA di Bolzano 14,10% e Val d’Aosta 13,29%.

AIFA – Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale Gennaio-Dicembre 2022

https://www.aifa.gov.it/-/monitoraggio-della-spesa-farmaceutica-gennaio-dicembre-2022-