La rassegna della settimana: #1 IMF: disoccupazione e occupazione per un ventennio hanno variato senza nessun collegamento tra di loro, uno studio indaga le cause. #2 RGS: l’accensione di mutui da parte degli Enti locali per investimenti sotto la lente della Ragioneria. #3 OECD: misurare la spesa farmaceutica ospedaliera e ambulatoriale con metodologie e standard internazionali, diversamente da quanto accade oggi, migliora i confronti internazionali e le azioni di policy. #4 UPB: approvato il Quadro macroeconomico programmatico del DEF 2022 con qualche riservaa causa del conflitto in Ucraina. #5 EC: il piano REPowerEU ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza di materie prime dalla Russia e di accelerare la transizione verde con una dotazione aggiuntiva di 210 miliardi di euro.
Tra il 200 e il 2019 nelle economie avanzate i tassi d’inflazione e di disoccupazione hanno variato con un andamento indipendente l’uno dall’atro. Un paper del’IMF di Lian e Freitag (2022) “Inflation Dynamics in Advanced Economies: A Decomposition into Cyclical and Non-Cyclical Factors” ha cercato di spiegarne i motivi. Scomponendo l’inflazione in due componenti, a seconda della sensibilità o meno dell’Indice dei Prezzi al Consumo al ciclo economico, è stato fornito non solo un contributo al dibattito ma anche una base per spiegare l’andamento dell’inflazione durante al pandemia e le successive tensioni sui prezzi. (Leggi)
Regioni, provincie autonome ed enti locali hanno accesso al credito bancario per finanziare gli investimenti. Il debito residuo al 1° gennaio 2022 è di 54,7 miliardi di euro, in aumento di 3,9 miliardi rispetto all’anno precedente (+7,5%). La Ragioneria Generale dello Stato nell’Indagine sui mutui contratti dagli enti territoriali per il finanziamento degli investimenti – Anno 2021, pubblica l’ammontare dei mutui concessi e il livello della posizione debitoria. L’indagine viene svolta secondo gli enti beneficiari, l’oggetto del prestito e la distribuzione territoriale. (Leggi)
La spesa farmaceutica è una componente in crescita nei Paesi OCSE e ha superato per alcuni Paesi il 20% della spesa sanitaria complessiva. I confronti internazionali sono, tuttavia, limitati alla spesa farmaceutica erogata nelle farmacie e ai medicinali di automedicazione. Il paper “Improving data on pharmaceutical expenditure in hospitals and other health care settings” di Morgan e Xiang (2022) stila una rassegna delle fonti di dati e delle metodologie per stimare la spesa farmaceutica al fine di si fornire delle raccomandazioni per migliorare la copertura e la qualità dei dati della spesa farmaceutica nell’ambito della spesa sanitaria. (Leggi)
Lo scorso 18 maggio la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU in risposta alla grave crisi energetica provocata dal conflitto in Ucraina. Il piano prevede un investimento ulteriore di 210 miliardi di euro fino al 2027 con l’obiettivo di risparmiare 100 miliardi di euro all’anno – cifra spesa dagli europei per la dipendenza dai prodotti energetici russi. Il piano risponde a due necessità: ridurre la dipendenza dalle importazioni russe e affrontare rapidamente i cambiamenti climatici. Tra le principali proposte vi è quella di incrementare l’obiettivo 2030 delle energie rinnovabili al 45%, rispetto all’attuale 40%. (Leggi)
L’ufficio parlamentare di bilancio ha validato positivamente il Quadro macroeconomico tendenziale e programmatico del DEF 2022 sebbene vi siano fattori di rischio al ribasso dovuti alla guerra in Ucraina. Il Rapporto sulla programmazione di bilancio 2022 curato dall’UPB ha analizzato il DEF 2022. Il volume si compone di due capitoli: il primo è dedicato all’analisi del Quadro macroeconomico italiano e globale e alle previsioni sottostanti il DEF 2022. Il secondo è dedicato ai risultati di finanza pubblica del 2021 e a un confronto con le previsioni macroeconomiche per lo stesso anno. (Leggi)
DISOCCUPAZIONE SLEGATA DALL’INFLAZIONE
La scomposizione del tasso di inflazione in componente ciclica e non ciclica ha consentito di osservare alcuni fatti stilizzati: nel 2011 sia la componente ciclica sia quella non ciclica sono aumentate in media rispettivamente di 0,87 e 0,88 p.p mentre il tasso di disoccupazione è diminuito in media di 0,21 p.p. Tra il 2012 e il 2019 la componente non ciclica è diminuita in media di 1.1 punti percentuali mentre quella non ciclica è aumentata di 0.26 p.p.
L’andamento dei prezzi del petrolio, la pressione dei prezzi sulle catene globali di approvvigionamento – misurata tramite il global supply chain pressure index – e i costi di spedizione misurati con il Baltic Dry Index, non riescono a spiegare l’andamento al ribasso della componente dell’inflazione core non ciclica. Tra il 2016 e il 2019 quando il prezzo del petrolio è tornato ad aumentare il trend non si è invertito, escludendo che questo era stato il driver della tendenza al ribasso. La pendenza della curva di Phillips in questo periodo è stata vicina allo zero per gli Stati Uniti e le altre economie avanzate.
Tra il 2011 e il 2019 nonostante il calo della disoccupazione di 3 p.p. l’inflazione non è aumentata né nella componente core né in quella primaria, per questo motivo si è parlato di reflazione mancata – ossia non vi è stato un ritorno, dopo un periodo di deflazione, al livello dei prezzi precedente. Restringendo ulteriormente il campo d’analisi, una delle probabili spiegazioni dei driver d’inflazione dormienti potrebbe risiedere nel non ancoraggio tra inflazione e le aspettative delle imprese che è coerente, data l’ampiezza di questa tendenza per settori e paesi, secondo quanto rilevato dalla letteratura più recente.
MUTUI DEGLI ENTI LOCALI E TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO
L’indagine della RGS ha l’obiettivo di monitorare la dinamica di una parte delle passività degli enti locali rappresentato da mutui contratti con istituti bancari residenti e la CDP estendendo l’analisi dallo stock del debito ai flussi. Il debito al 1° gennaio 2022 è pari a 54,7 miliardi di euro in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: l’incremento è dovuto a operazioni di sostituzione di mutui del MEF con nuovi erogati da istituti bancari.
Un’indagine analoga condotta dalla Banca d’Italia considera l’indebitamento degli enti locali secondo i criteri del debito di Maastricht per cui sono considerati anche gli istituti bancari non residenti e le anticipazioni dello Stato: secondo questi criteri lo stock di debito al 1° gennaio 2022 è di 63,8 miliardi. Le Regioni nel 2021 hanno acceso nuovi mutui per 709 milioni di euro di cui 607 milioni da impiegare in opere di urbanizzazione, edifici religiosi, opere ricadenti in più settori ed altre opere residuali e 102 milioni destinate ad acquisto di mezzi di trasporto, di impianti di elaborazione dati e acquisto di mezzi meccanici. L’incremento ha interessato solo quattro Regioni: Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio e Trentino Alto Adige.
I mutui concessi agli Enti locali nel 2021 ammontano a 1,48 miliardi, in aumento del 33% rispetto al 2020: 712 milioni sono stati concessi ai Comuni capoluogo 437 milioni a Comuni con meno di 20mila abitanti e 273 milioni a Comuni con più di 20mila abitanti. Il 27,8% è destinato a investimenti in viabilità e ai trasporti, il 17,9% in impianti e attrezzature ricreative, il 13,0% in edilizia sociale, il 12,3% in edilizia sociale. Poco più del 50% è concentrato negli Enti locali di tre regioni: il 23,4% nel Lazio, il 18,7 in Lombardia e il 9,1 in Emilia Romagna.
UNA NUOVA CONTABILITÀ PER LA FARMACEUTICA
La spesa farmaceutica rappresenta una quota sempre più rilevante della spesa sanitaria nei Paesi OCSE ed è una delle principali determinanti della crescita della spesa sanitaria complessiva. Nonostante ciò la rilevazione della spesa farmaceutica a livello di standard internazionali è rimasta al palo in quanto l’attuale contabilità si limita a registrare la spesa effettuata nelle farmacie o per automedicazione, tralasciando o stimando in modo incompleto la spesa effettuata negli ospedali e negli ambulatori, una componente che sta assumendo un peso sempre maggiore sia per la scoperta di nuovi farmaci in particolare i biosimilari e gli oncologici.
Il trend della spesa farmaceutica dipende da numerosi fattori che influenzano sia la domanda e sia l’offerta di medicine. Considerando anche l’aspetto non secondario dell’incremento dell’utilizzo di medicinali in corrispondenza dell’invecchiamento della popolazione, emerge la necessità per ragioni di policy di conoscere, con maggiore esattezza, l’ammontare delle risorse complessive destinate alla spesa farmaceutica. Le stime della spesa farmaceutica ambulatoriale e ospedaliera sono solo in pochi casi disponibili nei conti nazionali e sono rilevati seguendo metodologie e definizioni non omogenee tra di loro.
Molti Paesi, ad esempio, non includono le spese generali nelle stime della spesa farmaceutica mentre la Germania contabilizza il costo dello staff della farmacia. Vi è inoltre eterogeneità nella quota dei farmaci erogati in ospedale per categoria terapeutica: la Germania eroga in ospedale il 24% degli oncologici mentre un UK il 95%. In Italia il 100% degli antivirali HIV viene erogato in ospedale contro l’1% della Germania. La proposta degli autori è vIsta nello schema dei conti SHA 2011 considerato uno strumento appropriato in quanto destinato alla rendicontazione ai fini di policy e sono in grado di rilevare la mobilitazione, allocazione, efficienza ed equità delle risorse.
OECD – Improving data on pharmaceutical expenditure in hospitals and other health care settings

QUADRO MACROECONOMICO A RISCHIO UCRAINA
L’Ufficio Parlamentare di Bilancio, dopo alcune osservazioni formulate in sede di audizione parlamentare, ha validato positivamente il Quadro macroeconomico (QM) tendenziale e programmatico sebbene, per l’incertezze legate alla crisi Ucraina, entrambi gli scenari potrebbero subire un ribasso. L’inflazione, già in aumento dalla seconda metà del 2021, ha avuto un impennata soprattutto nei prezzi delle materie prime e dei generi alimentari.
La crescita globale subirà un rallentamento nel 2022: secondo l’IMF la crescita del PIL globale è stimata al 3,8% contro il 4,4% dell’inizio anno. Nell’Area Euro la crescita del PIL subirà una contrazione di 0,9 p.p. mentre in Italia nel 2022 il PIL crescerà del 2,3%, 1,5 p.p. in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Altri elementi di incertezza sono l’evoluzione della pandemia e l’impatto della dinamica dei prezzi sul PNRR, dipendenti dal prolungamento del conflitto e dell’evoluzione dei prezzi dipendenti anche da limitazioni dal alto dell’offerta.
La seconda parte è dedicata alle valutazioni ex post delle previsioni ufficiali come previsto dal “Six-pack” Dir. UE 85/2011. Considerando il periodo 2018-2021, l’UPB rileva come le previsioni del MEF per l’anno 2021 siano state pessimiste sul PIL reale e bilanciate sul PIL nominale. Tenuto conto dell’eccezionalità degli anni 2020 e 2021, viene formulato un giudizio sostanzialmente positivo sulle stime che in questi anni non sono viziate da un sistematico ottimismo. Un altro elemento di rilevo è il confronto tra DEF 2022 e 2021 sull’utilizzo delle risorse NGEU: le risorse complessive sono più elevate di 0,9 miliardi per la rivalutazione delle risorse del programma ReactEU e una diversa distribuzione temporale delle spese nel biennio 2021-2022 alla luce delle risorse già spese e quelle anticipate rispetto al 2026.

ACCELERARE LA TRANSIZIONE VERDE
La Commissione europea, lo scorso 18 maggio, ha proposto di emendare il regolamento del Recovery and Resilience Facility (RRF) per consentire agli Stati membri di integrare con un capitolo dedicato al REPowerEU i rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Vengono proposte misure di risparmio energetico di lungo periodo tra cui l’incremento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica e sono incoraggiati cambiamenti nei comportamenti – riduzione del consumo non necessario di energia ed accelerare l’adozione di misure per migliorare l’efficienza energetica – che potrebbero ridurre il consumo di petrolio e gas del 5% e incentivi fiscali.
Tra Gli obiettivi vi è la diversificazione delle fonti di approvvigionamento delle materie prime. Un primo step ha visto la creazione della EU Energy Platform che consente l’acquisto volontario di gas e affini condividendo la domanda, ottimizzando l’infrastruttura e coordinando il contatto con i fornitori. Al fine di velocizzare e di aumentare in modo consistente la generazione di energie da fonti rinnovabili è stato proposto l’incremento del target principale del 2030 per le rinnovabili dal 40% al 45%. Grazie alla riduzione del consumo di combustibili fossili nell’industria e nei trasporti si potrà contenere l’emissione di gas serra: con risparmi di energia, efficienza, elettrificazione, sostituzione di carburanti e uso di gas alternativi si risparmieranno fino a 35 miliardi di metri cubi (bcm) di gas.
La dotazione di fondi è ingente: il piano richiede investimenti aggiuntivi per 210 miliardi di euro tra il 2022 e il 2027 inoltre sono già disponibili nell’ambito della RFF 225 miliardi di euro in prestiti. La dotazione sarà incrementata di 20 miliardi di euro in sovvenzioni derivanti dalla vendita delle quote di emissione della UE nel sistema di scambio, da 26,9 miliardi nel Fondo di Coesione e da 7,5 miliardi dalla Politica agricola comune.
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3131