La rassegna della settimana: #1 UNIL: i comportamenti di acquisto della popolazione più anziana influenzano la trasmissione della politica monetaria e modificano la curva di Phillips. #2 VoxEU: il ricorso a centrali di acquisto ha portato a cospicui risparmi sui prezzi diretti e indiretti per la PA. #3 SUSSIDIARIETÀ: alla Long Term Care (LTC) in Italia sono destinate poche risorse in gran parte concentrate in un unica misura, con importanti effetti distorsivi. #4 ISTAT: nel IV trimestre 2021 sono migliorati i saldi di finanza pubblica, la situazione reddituale delle famiglie, incertezza nelle imprese. #5 Health Policy: valutare le misure non farmacologiche di contrasto alla pandemia per migliorare i futuri interventi di policy.
L’invecchiamento della popolazione ha effetti anche sulla trasmissione della politica monetaria. Un lavoro di Mangiante (2022) intitolato “Demographic Trends and the Transmission of Monetary Policy” ha individuato i comportamenti della popolazione più anziana che influenzano la politica monetaria e appiattiscono la curva di Phillips – ossia un indebolimento della relazione tra inflazione e tasso di disoccupazione. Gli acquisti degli individui più anziani sono rivolti a beni il cui prezzi sono più rigidi, sottoposti a variano meno frequenti, per cui diminuisce la frequenza degli aggiustamenti dei prezzi aggregati. (Leggi)
La centralizzazione degli appalti nella Pubblica amministrazione ha evidenti effetti sulla spesa pubblica in termini di risparmio. Un working paper CEPR di Lotti e Spagnolo (2022) “Indirect savings from public procurement centralisation“, ha evidenziato la contestuale presenza, grazie al procurement centralizzato, di sostanziosi risparmi indiretti anche per quelle amministrazioni che non vi fanno ricorso. Un motivo risiede nelle esternalità informative per le stazioni appaltanti meno competenti in occasione di acquisti complessi. (Leggi)
La domanda di Long Term Care in Italia è in costante aumento ma la spesa dedicata è insufficiente. Il rapporto della Fondazione per la sussidiarietà “Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza” affronta le criticità del settore in Italia dove è ancora residuale per il livello di risorse impiegate. Più del 50% delle risorse è destinata all’Indennità di accompagnamento con evidenti squilibri allocativi. In mancanza di un sistema di valutazione omogeneo a livello nazionale, non vi è una graduazione delle risorse in base agli effettivi bisogni di cura. (Leggi)
Nel IV trimestre del 2021 l’indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche si è attestato al 3,0% del PIL in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in cui era al 5,8%. La pubblicazione ISTAT dei dati del Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2021, tira le somme sulla congiuntura di fine 2021, anno in cui si è avuta una robusta ripresa post pandemia. Migliora la situazione di famiglie ma non delle imprese e la pressione fiscale è in aumento. (Leggi)
Gli interventi non farmaceutici nelle fasi iniziali della pandemia hanno avuto successo nel limitare contagi e decessi ma hanno causato conseguenze non volute sulla salute psicologica, sulla condizione economica e fisica dei cittadini. In uno studio pubblicato su Health policy “Impact of Implementation Timing on the Effectiveness of Stay-at-Home Requirement Under the COVID-19 Pandemic: Lessons from the Italian Case“, Mignola e Lu hanno analizzato gli effetti delle misure non farmaceutiche adottate in Italia da febbraio a settembre del 2020. (Leggi)

INFLAZIONE E INVECCHIAMENTO
Una politica monetaria ottimale dovrà contemplare anche l’eventualità che l’invecchiamento della popolazione riduca la sua efficacia. Dal 1960 ad oggi nei Paesi industrializzati la percentuale degli ultrasessantacinquenni sulla popolazione è aumentata in modo considerevole, la quota della popolazione 15-64 si è ridotta e l’indice di dipendenza degli anziani nel 2020 ha superato il 25% negli USA e il 30% nell’UE.
Lo studio di Mangiante affronta il tema dell’influenza dell’invecchiamento sulla politica monetaria introducendo, rispetto a precedenti analisi focalizzate solo sugli effetti a medio-lungo termine, un nuovo canale di trasmissione a breve termine dovuto alla tipologia di beni e servizi acquistati delle persone più anziane. Secondo i dati dei consumi delle famiglie statunitensi vi è una rilevante eterogeneità nella frequenza di aggiornamento dei prezzi dei panieri di beni acquistati dalle differenti classi di età.
Le classi di età più anziane acquistano una quantità maggiore di servizi contraddistinti da una frequenza di aggiornamento dei prezzi maggiore di quella dei beni acquistati dalle coorti più giovani. In presenza di uno shock monetario, la risposta dell’inflazione dovrebbe essere più attenuata in quanto perché vi sono meno imprese che adeguano i prezzi mentre per compensare dovrebbero adeguare la propria produzione in misura maggiore. I dati pregressi confermano la teoria in quanto dal 1980 al 2010 le modifiche nella struttura della popolazione hanno incrementato la produzione del 6%, spiegando il 10% dell’appiattimento della curva di Phillips.
UNIL – Demographic Trends and the Transmission of Monetary Policy
https://www.unil.ch/de/en/home/menuinst/publications/working-papers.html
I BENEFICI DEGLI ACQUISTI CENTRALIZZATI
La pandemia ha riacceso il dibattito sui benefici degli acquisti centralizzati nella Pubblica amministrazione in occasione dell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e dei vaccini (questi ultimi la trattativa si è svolta a livello di UE). L’efficienza negli appalti pubblici è un aspetto cruciale per assicurare qualità dei beni e dei servizi forniti, essenziali sia per il benessere e per la crescita economica.
Le evidenze empiriche sono a favore della centralizzazione: in Italia recenti stime indicano un risparmio diretto del 28% sul prezzo di acquisto grazie al ricorso della centrale unica di acquisto (CONSIP). Lotti e Spagnolo evidenziano come queste stime non abbiano tenuto conto della presenza di risparmi indiretti ottenuti da acquirenti singoli fuori dalla CONSIP. Risparmi indiretti possono essere ottenuti tramite due meccanismi: esternalità informative grazie alla presenza di prezzi di riferimento e maggiori opzioni di acquisto esterne per gli acquirenti.
Lo studio è stato condotto su un database di acquisti dei beni generici da parte della Pubblica amministrazione dal 1999 al 2005 in modo da osservare l’andamento dei prezzi prima e dopo la costituzione della della CONSIP (in cui è confluito il 40% della spesa pari all’1,8% sul PIL) e la nascita del MEPA (2003). L’analisi indica una riduzione del prezzo medio degli acquisti non centralizzati del 17,7%. Nel complesso secondo le nuove misurazioni il risparmio è fino al 46,8% grazie anche alla propensione della CONSIP ad acquistare marchi di minor valore.
VoxEU – Indirect savings from public procurement centralisation
https://voxeu.org/article/indirect-savings-public-procurement-centralisation

SPESA LTC INSUFFICIENTE E SBILANCIATA
Secondo i dati più recenti disponibili a livello europeo, in Italia la spesa pro-capite per LTC, in parità di potere d’acquisto, è di poco inferiore ai 200 euro e copre solo il 2% dei bisogni della popolazione, lontano dai quasi 900 euro dei Paesi Bassi e i 1000 euro della Svezia con copertura rispettivamente di quasi il 6% e superiore al 3%.
Per questo motivo il modello di welfare italiano è di tipo sud-europeo mediterraneo, ossia che destina una quota residuale della propria spesa alla LTC, al pari di Spagna, Portogallo e Grecia. Più del 50% delle risorse sono spese per l’indennità di accompagnamento, una misura non allineata rispetto ad altri sistemi analoghi e che presenta diverse criticità. L’uso dell’indennità è indistinto e senza vincoli: rappresenta una integrazione dei redditi in chiave assistenzialistica, finanzia il ricorso ad assistenti familiari informali e viene assegnato in assenza di criteri di valutazione univoci a livello nazionale.
Si tratta, al pari delle polizze LTC per le disabilità medio alte, di trasferimenti di denaro invece di servizi alla persona. Il cambio di paradigma nella LTC andrebbe contestualizzato nell’ambito di un rafforzamento del sostegno sociale, incrementando la percentuale della popolazione supportata da forme di sostegno sociale forte, dove l’Italia è attualmente al 27,8% in ritardo rispetto alla media dell’UE del 34%. A rischio sono le persone fragili che non hanno una rete familiare di supporto, a basso reddito e che vivono in aree urbane.
Sussidiarietà – Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza
https://www.sussidiarieta.net/cn3227/anziani-e-disabili-un-nuovo-modello-di-assistenza.html
I MIGLIORAMENTI CONGIUNTURALI DI FINE 2021 E I SEGNALI DI FRENATA
Nel 2021 il PIL italiano ha recuperato il 6,6% rispetto all’anno precedente riportandosi non troppo lontano dai livelli pre-pandemia. I conti di AP e famiglie hanno beneficiato dalla crescita con quasi tutti gli indicatori congiunturali in miglioramento. L’indebitamento, ossia il saldo non finanziario delle AP, è aumentato di 2,8 p.p. in termini tendenziali, attestandosi al -3,0%.
Le entrate totali su PIL sono aumentate – +8,1% e incidenza sul PIL pari a 56,8% – in misura maggiore dell’incremento delle uscite totali – +3,1% e incidenza sul PIL pari a 59,8%. Il saldo primario – differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi passivi è tornato positivo allo 0,5%, così come il saldo corrente – dato dalla differenza tra entrate e uscite correnti – al 3,1%. La pressione fiscale è aumentata in termini tendenziali di 0,7 p.p. portandosi a 51,8% del PIL. Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1,3% in termini tendenziali mentre i consumi privati dell’1,2%: la propensione al risparmio è aumentata di 0,2 p.p. in termini congiunturali.
La quota di profitto delle imprese non finanziarie è diminuita di 0,5 p.p. a causa di una flessione del risultato lordo di gestione dell’1,3% superiore alla contrazione superiore del valore aggiunto dello 0,2% (si intravedono in queste dinamiche i primi segnali di franata dell’economia). Il tasso di investimento delle società non finanziarie è aumentato di 0,7 p.p. per l’incremento del 3,7% degli investimenti fissi lordi.
MEGLIO LOCKDOWN DIFFERENZIATI PER REGIONE
L’Italia è stato secondo il Paese colpito dal nuovo coronavirus dopo la regione di Whuan in Cina. Come prima misura di contenimento non farmaceutico del contagio il Governo italiano ha imposto un lockdown a livello nazionale, con l’ordine di restare a casa, il 20 marzo 2020, nonostante, a livello regionale, l’andamento dell’epidemia fosse eterogeneo. Il lockdown, insieme ad altre misure non farmaceutiche, è stata la misura più utilizzata da altri Paesi nelle settimane successive.
Se nell’attesa di un vaccino, o di farmaci efficaci, l’obiettivo di riduzione dell’indice Rt e appiattimento della curva dei contagi e dei decessi è stato raggiunto, si sono avuti effetti collaterali indesiderati sulla salute mentale dei cittadini nonché una profonda crisi economica. Lo studio di Mignolla e Lu ha analizzato il caso italiano da febbraio a settembre 2020 allo scopo di individuare una strategia di contenimento ottimale confrontando l’efficacia del lockdown con altre misure alternative quali la chiusura delle attività economiche, dei trasporti pubblici, le restrizioni della mobilità tra le Regioni e le mascherine facciali.
Oltre all’analisi sull’efficacia delle misure è stato individuato un numero generale di riferimento di nuovi casi giornalieri in base al quale decidere se ordinare un nuovo lockdown. La misura va comunque differenziata a seconda dell’andamento a livello regionale e in modo tempestivo in quanto l’efficacia è stata maggiore per le Regioni che sono state colpite prima mentre le altre misure sono state più efficaci nelle Regioni colpite dopo.
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0168851022000835