La selezione della settimana: #1 European Commission: celebrata la XV giornata delle malattie rare. Il contributo fondamentale dell’industria farmaceutica. #2 Aifa: i dati preliminari del 2021 confermano le difficoltà nel contenimento della spesa farmaceutica pubblica per acquisti diretti e gas medicinali. #3 Project Syndicate: la guerra di Putin all’Ucraina è stata improvvisa e rapida ma gli effetti sull’economia globale saranno lenti con conseguenze nel medio/lungo termine soprattutto ai danni della Russia. #4 Bruegel: nonostante la dipendenza dell’Unione europea dal gas naturale russo, sarà possibile affrontare il prossimo inverno diversificando e ricorrendo a fornitori alternativi. #5 Think Global Health: l’attacco russo all’Ucraina avrà conseguenze sul contrasto alla pandemia e su altri importanti aspetti con un impatto sulla salute globale.


La XV giornata delle malattie rare celebrata il 28 febbraio scorso ha evidenziato quanto sia importante investire nella R&S di farmaci orfani – medicinali per la diagnosi e il trattamento di questa tipologia di malattie. Si definiscono malattie rare quelle con incidenza di 1 persona ogni 2000. Nell’Unione europea il fenomeno coinvolge quasi 36 milioni di persone dal 50 al 75% bambini, in Italia circa 2 milioni. Negli ultimi 20 anni, grazie all’approvazione del regolamento europeo dei farmaci orfani nel 2000, 209 farmaci orfani hanno ottenuto l’autorizzazione per l’immissione in commercio. (Leggi)

Il monitoraggio della spesa farmaceutica pubblica dei primi 10 mesi del 2021 conferma il rispetto del tetto del 7,00% per la convenzionata che si attesta al 6,48% sul Fabbisogno sanitario nazionale (calcolato sul FSN provvisorio), con uno scostamento in valore assoluto di -519 milioni di euro e lo sfondamento del tetto del 7,65%+0,20% per la spesa per acquisti diretti e gas medicinali che si attesta al 9,27% sul FSN, con uno scostamento in valore assoluto di 1,6 miliardi di euro. Nonostante la rimodulazione dei tetti avvenuta con legge di bilancio 2021 permangono le difficoltà sul versante della spesa ospedaliera. (Leggi)

Al dramma del popolo Ucraino invaso in modo rapido dalla Russia seguiranno conseguenze economiche che si dispiegheranno molto più lentamente e nel lungo termine. Secondo l’editoriale “The Economic Consequences of the Ukraine War” di J. Furman pubblicato su Project Syndicate, l’Europa sarà l’area più vulnerabile, in particolare la Germania, dove da è stato abbandonato il nucleare. Sia per l’isolamento a cui sarà sottoposta sia per la diversificazione del fossili, i maggiori danni economici nel lungo termine potranno interessare proprio la Russia indebolita da un’economia stagnante dall’annessione della Crimea nel 2014. (Leggi)

La guerra in Ucraina costringerà i paesi europei a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas naturale. Al momento la Russia è il principale fornitore di gas naturale coprendo il 38% dell’Unione europea nonostante dall’invasione della Crimea si sia tentato di ridurre la dipendenza. Secondo l’editoriale “Preparing for the first winter without Russian gas” di B. MacWilliams e altri apparso su Bruegel, l’UE riuscirà ad affrontare il prossimo inverno senza gas russo a patto di una unità nelle scelte più difficili e con la consapevolezza di non poter effettuare le scelte migliori a causa del poco tempo a disposizione. (Leggi)

L’invasione dell’Ucraina avrà, come effetto collaterale, importanti conseguenze sulle politiche sanitarie globali. Secondo l’editoriale “Guns, Germs, and Gases” di DP Fidler pubblicato su Think Global Health, la Russia ha gettato una bomba Molotov sui tentativi incompleti di passare, per la Covid-19, da una situazione pandemica a una endemica, influendo sia negativamente anche sulla soluzione dei problemi di salute urgenti e sulla preparazione alle sfide della salute dovute al cambiamento climatico. La leadership occidentale delle politiche sanitarie non ha avuto nessuna influenza sui progetti cinesi e russi di riconquistare l’egemonia globale. (Leggi)

I PROGRESSI DELLA RICERCA SULLE MALATTIE RARE

La giornata delle malattia rare ha fornito l’occasione per fare il punto nell’Unione europea, a più di venti anni dall’adozione del primo regolamento europeo, sia sulla loro incidenza, sia sui risultati dell’attività di R&S delle aziende farmaceutiche nel campo dei farmaci orfani. Nella UE sono state classificate circa 6000 malattie rare che interessano fino a 36 milioni di persone: l’80% sono di origine genetica e di queste il 70% si manifesta durante l’infanzia. In Italia le persone affette sono circa 2 milioni, il 4% della popolazione.

Nel nostro Paese nel 2021 è stata approvata la Legge n. 175 del 10 novembre sul sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani. I malati rari possono contare quasi esclusivamente su questa tipologia di farmaci: dal 2000 ad oggi nella UE sono stati immessi in commercio 209 farmaci orfani a beneficio di 6,3 milioni di malati rari. Negli ultimi venti anni, grazie all’attività di ricerca, vi è stata la designazione di farmaci orfani per più di 2500 medicinali.

In Italia gli studi clinici hanno avuto un incremento negli ultimi 10 anni: si è passati da 66 studi clinici autorizzati nel 2010, il 10% del totale, a 216 nel 2019, il 32% del totale. Nel 2022 l’UE ha programmato la revisione della legislazione sulle malattie rare al fine di migliorare e semplificare il meccanismo di finanziamento, promuovere l’uso dei big data e potenziare le Reti di riferimento europee (ERNs) con sovvenzioni dirette per 26 milioni di euro valutando la loro attività a cinque anni dalla loro istituzione.

European Commission – EU research on rare diseases

https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/research-area/health-research-and-innovation/rare-diseases_en

SPESA PER ACQUISTI DIRETTI IN SOFFERENZA

Dal monitoraggio Aifa della spesa farmaceutica a carico del SSN tra gennaio e ottobre del 2021 si rileva un risparmio di 519 milioni di euro per la spesa convenzionata e uno scostamento assoluto di 1,633 miliardi per la spesa diretta e i gas medicinali data dalla differenza tra la spesa 9,33 miliardi e il tetto programmato di 7,705 miliardi.

Disaggregando il dato della spesa ospedaliera, in cui non è inclusa la spesa per i vaccini, per le diverse componenti, la spesa diretta per farmaci non innovativi al netto dei gas medicinali è stata di 9,25 miliardi di euro superiore di 1,55 miliardi rispetto al tetto programmato di 7.702 miliardi; la spesa per farmaci oncologici innovativi non coperta da fondi è stata di 87 miliardi con un’incidenza sullo scostamento complessivo di 0,9 p.p.; la spesa per gas medicinali ha registrato uno scostamento assoluto di 3 milioni di euro.

Disaggregando il dato a livello territoriale, si evidenzia il rispetto del tetto da parte di solo due tra le Regioni e Provincie autonome: la Lombardia con una spesa pari al 7,38% e la Val d’Aosta con una spesa pari al 7,49% sul FSR provvisorio. Tra le Regioni in cui il tetto di spesa non è stato rispettato si ha una situazione eterogenea: si va da uno scostamento relativo di 3,9 p.p. dell’Umbria (incidenza del 11,53%) a uno dello 0,27 p.p. della PA di Trento (incidenza di 7,92). Otto Regioni hanno superato il tetto programmato di almeno il 25% evidenziando il problema della difficile gestione di questa tipologia di spesa da sempre in affanno da quando è stato introdotto il meccanismo dei tetti.

Aifa – Monitoraggio spesa farmaceutica gennaio-ottobre 2021

https://www.aifa.gov.it/monitoraggio-spesa-farmaceutica

LE LENTE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLA GUERRA IN UCRAINA

Una guerra rapida con conseguenze economiche di lungo periodo a livello globale. Secondo J. Furman in un editoriale su Project Syndicate, l’impatto economico negativo dell’invasione russa in Ucraina si dispiegherà solo nel lungo periodo. I mercati finanziari sono in sofferenza, il prezzo del petrolio Brent ha superato il 110$ al barile e il prezzo del gas naturale in Europa è aumentato del 70% esasperando un trend in atto già dallo scorso anno.

Nel breve periodo l’Europa è molto vulnerabile sul mercato del gas soprattutto l’Italia, dove il 31% della produzione di energia elettrica dipende dal gas e la Germania dove la fine del programma nucleare può amplificare la crisi. Gli USA sono molto vulnerabili rispetto all’incremento dei prezzi del petrolio greggio in quanto, al momento, l’offerta interna copre l’intera domanda e l’incremento prezzi del greggio può ulteriormente incidere sul già elevato indice dei prezzi, danneggiando i consumatori.

Sebbene la Russia nel breve periodo sia in grado di affrontare meglio e sanzioni grazie a riserve valutare di 630 miliardi di dollari (difficilmente spendibili dopo l’estromissione delle banche russe dallo SWIFT), nel lungo periodo potrebbe essere il paese a subire le conseguenze negative più ampie, dopo l’Ucraina. La Russia, la cui economia è stagnante dal 2014, uscirà indebolita dallo sforzo bellico, isolata economicamente da resto del mondo e danneggiata per il ricorso, da parte dei Paesi europei, di fonti combustibili alternative.

Project Syndicate – The Economic Consequences of the Ukraine War

https://www.project-syndicate.org/commentary/economic-consequences-of-ukraine-war-by-jason-furman-2022-02

QUALI ALTERNATIVE AL GAS RUSSO

Alla fine del 2021 dopo un consumo record di gas naturale i livelli di stoccaggio erano inferiori a quelli registrati nei cinque anni precedenti (690 teraWatt hour TWh). A causa della riluttanza da parte della Russia – da cui proviene il 38% delle importazioni dell’UE – di incrementare le forniture e con un mercato del gas liquefatto (LNG) al 18%, mercato dalle caratteristiche piuttosto rigide – erano sorti timori sulla capacità dell’UE di affrontare l’inverno 2022.

Secondo uno scenario pessimistico elaborato da Bruegel nel dicembre 2021, un inverno freddo con blocco delle importazioni dalla Russia e un basso flusso di forniture avrebbe provocato una crisi energetica senza precedenti e accumulato un deficit di -149 TWh alla fine di febbraio 2022. Grazie a un inverno mite e alle importazioni record sul mercato LNG, l’UE riuscirà ad avere scorte sufficienti fino all’estate di quest’anno.

Un nuovo editoriale Bruegel ha aggiornato le previsioni della fine dello scorso anno formulando tre scenari per il prossimo inverno: il primo senza forniture di gas dalla Russia provocherebbe un deficit di 400 TWh nell’aprile 2023, il secondo in cui le forniture sono limitate ad alcuni gasdotti Nord stream 1 (dalla Russia alla Germania attraverso il Baltico) oppure il Turkstream (dalla Russia alla Turchia attraverso il Mar Nero), il terzo in cui le forniture proseguono nella media. Le soluzioni più efficaci per ridurre la domanda di gas al momento sono “no-green”: dal rallentamento della dismissione del nucleare e dallo switch dal gas al carbone si otterrebbero 370 TWh.

Bruegel – Preparing for the first winter without Russian gas

https://www.bruegel.org/2022/02/preparing-for-the-first-winter-without-russian-gas/

LE POLITICHE SANITARIE DOPO LA GUERRA IN UCRAINA

Spagnola e Covid-19, due epidemie scoppiate a distanza di un secolo, in entrambi i casi, hanno solo esacerbato la preesistente situazione politica, economica e sociale, che stava già creando disordini globali. Secondo l’editorialista DP Fidler le politiche sanitarie in cui l’occidente è egemone dalla seconda guerra mondiale, non hanno influenza diretta sugli accadimenti politici.

L’epidemia spagnola scoppiò al termine del I conflitto mondiale alla vigilia della nascita del nuovo ordine globale. Le convenzioni sanitarie stipulate tra le due guerre non hanno impedito che il nuovo ordine mondiale fosse spazzato via. La leadership occidentale in campo sanitario affermatasi durante la guerra non ha avuto conseguenze sugli sforzi di Russia e Cina di riconquistare l’egemonia globale. L’epidemia Covid-19 è stata ininfluente sulle intenzioni della Russia di invadere l’Ucraina e sarà ininfluente sulle conseguenze socio economiche degli anni a venire.

Gli effetti a catena della guerra ucraina, distolgono tuttavia l’attenzione dei governi sulle decisioni globali di politica sanitaria. Prima dello scoppio della guerra erano in discussione la negoziazione di un trattato pandemico, la revisione dei regolamenti sanitari internazionali e istituire un Consiglio sulle minacce globali alla salute. Queste proposte politiche procedevano con difficoltà prima della guerra in Ucraina e, alla luce del conflitto, il futuro si preannuncia ancora più difficoltoso.

Think Global Health – Guns, Germs, and Gases

https://www.thinkglobalhealth.org/article/guns-germs-and-gases