La selezione della settimana: #1 CERGAS-Sda Bocconi: con i fondi PNRR il rilancio del SSN va indirizzato lungo tre direttrici principali. #2 Health Policy: non vi è ancora evidenza se le policy basate sul valore hanno incrementato la disponibilità e l’accessibilità a nuove medicine in quei Paesi con pratiche di questo tipo. #3 AIFA: nonostante la rimodulazione dei tetti, ad agosto 2021 la spesa farmaceutica per acquisti diretti ha registrato uno sforamento di 1,4 miliardi di euro. #4 ECFIN: una gestione adeguata degli investimenti pubblici ne incrementa l’efficienza. La Commissione promuove un dibattito tra gli Stati membri. #5 ISTAT: settori istituzionali sotto la lente nel terzo trimestre 2021, periodo in cui sono stati registrati miglioramenti nei fondamentali economici.
Digitalizzazione per l’innovazione dei processi di cura, politiche del personale e big data al fine di migliorare l’analisi e la programmazione sanitaria. Sono questi i temi affrontati nel “Libro Bianco” Area sanità elaborato dal CERGAS-Sda Bocconi in collaborazione con i principali stakeholder del settore. Gli ultimi due anni di pandemia hanno acuito le criticità pregresse della sanità italiana e i fondi del PNRR forniscono l’occasione propizia per il rilancio del SSN, alla luce di un’accresciuta sensibilità dell’opinione pubblica e dei decisori politici verso i bisogni di salute della popolazione. (Leggi)
Le politiche di prezzo per i nuovi farmaci basate sul valore, adottate da alcuni paesi dell’area OCSE negli ultimi venti anni, sono riuscite a produrre sulla società le ricadute positive auspicate quali disponibilità, accessibilità e rapporto qualità-prezzo? A questo rilevante interrogativo cerca di rispondere il paper “How value-based policy interventions influence price negotiations for new medicines” di Dominik J. Wettstein e Stefan Boes pubblicato sul n. 126(1) di gennaio 2022 di Health Policy. La metodologia proposta tenta di superare le difficoltà di valutazione dovute agli accordi confidenziali. (Leggi)
La legge di bilancio 2021 ha modificato i tetti della spesa farmaceutica pubblica, fermo restando la soglia del 14,85% delle risorse complessivamente assegnate al SSN. Il tetto della spesa per acquisti diretti è stato rideterminato al 7,85% del FSN mentre la spesa per acquisti diretti al 7%. Nonostante le modifiche volte a contrastare il trend di aumento decennale di una delle due componenti di spesa, dal monitoraggio AIFA dei primi otto mesi del 2021 la spesa per acquisti diretti al netto dei gas medicinali si è attestata al 9,34%, con uno sforamento di 1,4 miliardi mentre la spesa convenzionata è sotto controllo, al 6,52%. (Leggi)
Vi sono numerosi fattori, consensualmente riconosciuti a livello internazionale, che rendono più efficienti gli investimenti pubblici tra i quali la pianificazione strategica a lungo termine realistica sul piano finanziario, la trasparenza nella selezione dei progetti, il budgeting di capitale integrato in una prospettiva di medio termine, appalti efficaci ed implementazione e monitoraggio per tutta la vita del bene. Una pubblicazione ECFIN intitolata “Public Investment Management in the EU: Key Features and Practice” ha passato in rassegna le buone pratiche nonostante la situazione di scarsità di dati. (Leggi)
Nel corso del terzo trimestre del 2021 sono migliorati sia i saldi di finanza pubblica sia le condizioni delle famiglie consumatrici. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche si è ridotto di 3,6 p.p passando da -9,8% a -6,2% in rapporto al PIL. Le famiglie consumatrici hanno incrementato i consumi del 3,6% a fronte di un aumento del reddito disponibile dell’1,8%. Questi i principali dati della pubblicazione ISTAT Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società. (Leggi)

QUALI PROSPETTIVE PER IL SSN
La spesa sanitaria in Italia negli ultimi 20 anni sia pro-capite sia in percentuale del PIL è cresciuta meno rispetto ai principali Paesi dell’OCSE. La normativa sui piani di rientro introdotta con la legge finanziaria del 2005 ha consentito di azzerare i disavanzi e di tenere sotto controllo i costi dei sistemi sanitari regionali.
Questo risultato è stato ottenuto non attraverso l’efficientamento della spesa, come sarebbe stato auspicabile, ma per il tramite di tagli sui costi del personale, soprattutto in quelle regioni del Mezzogiorno più a lungo sottoposte al regime dei piani. Il contenimento dei costi ha riguardato anche la dotazione strutturale che è sensibilmente inferiore ai Paesi di riferimento. Le performance del sistema sono ancora in linea con quelle europee ma negli ultimi anni sono in peggioramento per l’eterogeneità tra le regioni del Contro-Nord e quelle del Mezzogiorno.
Nel libro bianco dalla sanità si presentano tre direttrici di importanza strategica per il SSN dove è necessario intervenire con i fondi del PNRR. Valorizzazione del personale, la componente più penalizzata negli ultimi 20 anni, indispensabile anche alla luce dei più recenti cambiamenti tecnologici, favorire la digitalizzazione della sanità per superare i limiti dei modelli assistenziali tradizionali, gi latenti, ma emersi durante la pandemia, e migliorare la gestione, l’analisi e l’interpretazione dei big data, ancora una potenzialità inespressa per la sanità italiana per trarre informazioni utili per prendere decisioni sia in ambito clinico sia in ambito organizzativo e politico.
CERGAS-Sda Bocconi – “Libro Bianco” della sanità del futuro Area sanità
POLITICHE DI PREZZO BASATE SUL VALORE E NUOVE MEDICINE
La strategia delle agenzie del farmaco di fissare un prezzo basato sul valore per i nuovi medicinali risponde all’esigenza di avere un rapporto qualità prezzo, di migliorare l’accesso ai nuovi farmaci e di ridurre i costi di quelle terapie con un basso valore aggiunto. Non è agevole, tuttavia, valutare l’efficacia di queste politiche sia perché gli accordi con le agenzie del farmaco sono confidenziali sia perché non vi è una definizione universalmente riconosciuta di prezzo basato sul valore (VPB).
Tra il 2009 e il 2016, inoltre, nell’Unione europea 134 medicinali anti cancro hanno garantito una sopravvivenza inferiore a 3 mesi. Per queste situazioni caratterizzate da incertezza e poche informazioni sono praticati gli Accordi di ingresso gestiti sotto alcune condizioni (MEA). Gli autori del paper ritengono di poter sopperire alla limitata disponibilità di informazioni pubbliche ricorrendo a esperimenti di laboratorio in cui sono coinvolti individui professionisti e di esperienza.
Il setting sperimentale ha comportato un design comportamentale di negoziazione sia attraverso uno schema volontario basato sui costi-benefici (VBP) sia attraverso uno schema obbligatorio di condivisione del rischio legato sui risultati (MEA). Entrambi le alternative garantiscono l’accesso alle medicine e un accordo dal rapporto qualità prezzo. Oltre al rapporto qualità prezzo il VPB assicura sia l’accesso sia benefici per il paziente mentre i benefici di prezzo ottenuti con il MEA sono più che compensati dall’impatto negativo sui benefici per il paziente.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0168851021003109

L’INSUFFICIENTE RIMODULAZIONE DEI TETTI DI SPESA FARMACEUTICA
A otto mesi dall’introduzione dei nuovi tetti di spesa farmaceutica per la convenzionata e per gli acquisti diretti a carico del SSN, appare evidente l’insufficienza della revisione nel contenimento di quest’ultima.
Ad agosto 2021 la spesa lorda convenzionata è stata di 6,5 miliardi di euro in diminuzione di 71,1 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le ricette sono in aumento del 2,2%; la compartecipazione totale (ticket per ricetta e altre quote) è in diminuzione del 2,1% rispetto al 2020 per un ammontare di 973,9 milioni di euro.
La spesa convenzionata lorda al netto dei payback degli sconti e della compartecipazione è di 5,2 miliardi di euro con un incidenza sul FSN provvisorio del 6,52%; rispetto al tetto di spesa programmato si registra un risparmio di 383 milioni di euro. Disaggregando i dati a livello regionale, hanno sforato il tetto tutte le regioni del Sud, Molise escluso mentre al Centro-Nord solo la Lombardia; Veneto, Emilia Romagna e PA di Bolzano le Regioni con la quota di spesa più bassa.
La spesa per acquisti diretti al netto dei gas medicinali è stata di 7,5 miliardi di euro con un incidenza sul FSN del 9,34% e uno sforamento dei 1,4 miliardi. Tutte le Regioni hanno sforato il tetto di 7,85%, con Umbria e Sardegna con valori superiori di 3,2 p.p. rispetto al tetto, fuorché Lombardia e Val D’Aosta. All’interno della spesa diretta, la spesa per farmaci innovativi oncologici non coperta dai fondi è stata di 60 milioni con un incidenza dello 0,07% sul FSN.
AIFA – Monitoraggio mensile della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale (gennaio – agosto 2021)
LE BUONE PRATICHE PER GLI INVESTIMENTI PUBBLICI
Un recente paper della Commissione europea della DG ECFIN si sofferma sull’importanza di migliorare la gestione degli investimenti pubblici per incrementarne l’efficienza. Le pratiche tra stati membri sono eterogenee e per una parte degli Stati membri non sono ben documentate. Un’indagine dell’OCSE del 2016 copre solo 16 Stati membri e non su tutte le dimensioni.
Restano esclusi alcuni aspetti rilevanti quali il legame tra investimenti e la programmazione di bilancio. In aggiunta è possibile reperire buone pratiche UE e non UE in una Guida di riferimento alla gestione degli investimenti pubblici della Banca mondiale. Tutte le spese in conto capitale provenienti da fondi pubblici dovrebbero rientrare nella gestione degli investimenti pubblici, non solo a livello di governo centrale ma a tutti i livello di governo. Anche le spese in conto capitale delle imprese statali finanziate da trasferimenti in conto capitale o con garanzia pubblica dovrebbero rientrare in questo ambito così come le spese fuori bilancio. Per i partenariati pubblico privato vale lo stesso discorso.
Questo elevato grado di controllo di tutti gli investimenti pubblici analogo a quello a cui sono sottoposti gli investimenti del governo centrale, viene proposto stante la necessita di promuovere un dibattito e uno scambio di esperienze tra i Paesi membri. Le conclusioni del dibattito potrebbero inoltre essere utilizzate a livello nazionale per migliorare la gestione e incrementare l’efficacia per ciascun Paese.
ECFIN – Public Investment Management in the EU: Key Features and Practices
https://ec.europa.eu/info/publications/public-investment-management-eu-key-features-and-practices_en
I SETTORI ISTITUZIONALI ALLA VIGILIA DELLA QUARTA ONDATA
Segnali di distensione nei conti pubblici e nel settore delle famiglie consumatrici mentre vi sono indizi di ripresa per le imprese non finanziarie. Il quadro tendenziale, caratterizzato una crescita del PIL del 3,8% (+2,6% congiunturale), vede un miglioramento dei saldi di finanza pubblica.
Le uscite totali sono aumentate dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2020 sebbene il peso sul PIL sia diminuito a 51,3% rispetto al 52,8% del corrispondente trimestre del 2020, mentre le entrate totali sono aumentate del 9,5% in termini tendenziali. Grazie a questa dinamica tra entrate e uscite l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (AP) rispetto al PIL è migliorato di 3,6 p.p. attestandosi al -6,2%; la pressione fiscale e aumenta di 2 p.p. portandosi al 42% sul PIL. Nonostante gli investimenti fissi lordi siano aumentati del 19,7%, le uscite totali in conto capitale si sono contratte del 15,9%.
Le famiglie consumatrici hanno incrementato il reddito disponibile dell’1,6% in termini tendenziali – +1,8% congiunturali – con una diminuzione del potere di acquisto dello 0,2%, primo effetto dell’incremento dell’indice dei prezzi al consumo, mentre la propensione al risparmio dell’11% in termini congiunturali, in diminuzione in termini congiunturali, si mantiene sempre su livelli superiori alla media. Sale, in termini congiunturali, il tasso di profitto delle imprese non finanziarie al 42,8% + 0,3 p.p. mentre se gli investimenti fissi sono in aumento sia in termini congiunturali (+0,8%) che tendenziali (+7,4%), il tasso di investimento al 25,1% è in diminuzione di 0,7 p.p. in termini congiunturali.