La selezione della settimana: #1 FMI: l’offerta si sta adeguando più lentamente alla domanda, rischiando di raffreddare la ripresa globale. 2# Banca d’Italia: la densità dell’occupazione può spiegare il differenziale di produttività tra le aree geografiche in Italia. #3 MEF: trasmesso alla Commissione europea il Documento Programmatico di Bilancio per il 2022 dove sono previste più risorse per la sanità. #4 Welforum: l’assistenza primaria in Italia presenta numerose criticità irrisolte nonostante due tentativi di riforma nel 2007 e nel 2012. #5 ISTAT: nel 2019 in Italia il peso dell’economia sommersa è in diminuzione, confermando un trend in atto dal 2014.


La ripresa globale prosegue sebbene vi sia un progressivo ritorno della pandemia. Negli USA e in alcune economie emergenti l’inflazione sta aumentando in modo significativo. Per queste ragioni nel World Economic Outlook di ottobre il FMI prevede una perdita di slancio nella ripresa. La domanda è tornata velocemente ai livelli pre-pandemia mentre l’offerta sta rispondendo più lentamente. Tra i Paesi in via di sviluppo a basso reddito e quelli avanzati il gap nelle aspettative di ripresa è aumentato. L’Italia nel 2021 crescerà del 5.8% ossia 0,9 p.p. in più rispetto all’Outlook di luglio. (Leggi)

I divari territoriali tra il Nord e il mezzogiorno d’Italia è rimasto pressoché inalterato nel corso degli anni: nel 1995 il Valore aggiunto per occupato del mezzogiorno era il 74% rispetto al Nord mentre nel 2019 era il 76%. Un paper della Banca d’Italia dal titolo “Le economie di agglomerazione e i divari Nord-Sud in Italia” ha analizzato il collegamento tra la produttività totale dei fattori e la densità dell’occupazione nel tentativo di spiegare il gap territoriale di produttività tra il Nord e il Mezzogiorno. (Leggi)

Due miliardi in più all’anno per tre anni e maggiori risorse per il fondo per l’acquisto dei farmaci innovativi, acquisto di vaccini per il Covid-19 e farmaci. Queste le misure per la sanità contenute nel Documento Programmatico di Bilancio 2022. Tra gli altri provvedimenti previsti in materia di politiche sociali vi sono la riforma degli ammortizzatori sociali, interventi in materia pensionistica e risorse aggiuntive per il Reddito di cittadinanza. Sul fronte fiscale e tributario, l’attuazione di un primo stadio dell’attuazione della prima fase della riforma fiscale. (Leggi)

Le criticità incontrate dal SSN durante le prime fase della pandemia hanno portato alla ribalte i nodi irrisolti dell’assistenza sanitaria primaria. Al comparto è destinato il 52,3% del FSN con un organico di 94mila unità suddiviso in 72mila medici per l’assistenza di base e 22mila medici per l’assistenza specialistica. Le Case della salute introdotte nel 2007 sono state implementate solo da 10 Regioni mentre la riforma Balduzzi del 2012 non è mai decollata. L’editoriale di welforum “La grande incompiuta: l’assistenza primaria” formula acume proposte migliorative. (Leggi)

Nel 2019 l’economia non osservata ha avuto un incidenza dell’11,3% sul PIL corrispondenti a 203 miliardi di euro, in calo di 2 p.p. rispetto al 2014 quando è stato raggiunto l’incidenza massima del 13,04% del periodo 2011-2019. Il report ISTAT “Economia non osservata nei Conti nazionali Anno 2019” riporta l’andamento dal 2014 dell’economia non osservata disaggregata per le principali componenti: economia sommersa e attività illegali. La prima è in diminuzione in valore assoluto e sul PIL mentre le seconda è in aumento in valore assoluto e stabile sul PIL. (Leggi)

LA RIPRESA GLOBALE STA PERDENDO LO SLANCIO

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso di 0,1 p.p. le stime di crescita globale rispetto all’Outlook di luglio: l’economia crescerà del 5,9% nel 2021 e del 4,9% nel 2022 (dato invariato). La revisione al ribasso è dovuta, in gran parte, al rallentamento di 0,4 p.p. delle economie avanzate e di 1,4 p.p. dei Paesi emergenti appartenenti all’ASEAN 5 (Indonesia, Malesia, Filippine, Tailandia e Vietnam). Sul raffreddamento delle economie avanzate, comunque in crescita nel 2021 del 5,2%, incide il rallentamento degli USA -1 p.p., di alcuni Paesi europei – Germania e Spagna entrambi -0,5 p.p. – del Giappone -0,4 p.p. e Canada -0,6 p.p.

Secondo il FMI questo risultato dipende da alcuni elementi critici: le vaccinazioni procedono a diverse velocità tra Paesi, alcuni dei quali, come il Giappone sono alle prese con le restrizioni dovute alla quarta ondata, mentre in altri, come Germania e USA, stanno affrontando rispettivamente difficoltà di approvvigionamento di ben intermedi, fondamentali per il manifatturiero, e diminuzione delle scorte con contemporaneo raffreddamento nei consumi.

Il tasso di occupazione, sebbene in ripresa, è ancora previsto a livelli inferiori al pre-pandemia mentre l’inflazione sta tornando soprattutto negli USA e nei Paesi emergenti. In questi ultimi – soprattuto in Asia centrale e Medio oriente – ha pesato l’incremento dei prezzi del cibo mentre l’indice dei prezzi al consumo core, al netto del cibo e dell’energia, è aumentato in misura minore. L’Italia, al momento, è in controtendenza: la crescita nel 2021 è prevista al 5,8%, in aumento di 0,6 p.p. rispetto alle previsioni di luglio e di 1,6 p.p. rispetto a quelle di aprile.

IMF – World Economic Outlook October 2021

https://www.imf.org/en/Publications/WEO/Issues/2021/10/12/world-economic-outlook-october-2021

I DIVARI TERRITORIALI SPIEGATI

Le economie dei agglomerazione possono spiegare il tradizionale divario territoriale in Italia tra la produttività delle imprese del Nord e quelle del Mezzogiorno. Il Quaderno della Banca d’Italia cerca di rispondere anche a un altro quesito: se il divario dipende da una minore elasticità della produttività totale dei fattori (TFP) rispetto alla densità di attività economica.

L’agglomerazione può essere definita come la vicinanza tra imprese, lavoratori e persone; grazie alla vicinanza gli agenti economici possono economizzare sui costi commerciali del luogo, la circolazione di idee è favorita, vi è maggiore possibilità di differenziare i prodotti e si ha accesso a una maggiore disponibilità  di lavoratori e posti di lavoro. Lo studio è stato condotto su un campione di 188.124 imprese manifatturiere nel periodo 1995-2015 dislocate nei Sistemi locali del lavoro (SLL).

Questi i principali risultati: la differenza di TFP delle le imprese dei SSL del Nord e quelle del Mezzogiorno è il 26,7%; l’elasticità tra la TFP e l’intensità di agglomerazione è il 6%, valore analogo a quelli rilevati da studi su altri Paesi; il divario rilevante Nord-Sud nella TFP può essere spiegato, dal 31,7% al 24,1%, dalla densità occupazionale sebbene non vi sono differenze territoriali nell’elasticità tra TFP e densità; infine la superiore produttività delle imprese del Nord non è dovuta alla maggiore concorrenza presente in quelle aree.

Banca d’Italia – Le economie di agglomerazione e i divari Nord-Sud in Italia

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2021-0637/index.html

IN ATTESA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022

Nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), il cui termine di presentazione alla Commissione europea è il 15 di ottobre di ciascun anno, viene definita la struttura generale della Legge di bilancio per l’anno successivo senza entrare nel dettaglio dei singoli provvedimenti con un’indicazione dei costi sostenuti dallo Stato nel triennio di previsione. L’importanza delle misure in discussione ha alimentato le attese per il DPB 2022: finanziamento della sanità, superamento di Quota 100, futuro del reddito di cittadinanza e la riforma fiscale.

In sanità, il FSN sarà incrementato di 2 miliardi all’anno per il triennio 2022-2024 fino a raggiungere i 126 miliardi di euro; per il superamento di Quota 100 il governo ha previsto generiche misure “per un graduale passaggio al regime ordinario” con un costo stimato nel triennio di 1,8 miliardi di euro; il reddito di cittadinanza sarà rifinanziato per 870milioni di euro complessivi nel triennio; la riforma fiscale avverrà sulla base di quanto previsto nella legge delega approvata lo scorso 5 ottobre dall’esecutivo.

Superamento graduale dell’IRAP, riduzione delle aliquote effettive IRPEF e revisione di quelle marginali, imposta sostitutiva proporzionale per redditi di capitale e d’impresa, razionalizzazione dell’IVA e modifiche normative per catasto e riforma del sistema di riscossione. Nel DPB è prevista l’attuazione della prima fase della riforma fiscale con un costo stimato nel 2021 di circa 6 miliardi di euro (i dati di pesa sono espressi in % del PIL nell’elenco delle misure discrezionali adottate dalle AP).

 

MEF – Trasmesso alla Commissione Ue il Documento Programmatico di Bilancio 2022

https://www.mef.gov.it/inevidenza/Trasmesso-alla-Commissione-Ue-il-Documento-Programmatico-di-Bilancio-2022/

I NODI DELL’ASSISTENZA PRIMARIA IN ITALIA

L’assistenza primaria nelle prime fasi della pandemia ha mostrato limiti operativi e debolezze nell’organizzazione. L’assistenza primaria, formata dalle aree dell’assistenza di base e specialistica, è compresa nell’assistenza distrettuale a cui è destinato il 52,3% del FSN. Nel 2007 la riforma Turco aveva istituito le Case della salute, ma la risposta delle Regioni e PA non è stata uniforme: attuate solo in 13 ma attive solo in Emilia-Romagna, Toscana, Sicilia, Piemonte, Veneto, Liguria, Basilicata e Molise.

Nel 2012 il decreto Balduzzi obbligava, a invarianza di spesa, a partecipare i MMG alle Unità complesse di cure primarie (UCCP), ma la riforma si è scontrata con la resistenza delle associazioni di categoria. Per rinforzare il comparto, nel PNNR sono stati previsti 2 miliardi di investimenti nelle Case di comunità (CdC) in cui confluiranno i medici di medicina generale, pediatri d libera scelta, medici specialisti, infermieri e riabilitatori secondo il modello hub & spoke (perno e raggi).

Le proposte di Welforum per superare le resistenze all’associazionismo dei medici riguardano: adesione obbligatoria all’associazione semplice – condivisione di linee guida e revisione della qualità restando nei propri ambulatori, UCCP e CdC collegate anche a specialisti convenzionati esterni come già avviene in alcune Regioni e prevedere nel prossimo contratto di convenzione con i MMG norme per la partecipazione obbligatoria alle UCCP e CdC secondo le tipologie di convenzione esistenti.

Welforum – La grande incompiuta: l’assistenza primaria

https://welforum.it/la-grande-incompiuta-lassistenza-primaria/

IL DECLINO DELL’ECONOMIA SOMMERSA IN ITALIA

In Italia nel 2019 il peso dell’economia non osservata sul PIL si è attestato all’11,3% in diminuzione di 0,5 p.p. rispetto al 2018. Il risultato è dovuto all’azione congiunta della contrazione del 2,6% del valore aggiunto delle attività non osservate – economia sommersa più attività illegali – e dell’incremento dell’1,3% del valore aggiunto complessivo.

Il valore aggiunto dell’economia sommersa – composto dalla sottodichiarazione del valore aggiunto per omessa o ridotta comunicazione o prodotto dal lavoro irregolare – è diminuito di 5,5 miliardi di euro proseguendo il trend discendente iniziato nel 2014. I settori dove vi è maggiore diffusione del sommerso economico sono gli Altri servizi alle persone con il 35,5% sul totale – dove l’incidenza del VA generato dal lavoro irregolare è al 23,2%, Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione con il 22% e le costruzioni con il 20%.

Il calo dell’ultimo quinquennio è dovuto anche all’intensificarsi delle misure di contrasto all’evasione: introduzione dell’indice sintetico di affidabilità, in sostituzione degli studi di settore, fatturazione elettronica e ampliamento della platea dei forfettari. Anche il lavoro irregolare stimato in 3milioni e 586mila ULA è in diminuzione: -1,6% rispetto al 2018 ed è il risultato della dinamica congiunta tra diminuzione dell’occupazione irregolare e aumento di quella regolare.

ISTAT – Economia non osservata nei Conti nazionali Anno 2019

https://www.istat.it/it/archivio/262584