La Commissione europea ha valutato positivamente il Recovery Plan italiano, adesso la parola passa al Consiglio di Europa con un iter di approvazione di massimo 4 settimane. Il Monitor di Agenas fa il punto sulla mission Salute del PNRR italiano. L’annuario statistico del Ministero della Salute mostra un SSN alla vigilia della pandemia in contrazione sia nell’assistenza ospedaliera sia in quella distrettuale. Secondo l’ultimo rapporto Istat in Italia torna ad aumentare la povertà, ai massimi livelli dal 2005. La spesa farmaceutica nell’anno della pandemia sotto la lente dell’AIFA.
Lo scorso 22 giugno la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha comunicato al Presidente del Consiglio Mario Draghi la valutazione positiva del NextGenerationEU Italia Domani. Degno di nota è l’ammontare di risorse destinate al supporto di obiettivi green; altro punto apprezzato è l’investimento in nuove tecnologie – 5G, internet veloce e competenze digitali sia nel campo delle sia in quello della salute. Un plauso anche al piano di riforme da tempo attesto dalla popolazione italiana. (Leggi)
L‘annuario statistico del SSN per l’anno 2019 conferma la tendenza alla diminuzione delle strutture di assistenza ospedaliera pubbliche e private accreditate rispetto al 2015. Sul fronte dell’assistenza territoriale, l’offerta del SSN è in diminuzione mentre quella privata accreditata è in aumento. Il numero dei posti letto per acuti è concentrato nelle strutture pubbliche dove si attesta al 2,5 per mille abitanti. Questo impianto ha retto con numerose criticità l’impatto della pandemia. (Leggi)
La pandemia ha colpito le famiglie italiane: cresce la percentuale di quelle in povertà assoluta ma le misure di sostegno varate dal governo hanno sostenuto la spesa per consumi sia di quelle in difficoltà sia di quelle già sotto la soglia di povertà. Il maggior aumento della povertà assoluta rispetto al 2019 si registra al Nord sia a livello individuale sia a livello delle famiglie mentre nel Mezzogiorno si conferma la più alta incidenza. Sono le principali evidenze dell’ultimo Report sulla povertà dell’Istat per l’anno 2020. (Leggi)
L’andamento della spesa farmaceutica nel 2020 ha confermato la tendenza verificatasi fin dall’introduzione dei nuovi tetti di spesa con la Legge n. 232/2016: rispetto dei limiti programmati per la spesa convenzionata e sforamento di quella diretta. Nel 2020 la spesa farmaceutica complessiva è stata di 18,8 miliardi di euro contro i 18,7 dell’anno precedente. Secondo il Monitoraggio AIFA della spesa farmaceutica da gennaio a dicembre nel 2020 la spesa convenzionata è stata inferiore di 1,6 miliardi di euro mentre quella per acquisti diretti al netto dei Gas medicinali ha sforato per 2,7 miliardi. (Leggi)
Nel n. 45 del Monitor Agenas è stata analizzata la mission n. 6 del PNRR dedicata alla salute. Sono in gioco 15,63 miliardi di euro distribuiti tra due Componenti suddivise in 8 aree di intervento e due riforme. Alla prima componente dedicata al potenziamento delle reti di prossimità, alla telemedicina e all’assistenza territoriale sono destinati 7 miliardi di euro, alla seconda dedicata all’innovazione alla ricerca e alla digitalizzazione del SSN 8,63 miliardi. Obiettivi ambiziosi con una dotazione probabilmente insufficiente. (Leggi)

UN IMPULSO STRUTTURALE ALLA CRESCITA ECONOMICA
“Italy’s plan will give a structural boost to its economic growth and help to reduce social and regional difference”. È il primo commento del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis al PNRR italiano. L’Italia ha richiesto il massimo delle risorse nell’ambito del RRF per un totale di 191,5 miliardi di euro suddivisi tra 122,6 miliardi di prestiti e 68,9 di sussidi.
Il piano è strutturato in 6 mission, 16 componenti e 3 obiettivi orizzontali. Secondo il parere della Commissione il piano, nella sua articolazione, è bilanciato rispetto ai sei pilastri previsti dall’Articolo 3 del Regolamento dell’RRF. Il piano viene ritenuto capace di generare cambiamenti strutturali duraturi con effetti durevoli per l’economia e la società. Gli investimenti, orientati all’incremento della produttività, aumenteranno il potenziale di crescita del nostro Paese, porteranno benefici al mercato del lavoro e miglioreranno la coesione sociale.
Oltre al riconoscimento per l’impegno nella transizione green e nella digitalizzazione, una valutazione positiva è stata data al piano di riforme per migliorare l’efficacia della pubblica amministrazione e promuovere il contesto imprenditoriale. Unica ombra è il giudizio sulle stime dei costi di alcuni progetti, ritenute troppo sintetiche E corredate da un insufficiente livello di dettaglio, come nel caso delle infrastrutture ferroviarie.
European Commission – Analysis of the recovery and resilience plan of Italy
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_3126
SSN IN CONTRAZIONE
I numeri dell’ultimo Annuario statistico del Ministero della Salute mostrano un SSN, alla vigilia della pandemia, in contrazione. Le strutture ospedaliere sono in diminuzione sia nella componente pubblica sia in quella privata: dal 2015 si è avuta una contrazione delle strutture ospedaliere del 4,1% pari a 60 unità (31 pubbliche e 29 private).
Sempre dal 2015 si sono persi complessivamente 6.561 posti letto di degenza ordinaria di cui l’85% nel pubblico; dal lato dell’assistenza territoriale si è osservata una riduzione sia dei medici di medicina generale MMG del 5% pari a 2.227 unità in meno sia dei pediatri di libera scelta -3,4%. Estendendo il confronto agli ultimi 15 anni osserviamo ad esempio una contrazione delle strutture pubbliche del 18,3% una diminuzione dei posti letto di degenza ordinaria pubblici del 18,9% e una diminuzione dei MMG del 10%. A queste tendenze si aggiunge l’invecchiamento, per esempio, dei MMG di cui il 78% esercita a 27 anni e più dalla specializzazione.
L’offerta residenziale e semi-residenziale, al contrario, è lievemente aumentata, soprattutto nel privato accreditato, passando nel primo caso da 14,4 nel 2001 posti per mille abitanti di 65+ anni a 14,7 e nel secondo caso da 1,15 posti per mille ultrasessantenni a 1,26 in particolare con marcate differenze regionali – da 3,03 della Lombardia a nessun posto in Calabria. Incrementi nellofferta insufficienti a soddisfare la domanda di salute di una popolazione sempre più anziana.
Ministero della Salute – Annuario statistico del SSN
https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=3073
LA POVERTÀ IN ITALIA CRESCE SOPRATTUTTO AL NORD
La crisi economica del 2020 ha incrementato il numero di famiglie e di individui al di sotto della soglia di povertà assoluta. Secondo le ultime stime dell’ISTAT il 7,7% delle famiglie e il 9,4% delle persone vive sotto la soglia di povertà assoluta in aumento rispettivamente di 1,3 e 1,7 p.p. rispetto all’anno precedente.
Disaggregando i dati per ripartizione geografica si evidenzia il dato del Mezzogiorno dove le famiglie al di sotto della povertà assoluta sono il 9,4% del totale e le persone l’11,1% sul totale. L’incremento maggiore si è registrato tuttavia nel Nord-ovest: rispetto al 2019 le persone al di sotto della povertà assoluta sono aumentate di 3,3 p.p. arrivando al 10,1% del totale e il numero delle famiglie è aumentato di 2,1 p.p. arrivando al 7,9%.
Livelli di istruzione più elevati e occupazioni migliori proteggono dalla povertà ma il dato più significativo riguarda l’incidenza della povertà in relazione all’età della persona di riferimento alla famiglia. Sono i più giovani a risentire in misura maggiore delle conseguenze della crisi: tra le famiglie in cui vive una persona anziana si ha un’incidenza della povertà più bassa (5,6%) che scende al 3,6% quando la persona di riferimento in famiglia ha più di 64 anni. Il calo dell’intensità della povertà di 1,6 p.p. indica il parziale successo delle politiche di sostegno ai redditi varate nell’ultimo anno.

SUPERARE LA LOGICA DEI SILOS
Secondo un primo monitoraggio della spesa farmaceutica nel periodo gennaio-dicembre 2020 la spesa convenzionata al netto degli sconti, dei ticket e dei vari pay-back si è attestata al 6,65% del FSN del 2020, 1,31 p.p. in meno rispetto al tetto programmato. In termini assoluti corrisponde a 7.952,5 milioni di euro, 1.565,5 in meno rispetto a quanto previsto. Tutte le Regioni hanno rispettato il tetto in un intervallo che va dal 7,49% della Lombardia al 4,62% della PA di Bolzano.
La spesa farmaceutica diretta al netto dei gas medicinali inclusi gli innovativi oncologici non coperti dai fondi ha avuto un’incidenza dell’8,95% sul FSN 2,26 p.p. in più rispetto al tetto programmato. In termini assoluti corrisponde a 10.699,6 milioni di euro, 2.700,2 in più rispetto a quanto previsto m in linea con l’anno precedente. Tutte le Regioni hanno sforato il tetto in un intervallo che va dal 10,95% della Sardegna al 7,20% della Val d’Aosta.
Il costante sforamento del tetto della spesa diretta, dovuto in parte anche dallo spostamento con la Legge di bilancio 2017 di alcuni farmaci dalla territoriale alla diretta, rende necessaria una rimodulazione dei tetti di spesa, come annunciato negli ultimi due anni dal Ministro della Salute Speranza ma mai realizzato, e un ripensamento della logica dei silos, come richiesto da tempo anche dalle associazioni di categoria.

MISSION SALUTE
Archiviato per ragioni di opportunità politica il ricorso alla linea di credito del MES sanitario, il comparto della sanità è in attesa dei 15,63 miliardi di euro di investimenti previsti dal PNRR. Dopo l’approvazione del PNRR da parte de parlamento, l’Agneas ha deciso di dedicare il n. 45 della rivista Monitor all’analisi della mission Salute pubblicato in concomitanza del parere favorevole della Commissione europea.
Rispetto ad altri Paesi europei in Italia le risorse pubbliche destinate alla sanità sono limitate: 6,4% sul PIL lontano dalla Germania 9,9%, dalla Francia 9,4% e dalla media UE27 7,85%; nonostante ciò, prima della pandemia, il SSN ha garantito buoni risultati di salite alla popolazione. La crisi sanitaria ha evidenziato carenze nell’offerta sanitaria ospedaliera (si veda anche il focus sull’Annuario statistico del SSN), nell’assistenza territoriale e nella ricerca e sviluppo.
I fondi europei sono destinati a due componenti: la prima ha l’obiettivo di rinforzare la rete dell’assistenza territoriale in Italia attraverso le Case di comunità (progettate secondo un modello di intervento multidisciplinare) e gli Ospedali di comunità con il raccordo della telemedicina e i centri di coordinamento; la seconda ha l’obiettivo di digitalizzare la sanità e di riorganizzare la rete degli IRCCS per consolidare il rapporto tra ricerca, innovazione e pratica clinica. Un programma ambizioso ma a cui dovranno essere destinati ulteriori risorse.
AGENAS – Nuovo Monitor 45: Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione Salute