La corsa ai vaccini e a terapie efficaci ha mostrato quanto sia strategico rafforzare gli investimenti nel settore della ricerca clinica. Le nuove tecnologie possono soddisfare i bisogni di salute della popolazione: l’intelligenza artificiale è una soluzione già a portata di mano ma poco presente nella pratica clinica. Il mercato del lavoro sta attraversando una lunga fase transitoria, tra previsioni di ritorno alla crescita e termine di alcuni provvedimenti. Il focus macro è sul declino degli investimenti diretti esteri e sulla qualità delle istituzioni, misurata per le provincie italiane attraverso un indice.


La pandemia ha messo sotto i riflettori il settore della sperimentazione clinica sia per le ricerche avviate sui vaccini sia per quelle su nuove terapie. Nel 2019 l’AIFA ha autorizzato 672 nuove sperimentazioni mentre nel quinquennio 2015-2019 sono attive 3.234 di cui il 44,0% è in fase III. La Brexit può essere un’occasione per attrarre gli sponsor verso l’UE mentre e la Legge n. 3/2018 ha riordinato la materia in Italia. In questo contesto nel rapporto Altems “Il Valore delle sperimentazioni cliniche in Italia” per Farmindustria si fa il punto sul settore tra il 2017 e il 2019. (Leggi)

In questa fase di graduale rilascio delle restrizioni, il mercato del lavoro resta un osservato speciale. Vi sono alcune questioni ancora aperte: proroga della CIG e del blocco dei licenziamenti, sebbene sia prevista da ottobre una graduale rimodulazione, aziende del settore ristorazione in difficoltà nel trovare manodopera ed esortazioni ai giovani a mettersi in gioco. I dati ISTAT del I trimestre 2021 descrivono un mercato del lavoro ancora sofferente con una diminuzione sia delle ore lavorate sia dell’occupazione. (Leggi)

La qualità delle istituzioni è da qualche tempo al centro della riflessione degli economisti. Buone istituzioni alimentano un clima favorevole alla crescita economica grazie alla certezza del diritto, al corretto funzionamento dei mercati e alla coesione sociale. In Italia è disponibile il dataset The Institutional Quality Index a livello provinciale e di recente aggiornato al 2019. Il dataset è un ampliamento della base dei dati utilizzata nel paper di Nifo A. e Vecchione G. (2014) “Do Institutions Play a Role in Skilled Migration? The Case of Italy”. (Leggi)

Negli ultimi 25 anni gli investimenti diretti esteri (FDI) hanno avuto un ruolo rilevante nei sistemi economici dei Paesi emergenti. È in corso un acceso dibattito sull’effettivo meccanismo con il quale i Paesi destinatari ne hanno beneficiato sia grazie agli investimenti “greenfield” (effettuati da una società madre con la creazione di una filiale in un altro paese) sia dal re-investimento dello stock esistente di FDI. Un editoriale su VoxEU commenta i risultati del 27th Global Trade Alert report da cui emerge il declino degli FDI. (Leggi)

L’intelligenza artificiale (AI) nel mondo è già al centro di progetti legati all’invecchiamento della popolazione e all’incremento della longevità ma la pandemia ha agito da catalizzatore in tutti i campi della salute. Secondo un paper OCSE intitolato “Laying the foundations for artificial intelligence in health” l’AI ha il potenziale per rendere la sanità più efficace, efficiente ed equa. l’AI necessita tuttavia di dati sulla salute personale di elevata qualità la cui disponibilità è spesso limitata. (Leggi)

UN SETTORE DA RIFORMARE VELOCEMENTE

La quota italiana della ricerca clinica in nell’EU è il 23% con finanziamenti per 700 milioni di euro nel 2019, in gran parte (92%) provenienti dal settore farmaceutico privato e per il 76% dall’estero. Si tratta di un ambito ad elevato valore aggiunto, sebbene non si dispongano ancora di dati approfonditi per l’Italia: uno studio focalizzato sul mercato statunitense e un secondo su quello austriaco, stimano l’impatto economico rispettivamente di 3,5 dollari di valore indotto e 2,95 euro per unità di conto investita.

Un altro aspetto evidenziato dal rapporto è il risparmio per il SSN (Averted costs) stimato da uno studio su ricerche in onco-ematologica in 2,2 euro per 1 euro investito per complessivi 400 milioni di euro. Il settore in Europa sta vivendo un momento di transizione per la Brexit con la ricollocazione degli investimenti in altri Paesi membri dell’EU. In questo contesto in evoluzione, dovuto anche alla spinta della Covid-19 grazie alla quale le procedure di autorizzazione sono state semplificate, il nostro Paese non può perdere questa opportunità.

Sebbene sia stata approvata di recente con la Legge n. 3/2018 e dal d.lgs. n. 52/2019 una riforma normativa del settore con l’intento di semplificare l’iter di autorizzazione e di snellire le procedure, è auspicabile una rapida attuazione della Regolamento europeo n. 536/2014 per implementare modelli collaborativi e limitare il trasferimento degli investimenti in altri Paesi membri, come la Spagna, uno dei principali competitor.

Farmindustria – Il Valore delle sperimentazioni cliniche in Italia 2020 a cura di Altems

https://www.farmindustria.it/studi-e-dati-page/

MERCATO DEL LAVORO IN UNA FASE TRANSITORIA

Il mercato del lavoro in Italia nel primo trimestre del 2021 sta attraversando una fase transitoria. tra limitazioni alle attività economiche, soprattutto nel settore dei servizi, e l’incertezza dovuta al lancio della campagna vaccinale. La ripresa dallo shock del 2020 è ancora lontana mentre si attende l’impatto del termine delle proroghe delle varie CIG e del blocco dei licenziamenti.

Dal lato dell’offerta di lavoro, il tasso di occupazione è calato al 56,6% in diminuzione di 0,6 p.p. in termini congiunturali e il tasso di disoccupazione è salito al 10,4%, mentre il tasso di inattività è aumentato al 36,7%. Disaggregando quest’ultimo dato per genere e per classi di età, il tasso di inattività femminile è arrivato al 45,9% mentre quello maschile al 27,4%. L’incremento più marcato si ha per le classi di età 15-34 dove il tasso di inattività ha raggiunto il livello record del 52%.

Le giovani donne sono le più colpite dalla crisi: il 59,3% di quelle in età lavorativa è inattiva, in aumento di 3,0 p.p. rispetto all’anno precedente, per i maschi il tasso di inattività è il 45,2%. Tra le donne i motivi familiari hanno pesato sulla mancata ricerca del lavoro in misura preponderante (31% delle risposte). Dal lato dell’input, diminuiscono ancora le ore lavorate dello 0,2%. rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% rispetto al I trimestre 2020.

ISTAT – Il mercato del lavoro I trimestre 2021

https://www.istat.it/it/archivio/258485

QUANTO PESA LA QUALITÀ DELLE ISTITUZIONI

L’IQI è un indice composito di misurazione della qualità delle istituzioni a livello provinciale e regionale, calcolato sulla base di cinque indicatori costruiti con dati quantitativi dal 2004 al 2019 diversamente da altre rilevazioni, come l’European Quality of Government index (EQI), costruito su dati qualitativi.

Sono raccolti dati relativi a cinque dimensioni: la partecipazione alla vita pubblica e la vivacità culturale (Voice e accountability); la dotazione delle infrastrutture economiche e sociali e la capacità amministrativa (Government effectiveness); grado di apertura dell’economia e dinamica demografica delle imprese (Regulatory quality); dati sui reati, sulla magistratura ed evasione fiscale (Rule of law) e reati contro la pubblica amministrazione (Corruption). L’indicatore può spiegare le storiche differenze territoriali in termini di valore aggiunto pro-capite e di produttività.

Da una nostra elaborazione su dati IQI e Istat (vedi immagine) nel 2018 l’indice sintetico risulta correlato del 73,4% al valore aggiunto provinciale dello stesso anno ma solo al 59% alla produttività per occupato. Gli indicatori sono fortemente correlati con l’ultima edizione dell’EQI a livello regionale un grado di correlazione superiore al 90%. Le risorse pubbliche destinate al funzionamento delle istituzioni sono ingenti e un miglioramento dell’efficienza può portare ampi benefici al Paese.

IQI – The Institutional Quality Index

https://sites.google.com/site/institutionalqualityindex/home

LA PERDITA DI APPEAL DEGLI FDI

Il flusso degli investimenti diretti esteri FDI ha subito un drastico ridimensionamento dalla Grande crisi finanziaria del 2008 con un ulteriore caduta durante la pandemia. Secondo dati dell’UNCTAD e della Banca Mondiale, nel 2019 i FDI avevano subito un calo del 42% rispetto al 2008 mentre nel corso del 2020 è seguita una contrazione del 57% negli investimenti greenfield raggiungendo il livello più basso dal 1995.

Un dei principali motivi della debacle è il basso rendimento aggiuntivo degli investimenti soprattutto nei paesi in via di sviluppo rispetto alle economie avanzate. In alcuni settori il periodo di recupero degli investimenti è troppo lungo: 40 anni nell’istruzione e persino 90 anni nella sanità e nelle telecomunicazioni. Secondo l’UNCTAD il tasso medio di ammortamento nei Paesi in via di sviluppo è del 3,9% che implica circa 400 miliardi di investimenti solo per mantenere lo stock di capitale esistente, un ammontare troppo elevato alla luce dei tempi di recupero.

L’editoriale conviene sulla necessità di una politica di reset in tre mosse per rendere di nuovo appetibile questo tipo di investimenti, anche in una prospettiva di sostenibilità: dialogo tra la Banca mondiale e le banche di investimento regionali per individuare politiche e pratiche aziendali più efficienti, sostegno finanziario da parte dello stato nei settori chiave e riduzione della rischiosità degli investimenti.

VoxEU – FDI is in big trouble: Insights from the 27th Global Trade Alert report

https://voxeu.org/article/fdi-big-trouble-insights-27th-global-trade-alert-report

ALLA VIGILIA DI UNA RIVOLUZIONE

L’interesse nei confronti dell’intelligenza artificiale applicata alla salute è cresciuto nel tempo. Lo testimonia sia l’incremento dei progetti nel mondo sia del numero di pubblicazioni scientifiche dedicate all’argomento negli ultimi 20 anni, da meno di cinquecento nel 1999 a 3400 nel 2019. L’AI è al momento più applicata nella ricerca biomedica e sulla salute della popolazione rispetto al contesto clinico.

Sebbene l’AI sia ancora poco presente nella pratica clinica quotidiana, le ricadute più promettenti sono attese proprio in questo campo soprattutto nella diagnostica per immagini e nei processi decisionali clinici. Nella diagnostica risultati promettenti si hanno nel campo delle scansioni retiniche e del rilevamento del tumore in radiologia: le tecniche sperimentate consentono una diagnosi più accurate per il paziente e una minore esposizione alle radiazioni per i medici. Altri campi di applicazione sono la chirurgia robotica telecomandata con AI oppure la predisposizione di strumenti per protocolli personalizzati.

La Covid-19 potrà agire da catalizzatore, velocizzando l’adozione di nuove tecnologie e procedure, facilitando la scoperta di nuovi farmaci e migliorando il management sanitario, sebbene sia necessario procedere anche con cautela perché l’AI in sanità non è ancora solida e per ogni storia di successo, avvertono gli autori del paper, c’è un avvertimento.

OECD – Laying the foundations for artificial intelligence in health

https://www.oecd-ilibrary.org/social-issues-migration-health/laying-the-foundations-for-artificial-intelligence-in-health_3f62817d-en