Le Idee del 15 aprile 2021 a cura di Guido Borà
Le difficoltà nella campagna vaccinale nei Paesi europei dipendono anche dal collo di bottiglia nell’offerta dell’industria farmaceutica. Vi sono vari fattori alla base di questa emergenza. Nel Global vaccine market report 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato i risultati dell’iniziativa Market Information for Access to Vaccines (MI4A). L’indagine è stata lanciata con lo scopo di migliorare la comprensione della domanda globale di vaccini, dell’offerta e delle dinamiche dei prezzi e identificare i rischi di accessibilità e carenza. (Leggi)
Riconfigurare il Servizio Sanitario Nazionale alla luce dei punti di forza e di debolezza emersi nel corso della pandemia è l’obiettivo del Libro bianco sulla sanità a cura della Sezione di Sociologia della salute e della medicina dell’Associazione italiana di sociologia. Il volume è suddiviso in due parti: nella prima si riassume l’assetto del SSN al momento dell’avvento della pandemia nella seconda parte si propongono cinque azioni in diretta relazione al piano di rilancio messo a punto dal Ministero della Salute nell’ambito del Recovery Fund. (Leggi)
La pandemia ha influito su tutti i settori istituzionali: nel 2020 il reddito delle famiglie è diminuito del 2,8%, la spesa per consumi finali è diminuita del 10,9% mentre la propensione al risparmio è balzata al 15,8% – 7,6 punti percentuali (p.p.) in più rispetto al 2019. Sono le principali evidenze del rapporto ISTAT sui Conti economici per settore istituzionale 2020. Le società non finanziarie hanno registrato una forte contrazione del valore aggiunto del 10,9% insieme al tasso di investimento diminuito di 0,6 p.p. rispetto all’anno precedente (21,5%). (Leggi)
Quando ha avuto inizio la crescita economica in Inghilterra e quali sono state le cause? Un paper NBER di Bouscasse, Nakamura & Steinsson (2021) ha analizzato l’evoluzione della produttività dal 1250 al 1870. In questo periodo la popolazione ha oscillato a causa delle pestilenze. Dal 1250 agli inizi del 1600 non si è riscontrata nessuna crescita della produttività. Dal 1600 fino al 1810 la produttività è cresciuta in media del 4% ogni decennio, dal 1810 in poi è balzata al 18%. Il ruolo delle riforme istituzionali borghesi del XVII secolo (Leggi).
Nel primo anno della pandemia in Europa si è registrato un crollo dei fallimenti aziendali e delle insolvenze delle imprese. Normalmente in Europa si avviano quasi 200mila procedure di insolvenza all’anno ma nel 3 trimestre 2020 in EU27 le dichiarazioni di fallimento erano diminuite del 17,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Hanno avuto un ruolo cruciale la sospensione dell’applicazione delle leggi sull’insolvenza mentre le misure fiscali quali il sostegno al credito, le moratorie sui prestiti e le dilazioni fiscali hanno contenuto lo shock di liquidità subito dalle aziende. Sul portale Bruegel si discute sull’opportunità per i Paesi membri di adottare le nuove regole UE sull’insolvenza per sostenere il salvataggio delle imprese nel post Covid-19. (Leggi)

IL COLLO DI BOTTIGLIA EUROPEO
La Commissione europea, per garantire a tutti i Paesi dell’Unione l’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini contro il nuovo Coronavirus, nel 2020 ha stipulato accordi per 2,7 miliardi di euro con le industrie farmaceutiche, grazie allo strumento per il sostegno di emergenza (ESI), in base ai quali in cambio del diritto di acquistare un certo numero di dosi a un determinato prezzo e in un determinato periodo di tempo, sono finanziati parte dei costi sostenuti.
La strategia si è rivelata inefficace a causa di alcune difficoltà iniziali legate alla predisposizione della catena del freddo per il vaccino mRNA Pfizer e successivamente per la limitata capacità produttiva di AztraZeneca culminata nella ridotta fornitura del vaccino nel primo trimestre del 2021. Il Rapporto dell’OMS sul mercato dei vaccini nel mondo evidenzia un deficit di produzione vaccinale in Europa da dove proviene solo il 20% delle dosi distribuite globalmente mentre la produzione è concentrata in quattro multinazionali.
Nonostante gli sforzi per garantire al 70% della popolazione europea un vaccino prima dell’estate le difficoltà di incrementare l’offerta persistono. L’ampliamento della capacità produttiva richiede tempo e adeguati finanziamenti e per ridurre il gap l‘Europa dovrebbe adottare una strategia analoga all’OWS statunitense in cui sono coniugate competenze tecniche e strumenti finanziari tramite il National Institutes of Health (NIH) e il Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA).

CINQUE PROPOSTE PER IL SSN
La pandemia ha indebolito il SSN evidenziando alcune criticità latenti da tempo e facendone emergere altre. Il Libro bianco approfondisce la risposta sanitaria alla Covid-19 un’ottica di confronto tra sistemi internazionali focalizzandosi, per l’Italia, sul rapporto tra Stato e Regioni allo scopo di evidenziare i punti di forza e di debolezza del Regionalismo italiano.
Come osservato da una indagine dell’Observatory on Health Systems and Policies (HSRM 2020), durante la pandemia il nostro Paese ha mostrato una tendenza all’accentramento delle funzioni in sanità: su 11 azioni strategiche ne ha centralizzate quattro (distanziamento fisico, personale sanitario, dispositivi di protezione individuale e pianificazione di servizi) ne ha decentrati altri quattro (quarantena, test, mantenimento delle prestazioni essenziali e infrastrutture fisiche) e su altre tre (gestione personale, gestione dei casi e governance) ha avuto un atteggiamento ambivalente.
Il volume formula cinque proposte nel solco del Recovery Fund: ripensare la strategia di promozione alla salute; strutturare la sanità sui bisogni sanitari della popolazione e non più sull’offerta, come avviene ora; formulare una nuova politica ospedaliera limitando la distanza tra ASL e AO su un modello diffuso basato sull’esperienza degli ospedali di comunità; puntare sull’innovazione digitale; sviluppare nuove competenze fondamentali per l’esercizio della pratica clinica e assistenziale.
Libro Bianco. Il servizio sanitario nazionale e la pandemia da Covid 19. Problemi e proposte, Franco Angeli 2021
http://ojs.francoangeli.it/_omp/index.php/oa/catalog/book/604
FAMIGLIE, IMPRESE E PA NEL PRIMO ANNO DELLA PANDEMIA
Nel 2020 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è stato sostenuto tramite interventi di redistribuzione da parte delle amministrazioni pubbliche per 61 miliardi di euro. tra gli interventi più rilevanti vi sono la riduzione delle imposte correnti per 4,7 miliardi di euro e l’incremento delle prestazioni sociali per 37,6 miliardi di euro.
Nonostante un sostengo così robusto il reddito disponibile è diminuito del 2,8% corrispondenti a -32 miliardi di euro in valore assoluto. La spesa per consumi finali è diminuita del 10,9% mentre la percentuale del reddito destinata al risparmio è aumentata portando la propensione al risparmio al 15,9%. Per la prima volta dal 2015 le famiglie consumatrici hanno diminuito gli investimenti in abitazioni (-5,5 miliardi di euro). Nel complesso dell’economia il valore aggiunto ai prezzi base è diminuito del 7,2% rispetto all’anno precedente.
Disaggregando il dato per settore istituzionale abbiamo una contrazione del 9,4% per le società non finanziare, -5,0% per le società finanziarie mentre per la pubblica amministrazione si ha un incremento dello 0,5%. I più colpiti sono le piccole imprese, proprietà delle famiglie, e i lavoratori autonomi per i quali il valore aggiunto si è contratto dell’11%. Per gli interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è aumentato del 462% passando da -27,9 a -156,9 miliardi di euro (9,5% sul PIL).
CRESCITA ECONOMICA E RIFORME ISTITUZIONALI
Lo studio della crescita economica e delle sue determinanti si arricchisce di uno stimolante contributo in cui è presentata una nuova serie storica della produttività per l’Inghilterra dal 1250 al 1870 basata sulla popolazione – con dinamica Malthusiana – e i salari reali. Precedenti studi – Clark (2010) – ritenevano la produttività totale dei fattori stagnante fino alla metà del XIX secolo con valori non dissimili da quelli del XV secolo.
Bouscasse, Nakamura & Steinsson (2021) stimano un sensibile incremento già dai primi anni del 1600, quasi un secolo prima della Gloriosa rivoluzione – dove iniziò una nuova monarchia di tipo parlamentare con i poteri del re limitati all’esecutivo – e quasi quaranta anni prima della guerra civile – originata da gravi tensioni tra la corona e il parlamento latore di nuove istanze sui diritti individuali.
La data di inizio è importante per stabilire dirimere un’annosa questione: se le determinanti della crescita siano state le riforme istituzionali del XVII secolo – come sostengono North & Thomas (1973) – oppure se sia vera la tesi contraria sostenuta da Marx secondo cui la crescita economica abbia favorito le riforme istituzionali. Secondo gli Autori, una crescita seppur modesta del 4% a decennio dal 1600 è stata il prerequisito di quelle riforme istituzionali del XVII secolo alla base dell’accelerazione della crescita avvenuta dal 1810.
NBER – When Did Growth Begin? New Estimates of Productivity Growth in England from 1250 to 1870
REGOLE UE SUL FALLIMENTO PER SALVARE LE IMPRESE
Nel 2020 in Europa si è assisto a un crollo dei fallimenti e delle dichiarazioni di insolvenza soprattutto nel secondo trimestre. Secondo le statistiche sperimentali dell’Eurostat – tali in quanto comunicazioni volontarie – in termini tendenziali nel secondo trimestre del 2020 in EU 27 le dichiarazioni di fallimento delle imprese sono diminuite del 34% rispetto al trimestre corrispondente del 2019.
Il ritorno a regimi normali di operatività e il reintegro delle attuali normative sul fallimento porterà ad una ripresa inevitabile delle dichiarazioni di fallimento e di insolvenza. L’adozione della direttiva UE sull’insolvenza del 2019 da parte di tutti gli Stati membri potrà svolgere un ruolo nel salvataggio delle imprese attualmente in difficoltà solo a causa della Covid-19. L’attuale diritto fallimentare dei Paesi europei è stato orientato verso la liquidazione delle imprese ancore redditizie ma non sulla ristrutturazione con costi elevati, tempi lunghi e recuperi di credito insoddisfacenti.
Lo scopo della direttiva, già adottata da Germania e Olanda dal 2021, è di concedere agli imprenditori falliti una seconda opportunità grazie alla facilitazione nell’accesso a misure di ristrutturazione in fase precoce e di prevenire l’insolvenza continuando a tutelare i diritti dei creditori i quali avranno una preminenza nella gerarchia dei creditori se interverranno in fase di ristrutturazione.
Bruegel – New EU insolvency rules could underpin business rescue in the COVID-19 aftermath