La riforma Fornero varata nel 2012 ha innalzato l’età pensionabile determinando il prolungamento della vita lavorativa. Uno studio della Banca d’Italia ha analizzato l’impatto della riforma sul mercato del lavoro osservando le modifiche delle decisioni lavorative degli individui di tutte le classi di età e dei rispettivi partner. A fronte di un incremento dell’offerta di lavoro delle donne nella fascia di età 45-59 è corrisposto un aumento della partecipazione al mercato del lavoro posticipando l’età del pensionamento. (Leggi)
Il 2021 è iniziato con una recrudescenza dei casi di Covid-19 dovuta alle nuove varianti del Coronavirus. Per limitarne la diffusione tutti i Paesi dell’EU hanno rafforzato le misure di contenimento provocando un ennesimo rallentamento della ripresa economica. Nonostante lo scenario incerto le previsioni d’inverno della Commissione europea esprimono un moderato ottimismo. Grazie anche all’intensificarsi della campagna vaccinale, il PIL dell’area dell’euro crescerà del 3,8% sia nel 2021 sia nel 2022. (Leggi)
Il rimborso dei prestiti del Next Generation EU (NGEU) presenta alcune incognite legate alla corretta previsione del reddito nazionale lordo (RNL) in un orizzonte temporale molto lungo (dal 2027 al 2058). Un contributo su Bruegel di Z. Darvas illustra come a differenti scenari corrispondano diversi ammontari di futuri rimborsi. Per questo il dibattito dovrebbe incentrarsi su come spendere in modo efficiente ed equo i fondi EU e sugli effettivi benefici di lungo termine per ciascun Paese invece di focalizzarsi sui saldi netti. (Leggi)
L’infezione da Coronavirus colpisce in misura maggiore gli individui delle classi di età più anziane. Un recente lavoro presentato su VoxEU esamina l’introduzione di misure di contenimento legate all’età per ridurre il bilancio delle vittime e il loro impatto sulle grandezze macroeconomiche. Rispetto alle misure di contenimento generalizzato, quelle specifiche per classi di età, in particolare modo limitando l’interazione sociale tra giovani e anziani, sono più efficaci nella riduzione del numero dei decessi e nel limitare i danni economici. (Leggi)
Le misure di contenimento non farmacologiche della prima fase della pandemia hanno avuto risultati positivi almeno nel breve periodo. È il risultato di un paper IZA basato su dati di 100 Paesi. Sono stati analizzati l’impatto sulla mobilità quotidiana residenziale e lavorativa, sul il tasso di crescita giornaliero dei casi e su quello delle vittime. Dopo 25 giorni, le misure hanno avuto un effetto rilevante sia nella riduzione del tasso di crescita dei casi sia su quello delle vittime rispettivamente del 10% e dell’8,4%. (Leggi)
RIFORMA FORNERO E MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA
Il posticipo dell’età del pensionamento del sistema pensionistico, come quello introdotto dalla riforma Fornero, può modificare l’offerta di lavoro soprattutto in alcune fasce d’età. Se gli appartenenti a questo segmento della popolazione sono lungimiranti, vorranno offrire più lavoro.
Carta e De Philippis, indagano sull’effetto lungimiranza analizzando le conseguenze sull’offerta di lavoro degli individui di mezza età ai cambiamenti nelle regole di ammissibilità alla pensione. La riforma Fornero ha incrementato in maniera improvvisa e brusca i requisiti di ammissibilità al pensionamento completo. L’aumento dell’orizzonte lavorativo, determinato da un pensionamento legale ritardato, ha avuto effetti positivi sull’offerta di lavoro per le donne di mezza età lontane dalla pensione ma non per gli uomini di mezza età.
La maggiore partecipazione si traduce in un aumento della probabilità di occupazione per le donne anziane (55-59 anni) mentre incrementa la probabilità di disoccupazione per le donne più giovani (45-55 anni). All’interno della famiglia l’offerta di lavoro femminile ha avuto effetti positivi: l’aumento di un anno della vita lavorativa delle mogli incrementa l’offerta di lavoro dei mariti di 2.9 punti percentuali. L’effetto lungimiranza incide su circa un terzo dell’incremento del tasso di attività femminile del periodo 2010-2014 e del 20% della disoccupazione 45-55.
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/temi-discussione/2021/2021-1314/index.html
LA RIPRESA SARÀ INCERTA
Rispetto alle previsioni di autunno il PIL dell’area Euro nel 2020 subirà una contrazione inferiore a quanto previsto: -6,8% contro -7,8% per la crescita più sostenuta delle aspettative nei mesi estivi. La ripresa nel 2021 sarà di minore entità: +3,8% contro il +4,2% delle precedenti previsioni. Nel 2022 la crescita sarà +3,8% invece di +3,0% anche grazie al consolidamento della domanda estera. Le previsioni d’Inverno della incorporano l’evoluzione della pandemia con il diffondersi delle nuove varianti, l’andamento eterogeneo tra i vari stati membri e le incognite sulla copertura vaccinale.
In Italia nel terzo trimestre del 2020 si è assistito al rimbalzo del PIL con un recupero del 75% del prodotto perso nel primo semestre. Nel quarto trimestre il ritorno dell’infezione ha contratto l’attività economica con effetti che potranno durare fino al primo trimestre del 2021. I settori più colpiti sono i servizi ad alta intensità di contatto (turismo, ristorazione e alberghi).
Nel 2020 la contrazione del PIL reale sarà di 8,8%. Grazie al recupero e al consolidamento dell’attività del settore dei servizi, seguirà una crescita del 3,4% sia nel 2021 sia nel 2021. Le previsioni non incorporano ancora gli eventuali effetti del Next Generation EU per cui vi è un rischio elevato di crescita superiore a quella prevista.
ECFIN – Winter 2021 Economic Forecast: A challenging winter, but light at the end of the tunnel
IL RIMBORSO DEL NGEU
Gli stati membri destinatari degli stanziamenti del NGEU sono interessati non solo all’ammontare da ricevere ma anche di quanto sarà l’entità del rimborso dal 2027. I finanziamenti sono, nel complesso, 750 miliardi di euro a prezzi del 2018 concentrati in gran parte nel Recovery and Resilience Facility (RFF).
I rimborsi, a meno di un rinnovo del prestito per il momento non previsto, corrisponderanno alle quote dei Paesi del reddito nazionale lordo dell’UE nel periodo 2027-2058. Quantificare il contributo di ciascun paese risulta difficile perché dipende dalle ipotesi sulla distribuzione del RNL in EU tra il 2027 e il 2058, sul tasso di interesse a cui saranno accesi i prestiti tra il 2021 e il 2026 e sul tasso d’interesse di ciascun Paese membro necessario per calcolare il valore attuale dei costi e dei benefici. È anche importante calcolare in modo più accurato l’impatto economico delle misure, allo stato attuale considerato troppo generoso.
Secondo le elaborazioni dell’autore già solo metà dell’impatto stimato dalla Commissione sarebbe sufficiente a trasformare in beneficiari finanziari netti dell’NGEU tutti gli Stati membri dell’UE sebbene l’impatto sulla crescita sia modesto. Alla luce di queste considerazioni la Commissione dovrebbe approfondire gli aspetti legati alla governance per garantire un’impiego dei fondi più efficiente.
https://www.bruegel.org/2021/01/the-nonsense-of-next-generation-eu-net-balance-calculations/
MACROSIMULAZIONI SU STRATEGIE DI CONTENIMENTO OTTIMALI
Per contenere la diffusione del nuovo coronavirus la strategia utilizzata fino a questo momento da gran parte dei Paesi è stata un mix di distanziamento sociale e di chiusura delle attività economiche. L’obiettivo è di minimizzare sia i decessi sia la contrazione del livello di produzione. Sulla strategia ottimale non vi è un orientamento univoco e il dibattito è polarizzato su opposti estremismi.
Giagheddu e Papetti, ampliando il modello SIR (Susceptible-Infected-Removed) con l’inclusione della possibilità di interazione economica specifica per età, individuano la strategia ottimale massimizzando l’utilità per tutti gli agenti. Le limitazioni all’attività economica sono equiparate all’imposta di Pigou (esempio carbon tax o tassa sulla plastica) mentre il distanziamento sociale può essere perseguito anche con la modifica dei comportamenti individuali.
Le simulazioni indicano come il distanziamento sociale da solo senza chiusure economiche sia efficace nella riduzione della mortalità e sull’impatto sul tasso di crescita economico. È importante il design del distanziamento sociale: sebbene non siano esplicitamente considerati i costi di lunghi isolamenti individuali, il miglior risultato si ottiene con il distanziamento sociale leggero tra i giovani, forte tra giovani e anziani (70+) e generalizzato (20% di contatti in meno) tra gli anziani stessi.
VoxEU – The macroeconomics of age-specific containment measures for COVID-19
https://voxeu.org/article/macroeconomics-age-specific-containment-measures-covid-19

IL DISTANZIAMENTO SOCIALE HA FUNZIONATO
Gli interventi non farmacologici attuati all’inizio della diffusione della pandemia sono riusciti, nel complesso, a limitare la mortalità nella popolazione. Bardey, Fernandez e Gravel in un documento di discussione IZA isolano l’effetto del contenimento non farmacologico nel breve periodo al fine di evitare di confondere l’impatto di queste misure con altri interventi effettuati nel tempo come il miglioramento della capacità del sistema sanitario, la capacità di test o anche l’apprendimento di come trattare meglio la malattia.
Un primo effetto si è avuto sulla mobilità: subito dopo l’adozione delle misure restrittive vi è stato un incremento del tempo trascorso a casa (mobilità residenziale) e una diminuzione della mobilità lavorativa sebbene anche prima dell’adozione era già iniziato un andamento in questa direzione. Dopo quindici giorni dall’adozione delle restrizioni la mobilità residenziale è aumentata di 0.7 in deviazione standard mentre la mobilità verso il lavoro è diminuita in misura speculare.
Un secondo effetto si è avuto sul tasso di crescita giornaliero dei casi: dopo venticinque giorni il tasso di incremento è diminuito del 10%. Un terzo effetto, molto rapido, si è avuto sul tasso di crescita dei decessi giornalieri: dopo venti giorni è diminuito del 6,4% e dopo venticinque giorni dell’8,4%.