Nelle scorse settimane presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato si sono tenute le audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario. La riforma dell’IRPEF è necessaria sia per il restringimento nel tempo della base imponibile sia per un sistema di aliquote non ottimali. Si riporta la posizione di alcune delle principali istituzioni: Corte dei Conti, ISTAT, Ufficio parlamentare di bilancio e Banca d’Italia. (Leggi)

Nel 2018 il personale a tempo determinato del Servizio Sanitario Nazionale era di 630.787 unità e il personale con rapporto di lavoro flessibile 42.340 unità per complessive 685.157 unità. Rispetto al 2012 il personale a tempo indeterminato è diminuito del 3.5% mentre il personale con rapporto di lavoro flessibile è aumentato del 35%. Questi sono alcuni dati del secondo rapporto sul Personale del Sistema Sanitario Nazionale a cura del Ministero della Salute. Il rapporto attinge da basi di dati eterogenee comprendenti anche il settore privato accreditato. (Leggi)

La finanza pubblica dei Paesi dell’Unione Europea è stata messa a dura prova dalla infezione di Covid-19 sia per la severa contrazione del PIL mai verificatasi nel periodo post-bellico sia per le azioni intraprese a sostegno dell’economia. Il Debt Sustainability Monitor (DSM) della Commissione europea fornisce un aggiornamento, rispetto alla precedente edizione del 2019, sui rischi per la sostenibilità fiscale affrontati dagli Stati membri con un’istantanea basata sulle previsioni di Autunno. (Leggi)

Nel primo anno della pandemia si è assistito in Italia a una sensibile diminuzione dell’offerta dei servizi di cura e presa in carico dei pazienti cronici o con problemi di salute episodici. Nella prima fase dell’epidemia questo era stato attribuito alla paura del contagio dei pazienti quale deterrente a rivolgersi alle strutture sanitarie. Analisi più approfondite hanno evidenziato le responsabilità dei Sistemi Sanitari Regionali. È quanto emerge dal Report di Cittadinanzattiva “Professionisti sanitari e cittadini: tra Covid e bisogni di salute”. (Leggi)

Nel corso della pandemia il settore della scienza, della tecnologia e dell’innovazione (STI) ha svolto un ruolo insostituibile sia nella comprensione del funzionamento virus, sia nel fornire strumenti di diagnosi, sia nella ricerca di un vaccino e di una terapia efficaci. La crisi economica nel lungo termine potrà indebolire i sistemi di innovazione di ciascun Paese a meno di interventi nei pacchetti di ripresa e resilienza e di ambiziose riforme. È il monito dell’OECD Science, Technology and Innovation Outlook 2021. (Leggi)

È TEMPO DI RIFORMARE L’IRPEF

L’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) presenta numerose criticità da correggere con una riforma diretta a combattere l’evasione fiscale e semplificare il rapporto con il contribuente.  Gli elevati livelli di evasione fiscale hanno ridotto l’equità verticale e orizzontale del sistema, con un tax gap maggiore per il lavoro autonomo rispetto a quello dipendente.

L’erosione nel tempo della base imponibile ha determinato un carico diseguale tra le diverse fonti di reddito per cui soggetti con un reddito complessivo analogo hanno un diverso carico fiscale (vulnus all’equità orizzontale). Il prelievo è concentrato su poche categorie di reddito: nel 2018 l’82% del gettito proveniva da lavoro dipendente e pensioni. La proliferazione delle spese fiscali ha superato le 248 unità per quelle relative all’IRPEF con una riduzione del gettito superiore ai 50 miliardi (si vedano a questo proposito i lavori della Commissione per la redazione del rapporto annuale sulle spese fiscali).

Il sistema di detrazioni decrescenti con il reddito ha creato delle irregolarità nella curva delle aliquote marginali effettive. Secondo la Corte dei Conti il prerequisito della riforma richiede l’individuazione preventiva degli obiettivi del nuovo modello, per evitare, come è avvenuto fino ad ora, la stratificazione di misure tra esse incompatibili.

Corte dei Conti – Audizioni sulla riforma dell’IRPEF

https://www.corteconti.it/HOME/Documenti/DettaglioDocumenti?Id=96e52687-39c1-400c-9448-f475b57718d7

https://www.istat.it/it/archivio/252861

https://www.upbilancio.it/audizione-sulla-riforma-dellirpef-e-altri-aspetti-del-sistema-tributario/

https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-vari/index.html

PERSONALE SSN: AUMENTA L’ETÀ MEDIA

La dinamica del personale dei SSN dal 2012 al 2018, anno di ultima rilevazione, è caratterizzata dall’aumento del ricorso a forme di lavoro flessibile, dal progressivo aumento dell’età media e da una maggiore presenza delle donne nell’area medica.

Tra il 2012 e il 2018 il personale a tempo indeterminato è diminuito di 21mila unità mentre il lavoro flessibile è aumentato di 16mila unità con un rapporto di 5,4 a tempo determinato per 100 unità a tempo indeterminato. Considerando solo il personale a tempo indeterminato nel 2018 l’eta media è pari a 50,3 anni, quella dei medici 52,3 anni in aumento rispetto al 2013 quando era di 51,6 anni. Il personale nella fascia di età fino a 39 anni è 14,3% sul totale mentre il personale di età superiore a 60 anni è il 16,3% totale.

La presenza femminile nell’area medica nel 2012 era del 65% aumentata di 2 punti percentuali nel 2018. Le 642mila unità a tempo determinato, personale universitario incluso, sono così distribuite: 21,3% nelle Aziende Ospedaliere, 11,0% nelle Aziende Universitarie Ospedaliere, 3,6% negli I.R.C.C.S. pubblici e il 64,1% nelle ALS mentre il personale degli ospedali a gestione diretta sono il 38%. A meno di sovrapposizioni queste percentuali sono la misura in cui il SSN è incentrato sull’ospedale con l’assorbimento all’incirca del 73% del personale.

Ministero della Salute – Il personale del sistema sanitario italiano. Anno 2018

http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=3011

LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ NEL POST COVID

Secondo le previsioni di inverno della Commissione europea il PIL della UE nel 2020 subirà una contrazione del 6,3%. Per il persistere dell’infezione la ripresa non sarà rapida e il ritorno a livelli pre-pandemia potrà avvenire oltre il triennio 2021-2023. In questo contesto la BCE è subito intervenuta a sostegno dell’economia con un programma di acquisto dall’ammontare di 870 miliardi di euro pari al 7,3% del PIL.

La Commissione ha attivato la “general escape clause” sospendendo temporaneamente il percorso di aggiustamento dei conti pubblici previsto dal patto di stabilità. Successivamente sono stati raggiunti accordi su alcuni strumenti di intervento quali il SURE a sostegno dell’occupazione con dotazione fino a 100 miliardi di euro e il Next Generation EU a sostegno degli investimenti con dotazione di 750 miliardi di euro.

I saldi di finanza pubblica sono in sofferenza: nell’Area euro in media rapporto del deficit sul PIL sarà del 9%, 8 punti percentuali in più rispetto al 2019, e diminuirà al 5% nel biennio 2021-2022. Il rapporto debito PIL raggiungerà il 102% nel 2020 e crescerà di 1-2 punti percentuali cumulati tra il 2021 e il 2022. La situazione dell’Italia andrà monitorata perché è molto critica: il deficit raggiungerà il 10.8% del PIL mentre il debito arriverà al 159.6% nel 2020 con un picco di 160,2% nel 2024.

DG ECFIN – Debt Sustainability Monitor 2020

https://ec.europa.eu/info/publications/debt-sustainability-monitor-2020_en

PANDEMIA E ACCESSO ALLA CURE

La pubblicazione di Cittadinanzattiva riporta i risultati di un’indagine svoltasi tra dicembre 2020 e gennaio 2021. Si compone di un questionario somministrato a un campione di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta, di interviste telefoniche e semi-strutturate a rappresentanti delle società scientifiche, a medici specialistici e a rappresentanti delle associazioni di tutela dei pazienti.

Come evidenziato da altre ricerche, in un Paese dove 24 milioni di cittadini sono affetti da patologia cronica di cui la metà con co-morbilità, le diagnosi in oncologia si sono dimezzate del 52% e il 64% degli interventi chirurgici ha subito ritardi. Anche le aree terapeutiche della diabetologia e cardiovascolare hanno visto nei primi 10 mesi del 2020 una sensibile riduzione delle diagnosi rispettivamente del 25% e del 12%.

La presa in carico dei pazienti Covid per il SSN ha implicato la riduzione dell’assistenza dei pazienti non Covid con impatto negativo sulla salute e il benessere soprattutto di quelli più fragili (aumento della mortalità non Covid). Per il futuro sarà essenziale investire sicurezza e in tecnologie. La telemedicina consentirà la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti a distanza sebbene permangano disuguaglianze a livello delle strutture sanitarie e differenze territoriali.

Cittadinanzattiva – Professionisti sanitari e cittadini: tra covid e bisogni di salute

https://www.cittadinanzattiva.it/comunicati/salute/13864-pandemia-e-cure-pubblicato-il-report-della-campagna-torniamo-a-curarci.html

SCIENZA, TECNOLOGIA E INNOVAZIONE AL BIVIO

Durante la pandemia il settore delle scienze, della tecnologia e dell’innovazione ha profuso uno sforzo senza precedenti nella lotta contro il nuovo Coronavirus. Da marzo a settembre 2020 i finanziamenti alla ricerca Covid-19 sono aumentati nel mondo da 1,1 a 7,6 miliardi di dollari, il 67% dei quali sono governativi.

Anche molte aziende del settore privato, soprattutto del farmaceutico e dell’informatico, hanno incrementato gli investimenti in R&D diversamente da quanto accaduto nel passato in quanto tale attività ha natura pro-ciclica e risente negativamente del ciclo economico. L’emergenza ha velocizzato l’utilizzo delle tecnologie digitali grazie alle quali è stato possibile proseguire il lavoro o l’apprendimento da casa contribuendo a limitare l’impatto negativo sull’economia.

Nonostante questi ed altri importanti successi, nel post-pandemia vi saranno alcune sfide da affrontare. La spesa pubblica in R&D, ora concentrata nei settori di industria e conoscenza, dovrebbe spostarsi verso le nuove priorità quali salute ed emergenza climatica. I governi, tuttavia, sono già alle prese con un debito pubblico crescente e probabilmente dovranno in futuro dare la priorità ad alcuni ambiti rispetto ad altri con il rischio di favorire quei settori su cui si sta investendo di più in questo momento.

OECD Science, Technology and Innovation Outlook 2021

https://www.oecd-ilibrary.org/science-and-technology/oecd-science-technology-and-innovation-outlook-2021_75f79015-en