Negli ultimi 5 anni il numero degli ospedali è in constante calo: dal 2013 al 2018 sono diminuiti del 7,0%, in valore assoluto da 1070 a 995 unità. Le strutture pubbliche sono il 51,8% e quelle private il 48,2% sul totale. È quanto emerge dall’Annuario Statistico del SSN per l’anno 2018. La diminuzione è più accentuata per le strutture pubbliche -8,2% rispetto a quelle private accreditate -5,7%. Continua la diminuzione del personale: i dipendenti del SSN sono 604mila unità in diminuzione del 3,5%, circa 22mila in meno rispetto al 2013. (Leggi)
L’Italia è in crisi demografica. Per il settimo anno consecutivo la natalità è in diminuzione: 420.084 nati nel 2019, quasi 20mila nati in meno rispetto al 2018. Sono i numeri dell’ultimo rapporto ISTAT sulla Natalità e fecondità della popolazione residente. Aumenta l’età media in cui si diventa madre: 31,3 anni +3 rispetto al 1995 quando era 27,3. Il numero medio di figli per donna 1,27 ha raggiunto il valore più basso dal 2010 mentre il numero medio di figli per donna residente è 1,18, valore più basso di sempre. (Leggi)
L’ex governatore della BCE Mario Draghi e ora Co-presidente del gruppo di lavoro del G30 sulla rivitalizzazione del settore aziendale lancia l’allarme. Alla presentazione del volume Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid Draghi ha dichiarato: “I policymaker devono agire con urgenza, poiché l’emergente crisi di solvibilità sta già erodendo la forza sottostante del settore delle imprese in molti paesi.” Il rapporto contiene una serie di strumenti operativi e un quadro decisionale utile a una risposta politica adeguata alle condizioni locali. (Leggi)
SSN UNA LENTA RISTRUTTURAZIONE
Durante la crisi Covid-19 nel SSN sono emerse criticità dovute alla carenza sia di personale sanitario sia di strutture di assistenza territoriale. Dal confronto dei dati dell’ultimo Annuario statistico con quelli degli anni precedenti si evidenzia la lenta trasformazione in corso, con dinamiche differenti per ciascuna Regione e Provincia autonoma. È in aumento il ruolo del privato accreditato in tutti gli ambiti.
A livello aggregato, le strutture dell’Assistenza Specialistica Ambulatoriale ossia clinica, laboratorio, diagnostica strumentale e per immagini erogati da ambulatori, sono diminuite del 4,5% da 9.124 del 2013 all’8.801 unità del 2018; il 58,7% sono private accreditate, il restante 41.3% pubbliche. In coerenza con i bisogni di una popolazione sempre più anziana, le strutture di Assistenza residenziale e semiresidenziale sono in aumento rispettivamente del 9,9% e 9,0%; la maggioranza delle strutture sono private accreditate: il 78,4% della residenziale e il 66,2% della semiresidenziale.
L’Assistenza distrettuale, ossia medici di medicina generale e pediatri di libera scelta in diminuzione rispettivamente del 4.9% e del 2.7% rispetto al 2013, hanno un carico di pazienti eterogeneo dovuto anche alle diverse normative regionali. Il Decreto rilancio ha previsto l’assunzione di 9.600 unità di infermieri di famiglia per integrare e rafforzare l’azione sul territorio.
Ministero della Salute – Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale 2018
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2980
ITALIA IN CRISI DEMOGRAFICA
Nel 2019 la natalità in Italia ha raggiunto un altro minimo: 420mila nati vivi è il valore più basso dal 1926. Dal 2008 vi sono state 156.575 nascite, il 27% in meno. Si tratta di un fenomeno dovuto a elementi strutturali imputabile alla riduzione della popolazione femminile della classe di età 15-49 e all’ingresso nell’età riproduttiva di una coorte di minore numerosità.
Dagli anni 2000 il calo demografico era stato in parte mitigato dall’apporto delle nascite da coppie di immigrati. Il contributo dell’immigrazione sta diminuendo gradualmente negli ultimi dieci anni per effetto delle recenti dinamiche migratorie. Dal 2008 al 2019 le nascite da coppie di genitori entrambi stranieri sono diminuite di 9.554 unità (-13,1%). Durante il periodo dei baby boomers dal 1946 al 1964 si avevano in media più di 900mila nati vivi all’anno.
Questa sproporzione è preoccupante per la sostenibilità di medio lungo periodo del sistema pensionistico italiano. Nei prossimi 20 anni la generazione dei baby boomers uscirà dal mondo del lavoro e, a meno di inversione della tendenza, il peso delle pensioni potrà diventare insostenibile, come di recente sottolineato anche dalla Ragioneria Generale dello Stato. Il percorso di riforma del sistema pensionistico va ripreso immediatamente senza ulteriori modifiche alla legge Fornero.

COVID-19: È ALLARME IMPRESE
L’ex governatore sottolinea che “Il problema è peggiore di quanto appaia in superficie, poiché il massiccio sostegno alla liquidità e l’assoluta confusione causata dalla natura senza precedenti di questa crisi stanno mascherando tutta la portata del problema. Il settore aziendale è sull’orlo del precipizio per il rischio d’insolvenza, in particolare di piccole e medie imprese, in molti settori e giurisdizioni, poiché i programmi di sostegno terminano e il patrimonio netto esistente è consumato dalle perdite.”
Il rapporto giudica insufficienti le misure intraprese fino a questo momento e individua alcuni principi fondamentali universali per guidare la progettazione della risposta politica, un insieme di strumenti potenziali con cui rispondere e un quadro decisionale per determinare le risposte politiche appropriate per una giurisdizione specifica.
I principi chiave si focalizzano sulla salute a lungo termine delle imprese, sull’uso più produttivo delle risorse e sulla prevenzione dai danni collaterali. I rischi di selezione avversa vanno limitati: va evitato che gli attori più deboli traggano l maggior vantaggio da questo supporto. Un messaggio molto importante proprio perché in concomitanza della redazione dei programmi nazionali di recupero e resilienza legati al Next Generation EU che in Italia stanno andando nella direzione opposta (es. ILVA, Alitalia).
Testo sezione 4
Testo sezione 5