Il report #29 di Altems, oltre all’introduzione di nuovi indicatori, presenta l’analisi di ulteriori aspetti organizzativi come il numero di bandi aperti e chiusi al 18 novembre per il reperimento di nuovo personale medico e paramedico. È stato avviato il monitoraggio della nuova pressione su ciascun setting assistenziale (domicilio, terapia media e terapia intensiva). Viene analizzato anche il finanziamento aggiuntivo al SSN di 5.5 miliardi di euro disaggregato per tipologia ed aggiornate le stime sull’impatto economico die delle terapie intensive, sia dei tamponi sia della perdita dei ricoveri non-Covid. (Leggi)

Durante la seconda fase della pandemia le misure restrittive per ciascuna Regione sono stabilite in base a 21 indicatori contenuti nella circolare del Ministero della Salute del 30 aprile “Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2A di cui all’allegato 10 del DPCM 26/4/2020”. Per il nostro Paese è un approccio innovativo che evita il ricorso a un lockdown indifferenziato. Il dibattito delle ultime settimane si divide tra chi vuole il ritorno alle decisioni politiche e chi invece denuncia poca trasparenza. (Leggi)

Fin dall’inizio della pandemia l’attenzione si è focalizzata sulla carenza dei posti letto di terapia intensiva. Secondo l’Anaao Assomed altrettanto importante è stata la contrazione dei posti letto ospedalieri di degenza ordinaria registrata negli ultimi venti anni. Nel 2018 i posti letto sono 188.451 3.12 per mille abitanti (media Paesi OCSE 4.7 per mille) contro i 311.000 del 1998, corrispondenti al 5.6 per mille abitanti (-62%). Il report analizza lo stato di tenuta dei servizi sanitari regionali sulla base della dinamica dei posti letto internistici negli ultimi due anni e del loro utilizzo durante la pandemia, evidenziando anche la necessità di maggiore personale medico. (Leggi)

Un nuovo paper di carattere metodologico intitolato “Aging and health care expenditures: a non-parametric approach” si aggiunge alla corposa letteratura sull’individuazione dei driver della spesa sanitaria nella “vexata quaestio” del red herring. Secondo gli autori la stima con metodi non parametrici della relazione tra il time to death (TTD), invecchiamento e spesa sanitaria dà risultati più robusti. Utilizzando i dati provenienti dall’assicurazione sanitaria obbligatoria tedesca, si giunge a una serie di risultati interessanti riguardanti la spesa sanitaria e quella di lungo termine. (Leggi)

Da un’affermazione di P. Thiel “Volevamo automobili volanti e invece abbiamo avuto 140 caratteri” nasce la riflessione sulla controversa relazione positiva/negativa tra innovazione, imprenditorialità e crescita economica contenuta in un volume collettaneo di prossima pubblicazione di M.J. Andrews, A. Chatterji, J. Lerner e S. Stern intitolato “The Role of Innovation and Entrepreneurship in Economic Growth.” consultabile, come atti di convegno, sul portale del National Bureau of Economic Research (NBER). (Leggi)

IN AUMENTO I RICOVERI PERSI

Il blocco dei ricoveri programmati, uno degli indicatori di impatto economico monitorati da Altems, ha un valore, secondo le stime di 4.2 miliardi di euro dall’inizio della pandemia. Al termine della prima fase erano 3.3 miliardi, sebbene il dato non vada considerato come un vero risparmio per il sistema in quanto sarà necessario riprogrammare, a emergenza finita, l’attività ordinaria e considerare gli aggravi in termini di domanda sanitaria.

La situazione in Italia è eterogenea: alla data del 18 novembre 12 regioni non hanno sospeso i ricoveri mentre Calabria, Campania, Lombardia, Puglia li avevano sospesi tutti. Nel Veneto è stata sospesa l’attività chirurgica elettiva con ricovero in terapia intensiva nel post-operatorio, In Sicilia, Sardegna e nel Lazio sono sospesi i ricoveri entro 180 giorni e senza attesa massima definita; per quest’ultima regione il blocco è limitato alle strutture ospedaliere Covid.

All’incremento dei posti letto di terapia intensiva è seguita, secondo alcuni osservatori in modo tardivo e insufficiente (si vede il report Anaao Assomed), la pubblicazione di bandi per il rafforzamento del personale medico. Alla data del report sono stati assunti 4.388 medici di cui 2.436 (56%) a tempo indeterminato, 1.547 (35%) a tempo determinato e il restante 9% in regime di libera professione.

 

Altems – Analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19 Instant report 29

https://altems.unicatt.it/altems-covid-19

LA BAGARRE SUGLI ALGORITMI

L’Italia è un Paese in cui la cultura dei dati fa fatica ad affermarsi sia nel dibattito pubblico sia nella pratica di governo per la valutazione d’impatto delle politiche di sostegno e investimento. Ancora a nove mesi dall’inizio della pandemia ,nonostante gli appelli del mondo scientifico di rendere pubblicamente disponibili i veri dati sui ricoveri, tamponi e decessi, questi sono stati resi disponibili solo all’Accademia dei Lincei.

In questo scenario opaco, la strategia di contenimento non farmacologico della seconda fase è stata affidata per decreto a un algoritmo basato su 21 indicatori suddivisi in tre macrocategorie (Capacità di monitoraggio, di accertamento diagnostico e trasmissione e tenuta dei servizi sanitari), definiti dal governo “oggettivi”, sulla base dei quali dipende la classificazione delle regioni nei quattro scenari di gravità.

Alcuni osservatori fanno notare come alcuni di essi non siano oggettivi come ad esempio il “numero di casi con inchiesta epidemiologica completata” la cui comunicazione al ministero della salute si basa su un’autocertificazione.

Altri osservatori denunciano mancanza di chiarezza e arbitrarietà in quanto il passaggio dagli indicatori ai parametri avviene attraverso criteri qualitativi che fanno perdere il carattere deterministico e assegnano al valutatore un certo grado di arbitrarietà. Per questo motivo ad, esempio, nei primi giorni di applicazione, nonostante le regioni con Rt elevato fossero undici, dopo la lunga interlocuzione politica sono diventati sei. Le Regioni reclamano il ritorno alla politica, ma la politica già c’è.

Scienza in Rete – Il dibattito sugli algoritmi

https://www.scienzainrete.it/articolo/gli-algoritmi-nel-paese-dei-bugiardi/luca-carra/2020-11-09

Circolare del Ministero della Salute del 30 aprile 2020

OLTRE IL PROBLEMA DELLE TERAPIE INTENSIVE

In Italia l’attenzione dei media e della politica è focalizzata sul basso numero dei posti letto di terapia intensiva quando invece secondo l’Anaoo Assomed il problema principale è la carenza posti letto ospedalieri, in particolare gli internistici, e di personale medico. Negli ultimi mesi la pandemia ha evidenziato i limiti dell’attuale dotazione di posti letto ospedalieri ordinari e dell’organico di personale che si è ridotto negli ultimi dieci anni, nel caso dei medici specialisti, di 6mila unità.

Dai dati OCSE il tasso di occupazione dei posti letto per acuti nel 2017 era del 78.9% contro una media OCSE del 75.2%. Per calcolare l’indice di stress dei sistemi sanitari regionali sono utilizzati i dati Ministero della Salute e Agenas sui posti letto di medicina interna, pneumologia e malattie infettive (nel rapporto individuati come posti letto internistici) dal 2018 ad oggi, dato il numero di ricoverati Covid critici e non critici al 16 novembre di 36.028 pazienti.

Secondo l’associazione di categoria, in molte Regioni l’incremento anche consistente dei posti letto internistici è avvenuto a spese dei posti letto di altre specialità dati i vincoli di spazio e di personale. Questo spostamento ha determinato il blocco o il rallentamento di alcune attività. Emerge un quadro variegato in cui le Regioni, alcune delle quali erano già in difficoltà prima della pandemia, hanno risposto all’emergenza in modo non sempre adeguato.

Anaao Assomed – Ricoveri ordinari e saturazione del sistema di cure del SSN

http://www.anaao.it/content.php?cont=30151

ANCORA SUL RED HERRING

Nel lavoro di F. Breyer, N. Lorenz e P. Ihle si osserva che i risultati dei lavori precedenti sulla relazione tra invecchiamento, TTD e spesa sanitaria non giungono a conclusioni univoche. Oltre a ciò, vi sono problemi metodologici che non sono stati risolti e che rendono le conclusioni poco robuste. Nella gran parte delle analisi precedenti sono utilizzati dati trasversali (analisi statica che studia una quota di soggetti nello stesso periodo) quando invece l’invecchiamento è un processo dinamico.

Un altro aspetto sottovalutato è che l’invecchiamento della popolazione è si accompagna al progresso tecnologico e per misurare l’effetto congiunto c’è bisogno di serie storiche di lunghezza di almeno 10 anni. Il lavoro è basato su un dataset di 300.000 soggetti di 15 anni di ampiezza. La relazione è ancora più evidente nel caso della LTC. Nel periodo considerato, sia la spesa sanitaria procapite sia soprattutto la LTC procapite entrambi corrette per l’età sono cresciute ad un tasso superiore sia dell’inflazione sia del tasso di crescita del PIL procapite.

I risultati mostrano che l’invecchiamento della popolazione è all’origine dell’incremento della spesa sanitaria anche quando sono considerati i costi legati ai decessi ma l’andamento temporale esogeno dell’innovazione tecnologica ha un effetto che mitiga questi impatti.

Aging and Health Care Expenditure: A non-parametric approach

https://www.econstor.eu/handle/10419/224635

È ANCORA TEMPO DI INNOVAZIONE CREATRICE ?

Negli ultimi 20 anni gli economisti si sono interrogati se innovazione tecnologica e imprenditorialità siano ancora in grado di guidare produttività e crescita economica. Una parte degli studiosi è pessimista perché negli ultimi decenni ha rilevato un rallentamento dei tassi di crescita della produttività e del dinamismo aziendale, altri autori ritengono che l’innovazione abbia performato meno di quanto atteso e che in futuro sarà difficile se non impossibile una crescita a tassi elevati.

Altri studiosi hanno, al contrario, una posizione più ottimista in quanto si le nuove tecnologie quali l’intelligenza artificiale, l’ingegneria genetica e le l’innovazione ambientale prospettano un futuro di sviluppi inimmaginabile ma che non è ancora stato dispiegato. Anche le ricadute sull’occupazione e livelli salariali sono oggetto di dibattito: per alcuni l’intelligenza artificiale provocherà disoccupazione e salari bassi mentre il giudizio degli storici economici è più favorevole sorretti dall’evidenza che le previsioni di stagnazione del passato si sono rivelate spesso sbagliate.

Nel volume si discute perché visioni ottimistiche e pessimistiche possono convivere. La diffusione della tecnologia tra settori è molto eterogenea e l’impatto dell’innovazione sulla crescita economica dipende dall’impatto aggregato dell’innovazione tra i settori.

NBER – Beyond 140 Characters: Introduction to The Role of Innovation and Entrepreneurship in Economic Growth

https://www.nber.org/papers/w28105