Un volume pubblicato lo scorso 13 agosto da Cambridge University Press di S.V. Buldyrev, F. Pammolli, M. Riccaboni e H.E. Stanley raccoglie e sviluppa in modo organico e originale il programma interdisciplinare di studio, più che decennale, di un gruppo di lavoro composto da fisici ed economisti. Nel rapporto tra dinamica e dimensioni delle imprese commerciali sono individuate quattro importanti fatti stilizzati spiegate in un quadro di crescita proporzionale generalizzata (GPG). La crescita di organizzazioni complesse dipende sia dall’arrivo di nuovi prodotti e sia dall’ambiente competitivo sottostante in cui le aziende esauriscono il proprio ciclo di vita.
L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) in un Focus tematico analizza gli effetti dei meccanismi di monitoraggio capillare degli enti introdotte dalla Legge di stabilità per il 2016. In prima battuta è stato previsto il monitoraggio sugli equilibri finanziari e sul volume, qualità ed esiti delle prestazioni delle Aziende ospedaliere (AO). Nonostante si tratti di un processo attuato solo in parte e poi interrotto per l’opposizione di alcune Regioni che hanno fatto ricorso alla Corte costituzionale, l’UPB ha verificato se, nel tempo, vi siano stati effetti sulle performance delle AO.
Secondo un working paper CEPS, dopo quanto emerso dalla World Health Assembly dello scorso maggio, l’accesso a un nuovo vaccino anti-Covid potrebbe diventare problematico sia per i Paesi sviluppati sia per quelli in via di sviluppo, UE inclusa. Nella risoluzione approvata è stata riconosciuta come “bene pubblico globale” solo l’immunità dal Covid-19 senza nessun riferimento al ruolo dei vaccini. In base all’accordo nuovo vaccino sarà protetto da diritti di brevetto come un prodotto farmaceutico. Il paper investiga sulle soluzioni praticabili sia per l’UE sia per i Paesi in via di sviluppo.
Al dibattito sulle determinanti della spesa sanitaria si aggiunge un paper della LSE in cui è considerato l’effetto dell’invecchiamento (inteso come anno di vita in più sull’utilizzo dell’assistenza sanitaria). Il dato viene corretto per la prossimità al decesso, gli stili di vita, la comorbidità e per i differenti mix di assistenza sanitaria. I risultati suggeriscono la probabile esistenza di molteplici “false piste” a seconda della tipologia di assistenza sanitaria considerata.
L’epidemia da Covid-19 ha messo sotto pressione i sistemi sanitari nel Mondo e ciò ha comportato un incremento della spesa sanitaria. Un working paper del Fondo Monetario Internazionale stima, tramite un modello SIR (Susceptible Infected Recovered) semplice, il numero di pazienti bisognosi di cure ospedaliere per ciascun Paese. Incrociando con i dati della spesa sanitaria si ottengono i rispettivi costi aggiuntivi sostenuti per curare i pazienti Covid. Il paper è corredato di un file di Excel in cui è possibile riprodurre uno scenario di policy personalizzato e le relative stime dei costi.

SCHUMPETER ALLA PROVA DEI FATTI
L’intuizione schumpeteriana della distruzione creatrice come base del funzionamento dell’economia di mercato e motore dell’innovazione sottende a un mondo di imprese commerciali caratterizzato da una dinamica a cui a fronte dell’innovazione di prodotto e di processo vi è un rilevante grado di distruzione rappresentato dal declino e dal fallimento delle imprese.
Il volume indaga, in modo interdisciplinare e innovativo, nel dominio delle imprese farmaceutiche, le relazioni tra innovazione, crescita e instabilità. Il principale pregio del lavoro sta nell’aver fornito un quadro interpretativo unico per una serie di fatti e regolarità empiriche indipendenti nel tempo e nello spazio solo in apparenza disconnesse tra loro.
Dei quattro fatti stilizzati oggetto di analisi, alcuni si inseriscono a pieno titolo nel dibattito in letteratura come ad esempio l’evidenza che la distribuzione della dimensione delle imprese è fortemente distorta nella coda superiore. Altri invece, quale la distribuzione del tasso di crescita delle imprese è a forma di ‘tenda’, smentiscono la precedente ipotesi di distribuzione gaussiana basata sulla relazione dimensione tasso di crescita atteso. Quest’iltomo fatto stilizzato, caratterizzato da eventi rari di shock positivi e negativi, è tanto più importante quanto può avere, una volta consolidato, effetti a livello macro.
Le imprese giovani hanno una bassa probabilità di sopravvivenza e nel caso, crescono a ritmi superiori a quelli delle grandi imprese. L’interpretazione viene inserita in un quadro di crescita proporzionale generalizzata (GPG) dove operano congiuntamente il modello di Simon (il numero dei prodotti cresce proporzionalmente al numero dei prodotti esistenti con probabilità che un nuovo prodotto dia intercettato da una nuova impresa) e quello di Gibrat (il tasso di crescita proporzionale di un’impresa è indipendente dalla sua dimensione assoluta).

IL DIFFICILE MONITORAGGIO DELLE AZIENDE OSPEDALIERE
La Legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha introdotto nuovi meccanismi di monitoraggio dei risultati economici delle Aziende ospedaliere (AO) legandoli alla qualità, quantità ed esiti delle prestazioni. La novità del provvedimento è che introduce, con una ratio analoga al monitoraggio dei Sistemi sanitari regionali (SSR), il ricorso a piani di rientro triennali nel caso di scostamento dai parametri di equilibrio finanziario e di qualità/quantità. L’iter di applicazione del monitoraggio è stato tuttavia molto tormentato tanto che è tuttora non operativo e l’intesa tra le Regioni stenta ad arrivare.
L’UPB ha individuato se, a partire dall’approvazione delle Legge, vi siano stati comunque miglioramenti nella gestione delle AO, che rappresentano il 23% dei costi sanitari, sia per gli indicatori finanziari sia per gli indicatori di volumi, qualità ed esiti. Dall’analisi dei dati di bilancio nel periodo 2010-2018, prima del 2015 lo scostamento in rapporto ai ricavi è rimasto pressoché costante con un incremento nel 2014 dovuto alla diminuzione delle entrate da prestazioni.
Per le AO, inadempienti secondo i parametri di legge, la riduzione di questo tipo di entrate è iniziato già a partire dal 2010. A partire dal 2015 i saldi sono progressivamente migliorati sia per le AO adempienti sia per quelle inadempienti fino al 2017 mentre nel 2018 si è assistito di nuovo a un leggero peggioramento.
Nelle more di un nuovo accordo e nonostante le criticità emerse, i piani di efficientamento sembrano aver prodotto, seppur in un orizzonte temporale limitato, un risultato abbastanza in linea con le intenzioni del legislatore.
http://www.upbilancio.it/focus-tematico-n-2-25-giugno-2020/

IL PUZZLE DEI VACCINI E BREVETTI
La mancata dichiarazione del futuro vaccino anti Covid-19 come bene pubblico globale è motivo di preoccupazione per l’OMS e per i Paesi in via di sviluppo. I beni pubblici per definizione sono non escludibili, ossia una volta prodotto non è possibile escludere qualcuno dalla sua fruizione, e non rivali, ossia quando il consumo di un individuo non ne preclude l’utilizzo ad un altro individuo.
Venendo meno queste condizioni vi sono due alternative: la licenza volontaria secondo la quale il titolare del brevetto concede ad un’azienda la licenza di produrre il farmaco come generico (in questa direzione si è mosso l’OMS e il Costa Rica che ha lanciato Solidarity Call to Action con risposta positiva solo da Cina ed UE), oppure la licenza obbligatoria secondo cui un governo autorizza la produzione del farmaco come generico senza l’autorizzazione del titolare del brevetto.
La seconda opzione può avvenire, tuttavia, sotto alcune stringenti condizioni di salute pubblica. Se un Paese non ha capacità produttiva sufficiente e ha necessità di importare per motivi di salute pubblica, i potenziali esportatori possono trovare degli ostacoli nell’articolo 31(f) del Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights (TRIPS) che limita le forniture di licenze obbligatorie solo per uso interno.
La soluzione praticabile potrebbe risiedere nel il sesto paragrafo della Dichiarazione sull’accordo TRIPS e la sanità pubblica a cui però l’UE con i suoi Stati membri e gli USA hanno rinunciato. Resta solo la Cina, attore importante, in quanto secondo mercato farmaceutico dopo gli USA e uno dei più grandi uffici brevetti del mondo.
CEPS – Compulsory licensing and access to future Covid-19 vaccines
MOLTEPLICI FALSE PISTE NELLE DETERMINATI DELLA SPESA SANITARIA
Secondo le previsioni demografiche dell’OCSE la quota della popolazione con età superiore ai 65 anni nel 2050 raggiungerà il 25%. In Italia nel 2019 questa quota è già al 22.8% (Germania 21.5%) con una stima del 23.2% nel 2020. I profili di spesa sanitaria pro-capite per classi di età mostrano un andamento crescente con l’aumentare dell’età.
Gran parte dei lavori scientifici, basate su questa evidenza, hanno individuato nell’invecchiamento della popolazione il driver con il maggior peso sull’incremento della spesa sanitaria nel tempo. In alcuni lavori seminali si è ipotizzato che l’effetto dell’età sia sovrastimano e che l’incremento della spesa sanitaria sia dovuto agli elevati costi del decesso per gran parte ospedalizzato.
I costi legati ai decessi possono essere, a loro volta, sovrastimati perché potenzialmente endogeni in quanto si omette il legame tra invecchiamento e comorbidità. Vi può essere, infine, un terso elemento di sovrastima in quanto l’invecchiamento modifica la composizione dell’utilizzo dell’assistenza sanitaria verso ospedalizzazione, Long term care e assistenza di fine vita con un effetto eterogeneo sulla spesa sanitaria complessiva.
Le nuove stime ottenute da un panel di Paesi europei del database Survey for Health, Ageing and Retirement in Europe (SHARE) dal 2004 al 2017 forniscono i costi del decesso ‘corretto’ che hanno un impatto maggiore sulla spesa sanitaria di quanto lo abbia un anno di vita in più di un individuo. L’effetto di quest’ultimo è anche attenuato dalla comorbidità individuale.
More than one red herring? Heterogeneous effects of ageing on healthcare utilisation
SPESA SANITARIA E COVID-19
La spesa sanitaria di breve termine dovuta all’emergenza da Covid-19 è in aumento in tutti i Paesi. Una stima degli extra costi è necessaria anche a fronte della contestuale crisi economica che sta mettendo a dura prova i saldi di finanza pubblica.
Tramite un semplice modello SIR è possibile stimare il numero di pazienti che richiedono trattamento ospedaliero nel tempo per ciascun Paese. Assieme a queste stime sono considerati la capacità di riserva degli ospedali, i costi e il ritmo con cui i paesi possono espandere la loro capacità.
Dalla combinazione di questi elementi è possibile ottenere una stima dei costi aggiuntivi. Bisogna considerare alcuni aspetti importanti per cui la pressione sui sistemi sanitari dipende non tanto dal numero assoluto dei pazienti ospedalieri, influenzata dai costi fissi, ma dalla distribuzione nel tempo, influenzata dai costi operativi.
La spesa dipende anche dei vincoli di capacità installata (letti di ricambio, ventilatori e personale immediatamente disponibile per i pazienti COVID-19) che di vincoli tecnici per espanderla. In questo scenario gli interventi non farmacologici, quali il lockdown, assumono, in presenza di vincoli di capacità, un’importante funzione di calmieramento dei costi. Un efficace lockdown riduce sia la spesa sanitaria aggiuntiva globale in media da 0,6-1 trilioni di dollari a 130-231 miliardi di dollari sia il tasso di mortalità dall’1,2 allo 0,2%.
IMF – A Framework for Estimating Health Spending in Response to COVID-19