L’ISTAT ha pubblicato le previsioni sull’andamento dell’economia italiana per il biennio 2020-2021. Le prospettive risentono dell’elevato clima di incertezza per i mesi a venire. Con le misure di contrasto al coronavirus sono venute meno alcune regolarità e ciclicità del sistema economico che consentivano di elaborare scenari più affidabili. Nell’ipotesi di un rallentamento dell’economia nel secondo trimestre maggiore di quella del primo e di una ripresa nel secondo semestre, nel 2020 il PIL diminuisce dell’8.3% mentre le Unità di lavoro del 9.3%.

La Banca d’Italia ha aggiornato le previsioni macroeconomiche per il nostro Paese per il triennio 2020-2022. L’aggiornamento rivede al ribasso le stime pubblicate il 15 maggio scorso. Nello scenario di base è prevista una diminuzione del PIL del 9.2%, 0.2 p.p. in più rispetto alla stima precedente. In uno scenario definito “severo”, dovuto al protrarsi dell’epidemia o al contrasto di nuovi focolai, la diminuzione potrebbe raggiungere il 13.1%. In entrambi gli scenari pesano la caduta dei consumi interni e degli investimenti.

L’OCSE ha pubblicato il primo volume dell’Economic Outlook per l’anno in corso con le previsioni più recenti sull’andamento dell’economia mondiale. Nonostante le misure di contenimento non farmacologiche abbiano avuto successo nel rallentare la diffusione dell’epidemia, si è innescata una crisi economica globale molto severa. Gli scenari futuri sono contraddistinti da una grande incertezza. L’OCSE formula le previsioni sulla base di due scenari con pari probabilità: il primo in cui un secondo lockdown avviene prima della fine del 2020 e un secondo scenario senza nessun lockdown.

Uno studio pubblicato su Nature analizza l’efficacia delle politiche di contenimento non farmacologiche adottate da undici Paesi europei, tra cui Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna. Al 4 maggio, grazie a queste misure, il tasso di riproduzione Rt è minore di uno in tutti i Paesi considerati. Hanno contratto il virus tra i 12 e i 15 milioni di individui, rappresentativi tra il 3.2% e il 4.0% della popolazione. Si stima che siano state salvate 3,100,000 vite umane, di cui 630,000 solo in Italia.

Il Comitato di esperti in materia economica e sociale nominato dal Governo nominato il 10 aprile 2020 per affrontare la fase 2 dell’emergenza Covid-19, ha presentato un ambizioso piano per “accelerare lo sviluppo del Paese e di migliorare la sua sostenibilità economica, sociale e ambientale”. Il cd Piano Colao è coerente con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, con la Roadmap for Recovery dell’Unione europea e con tutti i provvedimenti proposti dalla Commissione europea tra cui il Next Generation EU.

UNO SHOCK SENZA PRECEDENTI

Come già anticipato dalle previsioni di primavera della Commissione europea e confermato dall’Economic Outlook dell’OCSE (vedi sotto), l’andamento dell’economia italiana per l’anno in corso va incontro a scenari preoccupanti.

A una diminuzione del PIL dell’8.3% nel 2020 seguirà una crescita del 4.8% nel 2021, un rimbalzo del tutto insufficiente sia per la sostenibilità dei conti pubblici sia per riportare i livelli occupazionali ai livelli pre-crisi il prima possibile. La domanda interna diminuisce dell’8.3% mentre gli investimenti saranno in contrazione del 12.5%.

Esaminando il contributo al PIL termini di punti percentuali, il calo dipende essenzialmente dai consumi interni per 7.2 p.p. Le unità di lavoro subiranno una contrazione del 9.3% (+ 4.1% nel 2021), seppur a fronte di una diminuzione del tasso di disoccupazione cha passa dal 10% del 2019 al 9.6%.

Gli investimenti fissi lordi nel primo quadrimestre sono diminuiti dell’8.1%, trainati in basso dalla diminuzione degli investimenti in macchinari del 12.5%. Il mercato del lavoro subirà, in valori assoluti, una perdita di circa 2,250,000 unità di lavoro a cui farà seguito un incremento di circa 900,000 unità nel 2021.

Nel biennio 2020-2021 si perderanno circa 1,300,000 unità di lavoro senza effetti immediati sul tasso di disoccupazione. Il mercato del lavoro è in sofferenza con una ripresa prevista solo nel lungo periodo. Nel primo quadrimestre dell’anno in corso, le ore lavorate media settimanali sono diminuite fino ad arrivare a 22 contro la media di 34.2 del 2019. Solo il ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG) ha attenuato l’impatto sui livelli occupazionali in quanto i beneficiari sono considerati ancora occupati.

ISTAT – Le prospettive per l’economia italiana nel 2020-2021

https://www.istat.it/it/archivio/243906

DUE POSSIBILI SCENARI POST LOCKDOWN

Le previsioni della Banca d’Italia per il triennio 2020-2022 e coerenti con le ipotesi chiave della BCE, sono formulate sulla base di due scenari: base e “severo”. La principale ipotesi sottostante al primo scenario è che la domanda estera si contrae del 13% nel 2020 mentre torna ad aumentare nel 2021 (+7.9%) e 2022 (+ 4.6%).

In questo contesto il PIL nel 2020 diminuisce del 9.2%, mentre nel 2021 cresce del 4.8% e nel 2021 del 2.5%. Gli investimenti fissi lordi sono in calo del 15% nel 2020 e in ripresa nel 2021 (+4.7%) e 2022 (+4.9%). Gli effetti sull’occupazione nel 2020 sono meno severi di quelli previsti dall’ISTAT (vedi sopra): -3.9% corrispondenti a circa -990,000 occupati.

Le ipotesi sottostanti al secondo scenario sono: una diminuzione della domanda estera del 20% associato a nuove sospensioni dell’attività economica a causa di nuovi focolai d’infezione per 4 settimane nei mesi estivi e 6 settimane tra la fine del 2020 e gli inizi del 2021.

Si prevede inoltre un irrigidimento delle condizioni de credito pari alla metà di quanto verificatosi durante la grande crisi del 2008. In questo contesto il PIL nel 2020 crolla del 13.1%, mentre nel 2021 cresce del 4.8% e nel 2021 del 2.5%.

Gli investimenti fissi lordi si contrarranno del 19,5% nel 2020 e nel 2021 (-1.4%) e in ripresa nel 2022 (+7.9%). Gli effetti sull’occupazione nel 2020 sono meno severi di quelli previsti dall’ISTAT ma maggiori di quelli dello scenario di base: -5.4% corrispondenti a circa -1,380,000 occupati.

Banca d’Italia – Proiezioni macroeconomiche per l’Italia – giugno 2020

https://www.bancaditalia.it/media/notizia/proiezioni-macroeconomiche-per-l-italia-giugno-2020/

L’ECONOMIA MONDIALE SUL FILO DEL RASOIO

L’economia mondiale è in sofferenza: non si era mai assistito a un calo dell’attività economica nel primo semestre così marcato. Le previsioni per i mesi a venire sono caratterizzate da un elevato grado di incertezza sia a livello globale sia a livello di ciascun Paese a causa della imprevedibile evoluzione della pandemia.

Tra i Paesi più colpiti e meno colpiti dall’infezione, il calo del PIL nel primo semestre è stato senza precedenti: Spagna -23.3%, Francia -22.4%, Italia -21.1%, Regno Unito -20.6%, Area Euro 17 -18.4%, Germania -14.9%, Stati Uniti -13.6% e Cina -10.7%.

Gli scenari ipotizzati dall’OCSE sono due: single-hit in cui grazie alle misure di contenimento adottate non vi saranno più lockdown e double-hit in cui le misure adottate non sono state sufficienti per cui entro la fine dell’anno (ottobre/novembre) e gli inizi dell’anno successivo si verifica un’altra ondata di contagi, meno severa della prima che richiederà nuovamente l’adozione di misure restrittive.

In entrambi gli scenari la ripresa sarà lenta e graduale: nello scenario double-hit la caduta del PIL globale nel 2020 è stimata in -7.75% mentre la ripresa nel 2021 sarà solo del 2.75%. Nell’area OCSE nel 2020 la contrazione del PIL sarà ancora più marcata: -9.25% nel 2020.

Nel single-hit scenario la contrazione del PIL è sempre molto marcata sia a livello globale -6% sia a livello dei Paesi OCSE -7.5% con una ripresa a livello globale più robusta +5.25% ma non in sufficiente a compensare la predita del 2020. Per l’Italia nel double-hit scenario -14% del PIL e + 5.3% nel 2021. Nel single-hit scenario è previsto -11.3% del PIL e + 7.7% nel 2021.

OECD – Economic Outlook Volume 2020 Issue 1

http://oecd.org/economic-outlook

IL LOCKDOWN HA SALVATO MOLTE VITE UMANE

Il gruppo di lavoro sulle epidemie dell’Imperial College di Londra ha pubblicato sulla rivista Nature un articolo in cui si analizzano gli scenari europei dopo due mesi dall’impennata della pandemia e lo stato del contagio dopo l’adozione di misure non farmacologiche.

Nei paesi in esame il tasso di riproduzione è inferiore a uno, questo significa che l’infezione è sotto controllo. Come ampiamente dibattuto in ambito scientifico, la stima del tasso di riproduzione presenta diverse criticità dovute alla limitata capacità dei sistemi sanitari di ciascun Paese di intercettare tutti gli infetti.

Come sottolineato anche dalla proposta Alleva, le stime dei casi totali derivanti dell’effettuazione dei tamponi, in gran parte presso le strutture sanitarie, produce delle stime distorte sia per il campionamento di prossimità sia per la modifica nel tempo delle politiche di test.

Stime più robuste del tasso di riproduzione e della sua variazione nel tempo, sebbene anche qui con delle limitazioni, si ottengono a ritroso dal numero dei decessi osservati. Nei principali Paesi europei, tra quelli maggiormente colpiti dall’infezione, si stima che abbiano contratto il virus quasi 12 milioni di persone di cui circa 2,300,000 in Francia (3.4% della popolazione), 2,800,000 in Italia (4.6%), 3,400,000 nel Regno Unito (5.1%), 2,600,000 in Spagna (5.5%) mentre solo 700,000 in Germania (0.85%).

Nature – Estimating the effects of non-pharmaceutical interventions on COVID-19 in Europe

https://www.nature.com/articles/s41586-020-2405-7

IL PIANO COLAO PER LA SANITÀ E IL WELFARE

Un Piano di 102 “idee” per rilanciare il Paese colpito da una crisi senza precedenti. Si tratta di un ambizioso piano di modernizzazione che prevede interventi a tutto tondo all’insegna della coesione sociale e per rendere l’Italia finalmente un paese per giovani. Tra le proposte più rilevanti vi sono l’emersione del lavoro nero, più investimenti per le infrastrutture digitali e per il 5g, lotta al sommerso e la regolarizzazione del contante.

Nell’ambito della sanità e del welfare si pone l’accento sulla necessità di una gestione digitale centralizzata integrata a tutti gli attori della filiera. Alcune proposte in sintesi:

  • Dare impulso alla telemedicina (televisite e teleconsulti) quale strumento necessario non solo per la gestione attuale della pandemia ma anche per garantire l’accesso alle cure a tutti i pazienti.
  • Puntare sulla digitalizzazione e all’accesso da remoto di tutti i dati del paziente, superando l’attuale fascicolo elettronico avviato solo in poche Regioni e che presenta numerose criticità, verso un sistema “Digital Twin”.
  • Sviluppare un sistema di monitoraggio integrato e un sistema di early warning basato sulla tessera sanitaria. Risolvere il problema della frammentazione che affligge il processo di raccolta dei dati sanitari, in alcuni comparti ancora basato sul cartaceo.

Gran parte delle proposte, associate al rafforzamento dell’assistenza territoriale, puntano alla soluzione di tutte le questioni mal risolte della sanità italiana degli ultimi 25 anni e che la pandemia ha notevolmente acuito.

Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=86039