Nel decreto “milleproroghe” è stato presentato un emendamento in cui si modificano solo per il 2020 i tetti della spesa farmaceutica riducendo quello della farmaceutica convenzionata al 7.52% del fondo sanitario nazionale dall’attuale 7.96% e innalzando quello degli acquisti diretti al 7.13% (al netto dello 0.2% dei gas medicinali) dal 6.69% con l’obiettivo nel 2021 di individuare nuovi criteri per una rideterminazione complessiva. L’analisi dell’andamento della spesa fino a settembre 2019.

In Italia solo i lavoratori coperti dai contratti collettivi nazionali di lavoro hanno garantito un salario minimo. L’introduzione di un salario minimo a livello europeo è stato il cavallo di battaglia di alcune forze politiche nel recente passato allo scopo di assicurare redditi di lavoro più alti. Un recente documento della commissione europea riapre il dibattito.

Nel terzo trimestre 2019, il saldo primario delle amministrazioni pubbliche è stato del 1.6% in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2018 quando era all’1.9%. Cala la pressione fiscale, mentre diminuisce la propensione al risparmio delle famiglie. Dopo un decennio, riprendono a crescere gli investimenti pubblici, grazie alla nuova disponibilità dei comuni.

Evitata la procedura per eccesso di deficit e grazie ai differenziali dei tassi in diminuzione, la gestione del debito pubblico italiano ha consentito un più basso costo di indebitamento all’emissione e una riduzione del costo medio del debito. L’importante ruolo dell’allungamento scadenze.

TIMIDA RIPRESA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI, GRAZIE AI COMUNI

Osservando i dati a corredo della recente pubblicazione Istat sui conti trimestrali dei settori istituzionali, nella sezione dei conti delle amministrazioni pubbliche, nel 2019 sembra essersi finalmente invertita la tendenza, in diminuzione dal 2009, degli investimenti fissi lordi.

In ciascuno dei tre trimestri dell’anno scorso la variazione è stata positiva rispetto al trimestre corrispondente dell'anno precedente, nell'ordine +6%, +9% e +7% rispettivamente per il primo, secondo e terzo.

La dinamica è dovuta essenzialmente all'attività degli enti locali con particolare riferimento ai comuni. Secondo i dati dell'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili), nei primi 10 mesi del 2019, la spesa in conto capitale dei comuni è aumentata del 16%, un trend che ha avuto inizio alla fine del 2018 quando le spese in conto capitale sono aumentate del 15.2% rispetto al corrispondente trimestre del 2017 (report Ance)

Vari elementi hanno contribuito all'inversione di tendenza, quali lo sblocco degli avanzi di amministrazione degli enti locali grazie alla sentenza della Corte costituzionale 247/2017. La sentenza è stata determinante sia per le risorse utilizzabili immediatamente sia per la programmazione pluriennale degli investimenti di nuovo in capo ai comuni.

Un ruolo non secondario è dato dalla stabilizzazione per i prossimi 5 anni del cosiddetto Piano Spagnolo per i piccoli comuni, una dotazione di 500 milioni di euro per ciascun anno dal 2020 al 2024, e l'approvazione nel giugno 2019 del decreto sblocca cantieri.

ISTAT - Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società

https://www.istat.it/it/archivio/237221

IL RINNOVATO DIBATTITO SUL SALARIO MINIMO

La normativa sul salario minimo in Europa è eterogenea, così come i livelli di riferimento. Su 27 Paesi, 6 non prevedono un salario minimo (Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia), i restanti possono essere classificati in tre grandi gruppi.

Prevedono un salario lordo (ossia prima delle tasse) minimo inferiore a 700 euro, tutti i Paesi dell'ex area delle economie di transizione, tranne la Slovenia (941 €); in questo gruppo il salario minimo più basso è in Bulgaria (312 €).

Gran parte dei paesi hanno un salario minimo compreso tra 700 e 1400 euro. in questo gruppo si va dai 741 € del Portogallo ai 1050 € della Spagna. Nell'ultimo gruppo con un salario maggiore uguale a 1400 euro, vi sono Germania, Francia, Lussemburgo (2142 € il valore più elevato), Belgio, Olanda e Irlanda.

Nei confronti bisogna tenere conto dell'eterogeneità del potere d'acquisto tra Paesi, la cui correzione riduce la variabilità tra Paesi: ad esempio in Lussemburgo il salario minimo PPS (purchasing power standard) è 1705 mentre in Bulgaria 618 PPS.

La Commissione in primo luogo ritiene che i salari in Europa debbano essere adeguati. La proposta, formulata in via preliminare, è quella di fissare, per ciascun Paese membro, un salario con il quale non solo si eviti la povertà, ossia vivere sotto la soglia del 60% del reddito mediano disponibile, ma sia possibile vivere in modo dignitoso in base a un paniere di beni di riferimento. (Consultation fair minimum wages)

L'eterogeneità tra Paesi europei suggerisce di adottare un livello di salario differenziato per parità di potere d'acquisto, applicabile anche in Italia vista l'elevata variabilità regionale e da tenerne in conto nel rinnovato dibattito nostrano.

Eurostat - Disparities in minimum wages across the EU

https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/DDN-20200203-2?inheritRedirect=true

UNA PRIMA RIMODULAZIONE DEI TETTI DELLA SPESA FARMACEUTICA

L'andamento fino a settembre 2019 della spesa farmaceutica conferma una tendenza in atto da tempo: il contenimento della spesa convenzionata e lo sforamento di quella per acquisti diretti.

Nel periodo considerato la spesa farmaceutica convenzionata al netto degli sconti, della compartecipazione totale e del pay-back dell'1.83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche è stata di 5.8 miliardi di euro in diminuzione di 9.5 (-0.2%) milioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

La convenzionata si attesta al 7.18% del fondo sanitario nazionale (FSN) con un risparmio di 668.2 milioni di euro rispetto al tetto programmato del 7.96% (al netto dei gas medicinali).

La spesa per acquisti diretti si è attestata al 9.27% del FSN con uno sforamento di 2.2 miliardi di euro rispetto al budget programmato di 5.7 miliardi di euro di cui lo 0.2% è rappresentato dai farmaci innovativi non coperti dai rispettivi fondi.

Complessivamente la spesa farmaceutica ha inciso sul FSN del 16.66% rispetto al tetto previsto del 14.85%. L'emendamento depositato dal Governo in commissione bilancio della Camera ha l'obiettivo temporaneo di utilizzare gli avanzi della farmaceutica convenzionata per contenere gli sforamenti di quella per acquisti diretti in attesa di nuovi criteri, come richiesto anche dalle associazioni di settore.

Aggiornamento al 17 febbraio 2020: il testo del "milleproroghe" è approdato in aula senza l'emendamento sulla rimodulazione dei tetti della spesa farmaceutica non avendo superato il vaglio di ammissibilità delle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera. Si ipotizza, in alternativa, un decreto legge ad hoc contenente anche altre misure per il riordino del settore (come ad esempio un pay-back più leggero).

AIFA - Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale giugno-settembre 2019

https://www.aifa.gov.it/monitoraggio-spesa-farmaceutica

DIMINUISCE IL COSTO DEL DEBITO E SI ALLUNGANO LE SCADENZE

Durante 2019 rallentamento dell'economia a livello globale ha generato aspettative di rendimenti bassi nei mercati obbligazionari ancora per lungo tempo. In seguito al cambio della coalizione di governo nel corso dell'estate, il differenziale dei tassi del BTP sul Bund a 10 anni si è ridotto rapidamente a 131 punti base nel mese di settembre dopo il picco di 283 punti raggiunto nel mese di maggio.

Da questa concomitanza di circostanze ne sono derivati alcuni effetti benefici nella gestione del debito pubblico italiano: il costo di indebitamento all'emissione è diminuito allo 0.93% mentre il costo del servizio del debito sul PIL (interessi sul PIL) è diminuito al 2.58%.

Contestualmente è stato possibile allungare la vita media del debito, passata a 6.87 anni, in aumento rispetto ai 6.78 anni del 2018.

L'allungamento della scadenza del debito ha il duplice vantaggio, da un lato, di ridurre il volume di emissioni da ricollocare annualmente a copertura del debito, dall'altro, di avere una minore esposizione rispetto a incrementi dei tassi d'interesse.

Nel 2020 saranno emessi 202 miliardi di euro di titoli a medio e lungo termine, in parte destinati al debito in scadenza in parte destinati alla copertura del fabbisogno del settore statale stimato per il 2020 in 45 miliardi di euro.

MEF - Linee guida della gestione del debito pubblico 2020

http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/dettaglio.html?resourceType=/modules/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/elem_0007.html