Il Ministero della salute ha pubblicato il Rapporto sull’attività di ricovero ospedaliero per l’anno 2018 elaborato sul flusso informativo delle Schede di dimissione ospedaliera – SDO. Sono contenuti elementi utili alla valutazione dell’attività ospedaliera cui è destinata circa il 45% del fondo sanitario nazionale.
Il dibattito sulle pensioni ha necessità di evidenze illustrative del peso che il sistema ha sull’economia e sulla sua sostenibilità. La spesa ha ripreso di nuovo a crescere dopo tre anni in diminuzione. Importante anche sottolineare le ricadute economiche e sociali di un sistema divenuto nel tempo troppo generoso.
Nonostante deboli segnali di ripresa, l’economia globale è caratterizzata da incertezze dovute a vari fattori quali Brexit, guerre commerciali tra Cina e Stati uniti e prezzo del petrolio in lieve aumento. In questo contesto, la crescita dell’economia italiana può ripartire moderatamente. Nel 2019 gli investimenti privati sebbene in ripresa rispetto al 2018, segnano una lieve diminuzione nel terzo trimestre. Le tendenze per il 2020.
L’ultima edizione di aggiornamento delle previsioni macroeconomiche del Fondo Monetario Internazionale è imperniata sulla prudenza nelle previsioni di crescita, riviste al ribasso rispetto all’edizione precedente di ottobre 2019. Le differenze con le ultime stime della Banca d’Italia.
Nell’annuale resoconto sulle dichiarazioni IRES ed IRAP, si fa il punto anche su quali settori, e in che misura, hanno usufruito delle agevolazioni fiscali volte a favorire l’innovazione tecnologica o l’utilizzo di brevetti e opere d’ingegno. La situazione nel 2017.
MIGLIORE APPROPRIATEZZA E USO DELLE RISORSE NEL SSN
Per l’ingente ammontare di risorse economiche assorbite, l’attività ospedaliera è da sempre al centro di interventi volti a migliorare la qualità dell’offerta attraverso l’uso efficiente delle strutture e delle risorse.
Rispetto al 2017 le dimissioni per acuti sono diminuite del 2.1% arrivando a 8.339.286 del 2018 da 8.521.114 del 2017. A sua volta dal 2016 al 2017 la diminuzione delle dimissioni era stata del 2% per complessive 353.085 dimissioni in meno nel triennio 2016-2018.
Migliora l’appropriatezza organizzativa rispetto ai 108 Diagnosis-related group (DRG) dei Livelli essenziali di assistenza LEA a rischio inappropiatezza (scelta o un intervento diagnostico o terapeutico inadeguato rispetto alle esigenze del paziente e al contesto sanitario), in quanto per 53 di essi vi è stato un aumento del regime diurno (day hospital). Per i rimanenti 55 nonostante vi sia stato un decremento del regime diurno, vi è stata contestualmente una diminuzione del 6.6% dei ricoveri ordinari.
La mobilità interregionale, sintomo delle differenze tra i sistemi sanitari regionali, resta costante circa l’8.3% dei ricoveri per acuti (era il 7.4% nel 2010) e il 9 del regime diurno (era il 7.4% nel 2010).
Ministero della Salute – Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero (SDO) – Anno 2018
http://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=2898
SPESA PENSIONISTICA SUL PIL DI NUOVO AI LIVELLI DI GUARDIA
Nel 2018 la spesa per le pensioni è stata di 293 miliardi di euro pari al 16.6% del PIL in aumento di 0.1 p.p. rispetto al 2017.
Nel triennio precedente si era riscontata, per effetto della riforma Fornero, una diminuzione di 0.5 p.p. rispetto al 2014. 265 miliardi sono destinati a pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (la cd reversibilità) IVS, i restanti 23.8 miliardi sono destinati a pensioni assistenziali.
Tra il 2000 e il 2018 L’importo medio delle prestazioni pensionistiche sono aumentate in termini nominali del 70% in misura pressoché doppia rispetto alle retribuzioni medie degli occupati dipendenti (ferme anche per il blocco del rinnovo dei contratti pubblici). I trasferimenti pensionistici ricoprono un rilevante ruolo di protezione economica per le famiglie.
Considerando il reddito familiare equivalente, calcolato in modo da essere confrontabile con famiglie di diversa composizione, in media il rischio di povertà delle famiglie in cui risiede un pensionato è di 8 p.p., circa un terzo in meno rispetto a una famiglia senza.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, più del 50% della spesa è erogata al Nord, il 27,8% nel Mezzogiorno e il 21.1% al Centro.
TORNA LA CRESCITA MA IMPRESE ITALIANE ANCORA CAUTE NEGLI INVESTIMENTI
La debolezza del settore manifatturiero italiano risente, per la stretta interconnessione dovuta alle catene globali del valore, soprattutto della debolezza della manifattura tedesca.
In questo contesto grazie ai moderati segnali di ripresa dovuti essenzialmente alla ripresa graduale degli scambi internazionali, ai consumi interni e al basso costo del credito, per l’Italia è previsto un ritorno alla crescita: +0.5% nel 2020, +0.9% nel 2021 e +1.1% nel 2022.
Dal lato degli investimenti, la diminuzione degli spread sovrani può contribuire ad innalzare i livelli di accumulazione del capitale del 3.5 p.p. nel triennio 2020-2022. Le imprese italiane hanno previsto per il 2020 un incremento degli investimenti sebbene in misura minore rispetto al 2019.
L’andamento di fine 2019 non è stato incoraggiante in quanto nel terzo trimestre 2019 gli investimenti sono diminuiti dello 0.2% rispetto al trimestre precedente, per la diminuzione degli investimenti in beni strumentali (caratterizzati da un’elevata produttività) a fronte di una tenuta degli investimenti nelle costruzioni (caratterizzati da una bassa produttività).
Banca d’Italia – Bollettino Economico n. 1 – 2020
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bollettino-economico/2020-1/index.html
SCENARIO INTERNAZIONALE ANCORA INCERTO
Il Fondo Monetario Internazionale ravvisa segnali di rallentamento della crescita globale dovuta al risultato negativo delle economie emergenti e in particolare, dato imprevisto, dell’India cresciuta nel 2019 solo del 4.8%, contro il 6.8% del 2018 e l’8.2% del 2017.
Contestualmente, sebbene si riscontrino alcuni elementi positivi, sia per i Paesi emergenti sia per le economie avanzate le previsioni per il 2020 sono riviste in lieve ribasso nei prossimi due anni rispettivamente di 0.2 e di 0.1 p.p. anche alla luce dei rapporti sempre più tesi tra Iran e USA e dell’ulteriore peggioramento delle relazioni tra gli USA con i propri partner commerciali.
Per l’Europa, le previsioni del 2020 sono riviste al ribasso di 0.1 p.p. rispetto a ottobre 2019, inalterate per Francia e Italia, al ribasso di 0.1 p.p. per la Germania a causa della settore manifatturiero ancora in una situazione di contrazione e di 02. p.p. per la Spagna a causa della franata dei consumi interni e delle esportazioni.
Nel 2020 per l’Italia è prevista una riduzione elle stime di crescita di 0.1 p.p. Così riviste, le previsioni di crescita del Fondo per l’Italia sono + 0.5% in linea con quelle della Banca d’Italia, +0.7% per il 2021 ossia -0.2 p.p. rispetto alle previsioni di via Nazionale, caratterizzate da un più marcato ottimismo.
IL PESO FISCALE DEGLI INCENTIVI ALLE IMPRESE
Si passano in rassegna alcuni tra i più importati sgravi fiscali a favore delle imprese volti a favorire gli investimenti e l’innovazione tecnologica.
Super-ammortamento: nel 2017 tale agevolazione è stata utilizzata da 258.126 imprese per un totale di 4,7 miliardi di euro. La maggiore deduzione è concentrata nei seguenti settori: manifatturiero, 35.6%, noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese, 21.5%, commercio all’ingrosso e al dettaglio, 10.2% e servizi di informazione e comunicazione 9.1%.
Patent Box è un trattamento di favore dei redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti industriali, marchi, opere di ingegno, processi e disegni industriali. Hanno utilizzato l’agevolazione 1,200 società per un ammontare pari a 2.9 miliardi di euro, 2.1 volte il valore del 2016. L’incremento maggiore si riscontra nei settori manifatturiero 3 volte il valore del 2016 passando da 690 milioni di euro a 2 miliardi di euro e commercio all’ingrosso e al dettaglio, passando da 272 a 312 milioni di euro.
Iper-ammortamento è una misura nata per favorire i processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello Industria 4.0. L’incentivo è stato utilizzato da oltre 8.300 soggetti, per un ammontare di circa 418 milioni di euro.
MEF – Statistiche sulle dichiarazioni IRES ed IRAP dell’anno di imposta 2017
http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2020/comunicato_0012.html