Il nuovo sistema di finanziamento per le Regioni a statuto ordinario dei Livelli essenziali delle prestazioni, previsto inizialmente per il 2013, è stato più volte rinviato, attualmente al 2020. Il terzo rapporto sulla finanza territoriale a cura dei Centri Studi regionali di Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana e del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno fa il punto alla vigilia dell’attuazione del federalismo fiscale.

Il dibattito sul contenimento della spesa farmaceutica pubblica in occasione dell’iter della legge di bilancio 2020 vede le associazioni di categoria contrarie alla conferma degli attuali tetti di spesa (7.69% del FSN per la spesa “convenzionata” e 6.89% per “acquisti diretti”). Secondo Farmindustria e Assogenerci una rimodulazione sarebbe in grado di sbloccare un miliardo di risorse già stanziate. Uno studio valuta gli effetti macro e micro delle policy sul contenimento della spesa farmaceutica.

L’invecchiamento della popolazione ha effetti non solo sulle finanze del governo centrale ma anche su quella dei governi locali. Analizzando i rapporti centro periferia in un contesto federalista, l’OCSE introduce un indicatore di vulnerabilità fiscale dei governi locali.

Il XXII Rapporto Cittadinanzattiva – PiT Salute, fa il punto sullo stato del SSN sulla base delle segnalazioni dei cittadini al tribunale per i diritti del malato. Le segnalazioni sulle difficoltà di accesso alle cure sono in aumento rispetto al 2017.

Al secondo welfare, possono essere ricondotte tutte quelle forme di protezione e investimento sociale non direttamente sostenute dal Pubblico e realizzate da soggetti privati, parti sociali ed Enti del Terzo Settore mobilitando risorse non pubbliche. I numeri importanti di un settore in espansione in Italia.

FEDERALISMO FISCALE, LE QUESTIONI ANCORA APERTE

Nelle more del completamento del percorso attuativo del federalismo fiscale, numerose sono le questioni ancora aperte.

La mancata definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), definiti solo limitatamente ai Livelli essenziali di assistenza (LEA) in sanità e oggetto di una recente revisione confluita nel nuovo sistema di garanzia dei LEA.

La necessità di una perequazione infrastrutturale (prevista dall’articolo 22 della Legge 42/2009) per ridurre il deficit esistente tra le Regioni, impossibile da colmare con un meccanismo di perequazione ordinaria.

Per quanto riguarda il primo punto, la recente simulazione dei nuovi indicatori LEA dimostra che tra le Regioni, seppur finanziariamente più virtuose rispetto al passato, non è stato colmato il differenziale territoriale dei livelli qualitativi e quantitativi delle forniture.

La Commissione Tecnica per i Fabbisogni Standard (istituita ad aprile 2019) sta riscontrando diverse criticità nella definizione dei LEP, dovute anche al fatto che attualmente i fabbisogni standard svolgono una funzione essenzialmente ridistribuiva.

Per quanto riguarda la perequazione infrastrutturale, dall’analisi effettuata sul database dei conti pubblici territoriali (CTP) dal 2000 al 2016 emerge come la spesa in conto capitale del settore pubblico allargato nel Mezzogiorno sia sempre inferiore a quella del Centro-Nord con le risorse provenienti dai Fondi comunitari e nazionali non aggiuntive, come previsto, ma sostitutive, con punte fino al 70%, rispetto a quelle regionali.

IRES, IRPET, SRM, LR, Polis – La finanza territoriale (Rapporto 2019)

https://www.store.rubbettinoeditore.it/la-finanza-territoriale-rapporto-2019.html

IL CONTROLLO DELLA SPESA FARMACEUTICA, QUALI IMPLICAZIONI SUI SITEMI SANITARI

Un recente lavoro accademico fornisce una valutazione delle diverse applicazioni dei tetti di spesa (tetti) nel settore farmaceutico in alcuni Paesi Europei e ne valuta l’impatto nel contesto degli obiettivi di finanziamento della salute.

Per il controllo della spesa farmaceutica sono utilizzati, a grandi linee, cinque tipi di tetti: globale (l’Italia, ad esempio, fissa la spesa farmaceutica in percentuale del Fondo Sanitario Nazionale mentre la Grecia e il Portogallo ancorano la spesa farmaceutiche al PIL), regionale, specifico per malattia, specifico per prodotto e per prescrizione.

I tetti globali sulla spesa farmaceutica sono strumenti relativamente semplici per promuovere il contenimento dei costi, tuttavia il loro uso spesso limita la flessibilità in termini di allocazione del budget sanitario complessivo. I tetti specifici per le malattie non promuovono la sostenibilità fiscale poiché questi tetti vengono frequentemente superati. I tetti specifici per prodotto e i tetti per prescrizione possono svolgere un ruolo importante nella promozione dell’efficienza microeconomica, tuttavia le prove del loro impatto sono contrastanti.

Sebbene siano strumenti essenziali per promuovere la sostenibilità fiscale, sono necessarie ulteriori misure di policy per migliorare ulteriormente il rapporto qualità-prezzo nel settore farmaceutico.

Do pharmaceutical budgets deliver financial sustainability in healthcare? Evidence from Europe

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0168851019302842?dgcid=raven_sd_aip_email

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E VULNERABILITÀ FISCALE DEI GOVERNI LOCALI

Nelle economie avanzate e in molte economie dei mercati emergenti la popolazione sta invecchiando rapidamente. Mentre nel 1950 solo l’8% della popolazione dei Paesi OCSE aveva più di 65 anni, questa percentuale salirà al 17% entro il 2020.

In molti Paesi, il finanziamento del sistema di welfare sarà sottoposto a forti pressioni negli anni a venire. Ciò si verificherà in particolare nei Paesi in cui i sistemi pensionistici, sanitari e di assistenza a lungo termine hanno una grande componente pay-as-you-go.

L’invecchiamento della popolazione influenzerà la spesa del governo centrale e di quelli locali (Sub-Central Government – SCG). La misura in cui i governi locali saranno gravati dall’invecchiamento non può essere analizzata separatamente dalle sfide di spesa legate all’invecchiamento a livello di governo centrale.

Al fine di valutare il grado in cui i paesi e i loro governi locali sono colpiti dall’invecchiamento della loro popolazione, lo studio introduce un indicatore di “Vulnerabilità fiscale dei governi locali all’invecchiamento”. Questo indicatore identifica i Paesi in cui i governi locali sono in media “vulnerabili” all’invecchiamento della loro popolazione dal punto di vista fiscale (ossia sia dal lato della spesa che da quello delle entrate). Esso consiste in un indicatore di “vulnerabilità della spesa governi locali” e di un indicatore di “vulnerabilità delle entrate dei governi locali ” all’invecchiamento.

Secondo questo indicatore, in Italia i governi locali sono considerati altamente vulnerabili in quanto si combinano risultati di vulnerabilità medi sugli indicatori di entrata e alti su quelli di spesa.

OECD – Population ageing and sub-central governments

https://www.oecd-ilibrary.org/taxation/population-ageing-and-sub-central-governments_00db7ac4-en

LE CRITICITÀ DEL SSN: LISTE DI ATTESA, COSTI E BUROCRAZIA

Nel corso del 2018 21,416 cittadini si sono rivolti al tribunale per i diritti del malato e ai servizi PIT Salute locali. Dalle segnalazioni ricevute è annualmente redatto un rapporto arrivato alla 22° edizione.

Gli ostacoli all’accesso alla sanità sono di varia natura: liste di attesa, dove le segnalazioni sono in aumento (57.4% contro il 56% del 2017); ticket ed esenzioni (30.8%) e intramoenia (8.6%).

Sono in aumento anche le segnalazioni per l’incremento dei costi del ticket per esami diagnostici e visite specialistiche (32.2% contro il 30.9% del 2017), acquisto dei farmaci (31.5% contro 23.8% del 2017) e prestazioni intramoenia (16.9% contro 14.6% del 2017).

Sempre elevate le segnalazioni sulle problematiche legate sia all’assistenza sanitaria di base dove prevale il rifiuto di prescrizioni (27.9%) sia alla burocrazia. In questo caso nel 45.4% dei casi si segnala difficoltà persino a presentare domanda per il riconoscimento di invalidità, handicap e concessioni dell’indennità di accompagnamento a causa delle difficoltà riscontrate negli iter procedurali.

PIT – XXII Rapporto PiT Salute: il SSN tra attese e promesse disattese – abstract

Liste d’attesa, costi a carico del cittadino, assistenza territoriale

https://www.cittadinanzattiva.it/primo-piano/salute/12838-xxii-rapporto-pit-salute-il-ssn-tra-attese-e-promesse-disattese.html

DA WELFARE AZIENDALE A WELFARE TERRITORIALE

I pilastri del secondo welfare sono tre: gli attori non pubblici, tra i quali, si veda i numeri del no profit, è avvertita la necessità di ridefinire il loro ruolo all’interno del settore del welfare; l’innovazione sociale (rispondere a nuovi bisogni con nuovi modelli) e l’empowerment (inteso come possibilità di espansione delle opzioni di azione e di scelta da parte degli utenti nel caso dei servizi sociali).

Il peso del settore no profit nel nostro paese al 31/12/2017 è rilevante. Le istituzioni non profit attive in Italia censite dall’ISTAT erano 350,492 (+2.1% rispetto al 2016), per un totale di 844,775 dipendenti (+3.9%).

Quasi due terzi delle istituzioni operano nel settore Cultura sport e ricreazione, mentre la maggior parte dei dipendenti si concentra nelle istituzioni che lavorano in attività classificate come Assistenza sociale e protezione civile (311,399), Sanità (184,594) e Istruzione e ricerca (125,710).

Sempre più contratti collettivi prevedono benefit di welfare aziendale. Dal punto di vista delle imprese e dei lavoratori interessati, stando ai dati ricavati dall’indagine di Inps e Cnel, è possibile quantificare nel settore metalmeccanico un totale di 166,011 realtà imprenditoriali e 2,432,093 di dipendenti coinvolti.

In termini assoluti, si tratta circa del 10.7% delle imprese con dipendenti e del 17.4% dei lavoratori dipendenti del nostro Paese: pur trattandosi quindi di una dinamica in forte espansione, il welfare di natura contrattuale riguarda solo un quinto dei lavoratori italiani.

Secondo Welfare – Quarto rapporto

https://www.secondowelfare.it/rapporti/quarto-rapporto-2w/4r2w.html