In attesa dello schema di decreto attuativo della Legge n. 42-2009 sui costi standard delle prestazioni a carico del Ssn, CERM propone un esercizio di benchmarking interregionale che potrebbe suggerire alcune modalità di implementazione. Si selezionano le cinque Regioni italiane a statuto ordinario che si contraddistinguono per il rispetto della programmazione delle risorse dedicate alla sanità, e per la qualità delle prestazioni, quest’ultima testimoniata dal saldo di mobilità in ingresso. Sono queste le Regioni benchmark. La media, su queste cinque Regioni, delle spese pro-capite per fascia di età definisce lo standard da applicare alla struttura demografica delle altre Regioni.

In ognuna delle Regioni benchmark, la spesa sanitaria pro-capite per età è calcolata attribuendo a ciascuna fascia di età una quota della spesa complessiva pari a quella desumibile dai profili di spesa utilizzati dalla Ragioneria Generale dello Stato. Si applica, in questo modo, un criterio di riconoscimento della spesa efficiente (o del fabbisogno) basato sulla quota capitaria ponderata integrale (applicata a tutte le risorse che formano il Fondo Sanitario Nazionale). Da questo esercizio di benchmarking, metodologicamente semplice e per ciò fruibile dalla politica e dal dibattito, emergono indicazioni chiare sugli scostamenti tra la spesa storica (anno 2009) di ogni Regione e la spesa standard che sarebbe stata necessaria e sufficiente a fornire i Lea con il livello di efficienza produttiva e di qualità delle prestazioni delle Regioni benchmark. Migliorati nel metodo e nella qualità della base dati, esercizi di benchmarking come quello che viene presentato in questo working paper possono diventare strumenti utili alla governance federalista.

Scritto da: Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno