Le regole del regime pensionistico contributivo incentivano il proseguimento del lavoro già in corso e, alla pari di quanto avviene per le scelte di lavoro-pensionamento, trattano i casi di cumulo di pensione e reddito da lavoro in maniera finanziariamente e attuarialmente neutra. E’ possibile, quindi, la rimozione completa dei vincoli alla cumulabilità sia con redditi da lavoro dipendente che autonomo, al fine di promuovere l’occupabilità e l’occupazione. Per questa via, è migliorabile anche l’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche. Le regole del regime pensionistico retributivo, invece, penalizzano il proseguimento dell’attività lavorativa in corso.

La possibilità di cumulare (sia in parte che in toto) sicuramente migliora gli incentivi al proseguimento dell’attività nella forma di lavoro autonomo (è questa l’eventualità considerata nel lavoro) e, più in generale, in qualunque forma la normativa consenta. Tuttavia, in questo caso, un ampliamento generalizzato delle possibilità di cumulo dei redditi potrebbe trasformarsi in un incentivo al pensionamento prematuro, al fine di massimizzare i benefici ottenibili dal sistema pensionistico al di là di quanto la funzione previdenziale possa giustificare. Il regime di transizione si collocano nel mezzo tra il regime contributivo e quello retributivo.

Scritto da: Fabio Pammolli e Nicola C. Salerno