Il mercato dei farmaci (come, più in generale, quello delle prestazioni sanitarie) presenta tutti gli elementi economici che suggeriscono l’applicazione di schemi regolatori: dalla differenza tra soggetti finanziatori e soggetti beneficiari (indispensabile a mantenere l’accesso universale alle prestazioni), alle forti asimmetrie informative tra soggetti finanziatori, medici e farmacisti e beneficiari, alla presenza di brevetti che creano monopoli temporanei necessari a promuovere gli investimenti in R&D e il continuo miglioramento dei prodotti disponibili. Nonostante ciò, il mercato dei farmaci soltanto di recente ha cominciato ad adottare schemi di regolazione della domanda e dell’offerta che in altri ambiti, come le principali utilities e i servizi pubblici a rete, e con strumenti diversi hanno da tempo trovato spazio e perfezionamento.
Scritto da: Fabio Pammolli, Claudia Oglialoro e Nicola C. Salerno